Dal vanaglorioso al tradito allo snob: le reazioni degli esclusi alle liste si configurano come un fenomeno di rilevanza clinica, dicono gli esperti
I POLITICI TROMBATI IN CERCA DI NUOVI INCARICHI
Per spiegare l’infimo livello della politica italiana basta l’immagine del brulichio di trombati in cerca di ingaggi. Purtroppo non sono soltanto 6 personaggi in cerca d’autore: la fila è lunga. Già Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, presentando la nuova giunta aveva assicurato che avrebbe trovato una collocazione per gli ex assessori. Per approfittare dell’esperienza maturata da ciascuno, ça va sans dire, non perché ciascuno è in possesso di informazioni che è meglio non divulgare.
Però non ci sono solo ex assessori da piazzare. La fila è lunga, consiglieri trombati, accattoni di una qualsiasi poltrona, di un qualunque incarico, purché retribuito. E con loro il personale di staff, i collaboratori, gli addetti stampa personali.
È la perfetta dimostrazione dello squallore delle candidature. e di chi le ha imposte. Perché eventuali personaggi di qualità, con un passato di lavoro, non avrebbero bisogno di essere riciclati da qualche captaz. Invece in questi casi la qualità proprio non è prevista. E allora parte la questua. Il vertice di un ente, un consiglio d’amministrazione, la presidenza di un’associazione. Va bene anche la direzione di una bocciofila, se c’è qualcosa da mordere.
La casta vuole il paracadute, si tutela, si difende. E sarebbe persino preferibile garantire un vitalizio ai trombati. Perché affidare a costoro un ente, una società, una associazione significa comunque garantire il loro stipendio a fine mese, ma significa anche sprecare denaro per una struttura che, guidata dai trombati, non avrà mai successo. E drenerà risorse che sarebbero servite per iniziative culturali, sociali, sportive, turistiche.
E tutto perché, al momento di scegliere i candidati per qualsiasi elezione, si preferiscono i peggiori, senza arte né parte.