È particolarmente significativa la tendenza complessiva del centrodestra, in progressivo ripiegamento

IL CENTRODESTRA BOCCIATO NEI SONDAGGI

PER IL RUOLO DI MAGGIORDOMO DI BIDEN


Il bello dei sondaggi è che ormai hanno una cadenza settimanale e che possono accontentare o scontentare tutti nell’arco di 15 giorni. Con la possibilità, per di più, di poter basare le analisi sul sondaggista preferito che è poi quello più favorevole ai propri colori. D’altronde siamo passati da “la guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi”, di von Clausewitz, a “la politica non è che la continuazione del tifo al di fuori dello stadio”, dei 60 milioni di commissari tecnici attualmente occupati come analisti militari e diplomatici di complemento.

Le ultime rilevazioni sono, appunto, piuttosto discordanti. Con Alessandra Ghisleri, un tempo la preferita di Berlusconi, che prevede un tonfo del centrodestra ed una crescita consistente del Pd. Mentre i sondaggisti gauchisti confermano Fdi come primo partito nonostante un’ulteriore crescita piddina.

Esistono però un paio di analisi condivise da entrambi gli schieramenti degli esperti di rilevazioni: il continuo calo della Lega ed il continuo aumento di chi ha deciso di astenersi. Astensione, non indecisione. E c’è una notevole differenza. Gli indecisi sono coloro che, nell’imminenza del voto, finiscono per recarsi alle urne scegliendo chi ritengono “meno peggio”. Gli astensionisti sono, invece, coloro che sono ormai disgustati da una classe politica priva di capacità, di idee, di proposte.

Ed è particolarmente significativa la tendenza complessiva del centrodestra, in progressivo ripiegamento. Perché anche la eventuale crescita del partito di Giorgia Meloni – crescita esclusa da Ghisleri – non sarebbe sufficiente a recuperare la flessione della Lega. Mentre Forza Italia oscilla, nei sondaggi, tra la stagnazione ed il calo.

Nel complesso, dunque, il servilismo nei confronti di Washington non paga, a destra. E premia invece Letta. Se si devono scegliere i maggiordomi, si preferiscono quelli con maggiore esperienza, non gli ultimi arrivati. Così i moderati del centrodestra si spostano verso il Pd mentre l’ala più estrema sceglie il non voto. Senza trascurare i transfughi di professione. Che hanno una loro utilità perché – come i topi e gli oligarchi che fuggono da una nave che affonda – indicano la mancanza di fiducia nel centrodestra nel suo insieme. Ultimi a fuggire (ma ultimi solo per il momento) sono Osvaldo Napoli e Daniela Ruffino, politici torinesi che erano già passati da Forza Italia di Berlusconi a Cambiamo di Toti. Per poi confluire in Coraggio Italia di Brugnaro e Toti. Ed ora traslocano alla corte di Calenda.

Non è che sia una grande perdita. I problemi maggiori li avrà Striscia la Notizia che dovrà cambiare i sottopancia del buon Osvaldo, sempre impegnatissimo a farsi prendere in giro dagli inviati di Striscia. Però la sua fuga è un segnale chiaro. Napoli e compagna scommettono sul proporzionale e sul ruolo dei cespugli centristi come ago della bilancia da blandire e premiare con incarichi di rilievo.

Augusto Grandi

 

 

Fonte: ElectoMagazine

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