Una settimana impietosa per l’Occidente…
IL CIRCO OCCIDENTALE: IL GIORNO DEI PAGLIACCI
Una settimana impietosa per l’Occidente che sotto la gragnuola di colpi che stanno colpendo il suo esercito per procura in Ucraina, sta letteralmente perdendo la testa e mostrando tutta l’idiozia in cui è sprofondato allestendo una sorta di circo Togni della geopolitica. Si accomodino siore e siori al grande spettacolo in cui vedremo la tigre di carta ruggire contro gli indifesi mettendo il veto a una risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza, ma poi squittire come un topo di fogna (e chiedo scusa a questi animaletti per il paragone) quando deve trattare con i forti.
Taca banda … vi racconteremo come il dipartimento di Stato americano ha accusato la Russia di aver violato le sanzioni internazionali contro la Corea del Nord perché il presidente Vladimir Putin ha regalato un’auto di lusso al leader di Pyongyang, Kim Jong-un. Intanto i pagliacci scendono nell’arena e si prendono a bastonate con le mazze di plastica e fanno esplodere mortaretti. Immagino che al Cremlino staranno tremando per questa accusa infamante, ma la verità è che chi se la fa sotto – non solo metaforicamente – è il vecchio Jo che interpreta la parte di presidente del circo. E sì perché pensate un po’ che proprio in questi giorni Washington sta tentando di convincere la Russia ad abbandonare il programma per la progettazione di un satellite killer in grado di distruggere i satelliti spia americani e quello per l’ammodernamento e la nuova costruzione dei bombardieri supersonici TU-160 che possono portare una incredibile panoplia di armi, compresi i missili da crociera Kh-BD che hanno un raggio di azione di 8000 chilometri e perciò senza uscire dal territorio russo possono colpire praticamente ovunque.
«L’arma anti-satellite della Russia potrebbe devastare l’industria satellitare mondiale che oggi vale 564 miliardi di dollari (e molto altro ancora)»
Ora compaiono gli equilibristi che volano sui trapezi perché c’è chi pensa che questa inaspettata richiesta alla Russia di congelare i suoi progressi in fatto di armamenti, sia in realtà un pretesto per stabilire colloqui preliminari con il Cremlino per un cessate il fuoco in Ucraina dove le cose vanno sempre peggio. Finalmente anche le teste più dure stanno cominciando a comprendere che l’idea di uno stallo dopo il catastrofico fallimento della controffensiva di Kiev era una delle tante cazzate all’inglese o all’americana, decideranno gli anglisti. E si cerca un modo per arrivare a un tavolo della pace senza tuttavia fare la figura di chiederlo.
Ma adesso tutti fuori sull’arena, cavallerizzi e acrobati mentre gli ottoni squillano e il povero leone spelacchiato ruggisce per avere la bistecca: la coralità occidentale per quel delinquente di Navalny, morto di pancreatite e di diabete, è uno spettacolo imperdibile che vale il biglietto. Fanno finta che fosse un contendente di Putin, ma nessuno lo conosceva, non aveva avuto alcun risultato alle elezioni, non aveva idee politiche e quelle che aveva erano orribili. Quando Navalny si è preso del tempo per registrare le sue opinioni utilizzando una piattaforma video, il suo messaggio è stato scioccante e inquietante. Ha descritto i musulmani – tutti, non solo alcuni – come scarafaggi che dovevano essere sterminati. Che diavolo pensano i politici occidentali che elogiano Navalny? Fanno finta di essere contro il razzismo; eppure, eccoli qui a piangere per pura russofobia la morte di un nazionalista ultra-russo che aveva abbracciato con entusiasmo le più vili convinzioni razziste. Ma che ci volete fare è il meraviglioso mondo delle marionette che non hanno testa, ma solo lo stomaco per fare i ventriloqui di un progetto politicamente criminale. Quindi va bene proprio tutto.(1)
Bene adesso nell’arena si fa silenzio perché tornano i pagliacci per il loro numero finale. Si tratta di pagliacci tedeschi che urlano e strepitano di guerra alla Russia, persino dopo che le loro armi hanno fatto la figura di merda che sappiamo e la cui unica prospettiva è quella di diventare un hub per le forze americane. Ma la storia che raccontano è incredibile, divertente e assurda: mentre il Paese affonda un gruppo di paleobiologi tedeschi ha chiesto una revisione del sistema utilizzato per denominare i dinosauri, sostenendo che l’attuale nomenclatura contiene quasi 100 nomi “potenzialmente offensivi”, come riferito martedì dalla rivista Nature, citando l’articolo ancora inedito di questi minus habens. Essi hanno analizzato i nomi di ogni fossile di dinosauro dell’era mesozoica per trovare nomi “emananti razzismo, sessismo, che prendono il nome da contesti (neo)coloniali o da figure controverse”. Secondo Nature sono state trovate 89 specie “problematiche”. Una specie di dinosauro potrebbe essere problematica semplicemente perché il suo nome era basato sul nome coloniale dell’area in cui è stato scoperto il fossile, hanno spiegato i ricercatori, lamentando che “i nomi dei luoghi o dei ricercatori nella lingua indigena spesso non vengono utilizzati o sono tradotti male”. (2)
Ma pensate che cuoricini quelli che poi si esaltano per le stragi di cui la Germania è parte attiva. Proprio delle dreckige Scheiße e lascio a voi la traduzione per finire in bellezza.
Approfondimenti del Blog
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