”È stato annunciato pochi giorni fa un mega congresso di satanisti negli Stati Uniti
IL DIABOLICO DELLA POST-MODERNITÀ
È stato annunciato pochi giorni fa un mega congresso di satanisti negli Stati Uniti, luogo per altro confacente a simili consuetudini, date le cronache nere – appunto – che hanno caratterizzato la quotidianità americana.
Satana esiste, o un’invenzione superstiziosa come Dio, da relegare nella notte dei tempi trionfalmente rischiarata dalla razionalità illuminista e dal materialismo progressista? Questa è la domanda fondamentale da porsi.
Certo, se si pensa all’antro polveroso, al pentolone bollente, ai pipistrelli, ai corvacci e qualche teschio e osso sparsi qua e là secondo l’iconografia fiabesca, allora tutto è finito, ammesso che con queste premesse sia mai cominciato.
Se invece pensiamo a Satana come una simbolica intelligenza del male, illusionista di un’altra realtà, signore di un potere alternativo che fa finta di non esistere, allora il satanismo è vivo e vegeto, e magari la Grande Opera nefasta è sufficiente tradurla nel Grande Reset moderno. Delocalizziamo – va di moda questo termine – anche le diverse chiese delle tenebre, da Bel-Air di Charles Manson o (1934-2017) da San Francisco di Anton Szandor LaVey, (1930-1997) ad esempio nella Davos svizzera di Klaus Schwab. (ancora in vita)
Un azzardo? Ragioniamoci sopra.
Diabolico, in senso etimologico deriva da dia-bàllein, «Il verbo greco dia-bàllein, da cui deriva il moderno termine diavolo, significa separare, porre una barriera o una frattura, che in senso figurato significa calunniare. Il suo contrario è il verbo syn-bállein che significa unire, armonizzare, rimettere insieme come in un puzzle. Da syn-ballein deriva il termine “simbolo”. Siate simboli, non diavoli. F.d.b.»
Ciò che si assiste a livello metastatico nel mondo attuale è esattamente questo processo: separazione delle persone da ogni legame, perversione delle leggi di natura, disgregazione della famiglia naturale, conflitto tra genitori e figli, antagonismo tra studenti e insegnanti, deformazione della storia, contrapposizione tra Stato e cittadini, manipolazione delle coscienze e via via elencando.
Paragoniamo questa situazione a quella intesa dal termine “simbolico”, da syn-bállein, ciò che unisce, mette insieme, armonizza, equilibra, che trascende il contingente per una realtà più grande, e scopriamo che questa visione corrisponde con precisione all’idea di comunità organica, luogo simbolico e concreto in cui tutte le persone, per funzioni, competenze e capacità cooperano al bene comune e ad un destino condiviso.
Vediamo così, superando le limitazioni del pensiero concretista e attivando, invece, la massima abilità di astrazione e simbolizzazione, che la nostra valutazione non era per nulla azzardata.
Il Grande Reset(P.I.) del caos post-moderno è, allora – a tutti gli effetti – un’operazione diabolica di sovvertimento metafisico dell’ordine delle cose come da sempre inteso e conosciuto. La dissimulazione che Satana applica per rendersi inesistente è la stessa tecnica mistificatoria che pongono in essere i padroni della nuova riorganizzazione globalista, essenzialmente antiumana e contronatura.
Schwab, a ragione, diventa il Gran Sacerdote, con i vari chierichetti e sacrestani della setta satanica.
Quindi, riassunto: se, come annota Richard Cavendish nel secondo volume de La magia nera, “satana” è la derivazione ebraica di “avversario”, noi siamo i suoi nemici in questa strategia di degradazione dell’umano e, tanto per essere chiari, ne andiamo fieri.
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