L’uomo sente l’esigenza di ricorrere a una maschera per accettarsi, per rendersi accettabile agli occhi della società e per accettare la realtà

IL FANTASMA DELL’ALIENAZIONE


È una sera, anzi ormai una notte profonda, di afa.

Strano quassù. Sarà stata colpa di quella pioggerella fastidiosa del tardo pomeriggio. Si è trasformata subito in vapore. Senza rinfrescare.

Comunque sono qui. E mi sono addormentato sul divano. Stavo seguendo un, infinito, dibattito su Kamala Harris, dove tutti facevano a gara all’elogio più ridicolo…una noja mortale. E, appunto, mi sono abbioccato.

Karl Marx

Apro un occhio. Poi l’altro. Non so cosa mi abbia svegliato. Ammesso che mi si possa definire sveglio, ora. Non un rumore…piuttosto una… sensazione.

Dunque, apro gli occhi…ed eccolo li. Seduto nella penombra. Che sembra sorridermi da sotto quel barbone, mentre si versa un bicchiere di vino dalla bottiglia rimasta sulla tavola.

Beve. E schiocca la lingua (proprio così) con soddisfazione. Poi

“Era un bel pezzo che non ci si vedeva… di’ la verità… un po’ ti sono mancato, vero?”

Oddio… non farla troppo grossa. Mancato… più che altro mi sembrava inverosimile, un periodo difficile… sonno tranquillo… come questo.

Ride di gusto. Poi, versandosi un altro bicchiere…

“Dai, che ormai mi stai dando ragione su molte cose… lo vedo ciò che scrivi”.

“E, ormai, concordi con me sulla sostanza delle cose…”

Mah… ad essere sinceri si. Almeno in apparenza. Perché tu, poi, hai sempre quel tuo fondo che mi disturba. Quel tornare, sempre e comunque, a leggi, o meglio teorie economiche. Per spiegare anche fatti che soltanto economici non sono. E che, indubbiamente, sono…alieni.

Corruccia, per un attimo, l’ampia fronte. Poi…

“Tipo?”

Beh, alla fine fine, tu analizzi tutto su basi economiche. E in quello le tue analisi sono esatte. Indiscutibili. Ma non tutto è riducibile alla sola economia. E allora… sbagli…e sbagli di brutto.

Un gesto della mano. Per fermarmi

“Senti, amico mio… questa storia che io veda solo l’economia, e null’altro, come motore di tutto è una grande fanfaluca. O, se vogliamo essere più formali, un fraintendimento. Certo, io parlo prevalentemente dell’economia. Ma solo perché l’economia è divenuta fondamento di ogni cosa per l’uomo contemporaneo”.

Già, ma i tuoi… seguaci, i marxisti ne fanno l’unico senso di tutte le cose…

Sbuffa. Infastidito.

“Non è colpa mia se mi hanno frainteso. O meglio se mi hanno usato. Io non ho mai, davvero, inteso ridurre tutta la realtà allo spazio economico. Se ci pensi, vedi quello che ho detto della perdita del senso della bellezza, che non è misurabile in senso puramente economico. O di quanto l’essere umano abbia, comunque, perduto in questo suo precipitare dentro un abisso che ne fa un essere puramente economico. Funzionale, certo, alla società contemporanea. Ma che ha perduto molto. Moltissimo, di ciò che era prima…”

Già… però resta il fatto che la tua analisi resta puramente sul piano economico. E non prospetta null’altro per un uomo, alla fine fine, ridotto a mero meccanismo. A parte di una macchina economica perfetta. Ma che tende, inevitabilmente, a schiacciarlo.

Karl Marx e la Bibbia. «Abbiamo usato la Bibbia come se fosse un semplice manuale, una dose di oppio per tenere pazienti le bestie da soma mentre erano sovraccariche, un semplice libro per tenere in ordine i poveri.»

Sbuffa. Come se fosse stanco.

“Cosa ci posso fare io, in fondo, se sono stato frainteso? Avevo visto, e me ne devi dare atto, con lucidità la deriva che trascinava l’uomo lontano da ciò che era…che lo trasformava in una sorta di parte di un meccanismo che avrebbe ucciso, nel suo procedere, ogni altro aspetto della sua personalità. Che ne avrebbe fatto solo uno strumento di produzione…per poi gettarlo fuori, a margine di quella stessa catena di produzione. E avevo visto giusto, in questo. Come puoi constatare…”

Già, ma, paradossalmente, tu sei stato utilizzato al fine di accelerare questo processo…

Allarga le braccia. Con un fare sconsolato.

“Cosa ci vuoi fare? Mi hanno letto male, e capito peggio. O, forse, hanno capito ciò che volevano…mi hanno fatto dire cose che mai avrei voluto dire. E neppure pensare, se è per questo…”

Si alza. Lentamente.

“Beh, comunque sia, vedi che, in fondo in fondo, avevo delle buone ragioni. L’uomo, oggi, non è che un passaggio di una operazione economica. E un passaggio sempre più inutile. Marginale. Se mi avessero ascoltato…e soprattutto, se mi avessero capito…”

Sta giungendo l’alba, ormai. Un’alba calda e pallida dietro le montagne. Che ancora stentano a prendere la loro forma usuale.

Cado assopito.

Redazione Electo
Andrea Marcigliano

 

 

 

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«SOTTO LA BARBA DI KARL MARX, INDIVIDUALISTI E NICHILISTI»

 

 

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