Otto dicembre. Festa dell’Immacolata

IL LATO OSCURO


Otto dicembre. Festa dell’Immacolata. Un dogma, per inciso, di cui ben pochi ricordano, o comunque sanno, il significato… comunque la ricorrenza che dovrebbe aprire le Feste di Natale e fine anno. Almeno qui da noi, in Italia, per l’ormai antico uso di fare in questa data albero e presepe.

Perché altrove è diverso. S’inizia prima con luci e decorazioni. E, sovente, si finisce già col Capodanno. Nel mondo protestante, anglosassone soprattutto, l’Epifania è cosa ignota. E così si perde del tutto il significato delle Dodici Notti magiche. Dodici come i segni dello Zodiaco…

Comunque, anche qui, luci, festoni e decorazioni cominciano sempre prima. Con l’uso – importato anche questo, ma dal mondo austriaco e tedesco – dei Mercatini di Natale. Che si aprono già dopo i Morti.

E così le nostre città, soprattutto i paesi, divengono un tripudio di luci, in barba ai costi dell’energia. E l’atmosfera si fa festosa… magari un po’ forzata, ma festosa…

E ti credo, dirà qualcuno… cosa vorresti che fosse l’atmosfera delle Feste di Natale? Cupa?

Beh, proprio cupa no… però…

Però esiste, ed è sempre esistito un… lato oscuro delle feste natalizie. Una zona d’ombra, di cui, ultimamente, si sta perdendo il senso. Ed anche la memoria. Ed è una perdita non da poco.

Pensateci… Tutte le tradizioni e le leggende, diciamo così, che ruotano intorno al Natale presentano sempre, a latere, qualche figura, qualche usanza… inquietante.

Ad esempio, quello strano aiutante di San Nicola, il Krampus. Che è, a tutti gli effetti, un Demone. Dalle fattezze mostruose. E dai comportamenti… diabolici.

La leggendo narra che Nicola lo sconfisse in un duello di magia. E che, da allora, il Krampus è divenuto il suo accompagnatore e aiutante. Ma, nella notte del 6 dicembre, a lui tocca il compito di punire i bambini cattivi. E in effetti durante i cortei di San Nicola, nelle località dell’arco alpino, i Krampus (al plurale) precedono il Santo. Lanciando urla mostruose e colpendo gli astanti con fruste di cuoio.

Nel tempo l’uso si è andato, naturalmente, edulcorando. Ed è divenuto innocua attrattiva turistica.

Ma le maschere dei Krampus, se le osservi, incutono ancora terrore.

E poi vi è la tradizione, di origine olandese, di Pietro il Nero. Aiutante, questi, di Sinter Klass. Ovvero di… Babbo Natale.

Un Moro, con vesti orientali. Che punisce i bambini cattivi portandoli in catene in un, misterioso, castello nella Spagna moresca. Dove dovranno restare per un anno. Come schiavi.

Poi, le tradizioni su Bertha e altre figure femminili di gigantesse. Tradizioni diffuse in tutto il Nord Europa, dall’arco alpino tedesco sino all’Islanda. Vecchie portatrici di doni, che però sono capaci di punire i “bambini cattivi” divorandoli. O cuocendoli in pentola per servirli ad altri giganti…

Ed anche la nostra Befana, pur meno cruenta, presenta un caratteraccio. Che si traduce in carbone, o, addirittura, in colpi di scopa e lancio di cenere negli occhi agli incauti che hanno cercato di sorprenderla mentre riempie le calze di dolciumi.

Insomma, nelle Feste di Natale, Feste di Luce, vi è un lato oscuro. Un elemento… gotico.

Tant’è che, nelle isole britanniche e non solo, vi era l’uso, nell’attesa del Natale, di raccontare storie terrificanti. Soprattutto storie sui fantasmi.

E Dickens ha dato a questa, antica, tradizione veste letteraria nei suoi “Racconti di Natale”. Del quale “Christmas Carrol” è la storia, universalmente, più celebre.

Perché, queste, sono le Feste della Luce. Ma, per poter splendere, la Luce ha bisogno della Oscurità.

Andrea Marcigliano
Andrea Marcigliano

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Controllate anche

«L’APPETITO DI TRUMP»

"Trump, un insaziabile appetito tra potere, polemiche e protagonismo." …