Conversazioni di scoregge registrate nei bagni dei ministeri
IL LIVELLO DELLO SCONTRO SI FA SEMPRE PIÙ BASSO
Marcello Veneziani
Il Grande Fratello (ministeriale) ti spia: microspie nei gabinetti, la democrazia fa un passo indietro… o forse è un balletto?
La prossima micidiale inchiesta per discreditare definitivamente le destre al governo in Italia nascerà da una rete di microspie collocate nei gabinetti dei ministeri, di Palazzo Chigi, nelle sedi di Fratelli d’Italia e della Lega in cui saranno intercettati, registrati e pubblicati i rumori, urinari e defecatori, gli umori viscerali e gli umani sospiri che accompagneranno le deiezioni più intime, più private, dei governativi nostrani. E saranno poi resi pubblici, offerti al ludibrio di massa e alla riprovazione dei moralisti viscerali. Dopo aver violato ogni privacy, dopo le infiltrazioni in sezioni, chat, dopo le intercettazioni e la rivelazione dei segreti di stato e di famiglia, non resta ora che l’ultimo atto di spionaggio intestinale e urinario nei meandri personali della classe dirigente, anzi digerente. Usando poi l’intelligenza artificiale e Chat gpt, nonché le più aggiornate applicazioni manipolative, sarà possibile ricostruire gli odori, i suoni, la mimica facciale e i pensieri più reconditi accompagnati a quelle funzioni, e persino a chi saranno dedicati beffardamente i prodotti derivati dalle loro evacuazioni. Già prevedo che Salvini sarà in testa alle classifiche della hot-parade. A livello globale invece l’obbiettivo sarà Trump, le sue imperiali evacuazioni e il suo dazi-fascismo.
L’inchiesta sarà soprannominata Cagospia e sarà multimediale, cioè televisiva, social, giornalistica, persino libraria, a cui seguiranno i commenti dei maggiori opinionisti, influencer, critici televisivi e letterari sulle lotte intestine che dilaniano la maggioranza, anche quelle più scoppiettanti e maleodoranti. Speciali talk show approfondiranno sulle maggiori reti televisive il significato simbolico, analogico e digitale delle operazioni compiute nel segreto del cesso. Docenti di letteratura latrina si cimenteranno nello spiegare nel dettaglio cosa si nasconde dietro quelle prestazioni, quali odi viscerali e quali speciali minzioni. I contenuti delle rivelazioni ad opera del Minculpop (sigla che abbrevia l’ufficio che si occupa delle minzioni e delle parti sensibili del corpo a cui è dedicata l’indagine) metteranno a nudo le reali intenzioni dei coprotagonisti, e sottolineo copro.
Voi direte che abbiamo esagerato, stiamo facendo solo del cabaret carnevalesco, per giunta poco elegante; o della satira puerile di quelle che si facevano all’asilo e che Andreotti sintetizzava nella scurrilità elementare del “cacca e piscia”. Invece, a giudicare dalla tendenza progressiva seguita giorno dopo giorno, anzi dalla china discendente nelle inchieste per smascherare gli orchi, gli orchetti e l’orcocrazia che ci governa (orcheis è il termine scientifico e classico per indicare i testicoli, detti volgarmente coglioni o comunque coloro che stanno “sulle palle”), la prossima inchiesta si addentrerà verosimilmente nei misteri viscerali dei governativi. In America ci fu il Watergate per smascherare il potere, da noi più umilmente il Water closet.
“Pe’ scomodà Freud, senza fa’ er banale,
semo passati dar linguaggio orale
a ‘n teatrino più tragicomico e osceno,
ché la politica mo’ s’esprime dar deretano.
Er livello der scontro, pe’ dìla reale,
s’è abbassato fino ar punto inguinale.”
Ma al di là delle intenzioni denigratorie delle inchieste che si susseguono e a volte diventano perfino libri, con tanto di anticipazioni e amplificazioni mediatiche, la questione seria, dietro l’aspetto faceto, è un’altra: la tendenza a vedere e giudicare le cose, la realtà, la politica, le persone, dal punto di vista più basso. Di ogni posizione, di ogni ragionamento, di ogni espressione politica, sociale, umana, perfino di ogni cultura, si cerca morbosamente il punto di caduta, l’aspetto più miserabile, la disfunzione o il rutto. E sulla base di quello poi si giudica tutto il resto. A volte pensieri complessi, imprese e opere di una vita, carriere brillanti, vengono ridotte e impiccate a una battuta, uno sfogo, un peto. Puoi aver detto, pensato, scritto, fatto cose importanti e comunque significative nella tua vita, ma sarà bastata quella scivolata, quel commento off line e off record, quell’indiscrezione, quel lapsus, e tu sei definitivamente quello di quel gesto, quella frase, quella performance. Tutto diventa caricaturale, oggetto di scherno, di pubblica derisione; e il sorriso del commentatore è il rito confermatorio che certifica la sua superiorità e l’altrui inferiorità senza appello rispetto al suo sguardo e al suo sorriso. Si rimprovera alla gente comune sui social di adoperare spesso questo disprezzo verso alcuni personaggi pubblici, di esercitare il loro ringhio risentito di odiatori (haters) rispetto a uomini e donne di potere e di successo; è la vendetta dell’uomo qualunque sui vip. Ma non ci si rende conto che è tutto un sistema dell’informazione che si è votato al criterio cagospia di cui dicevamo prima e giudica il tutto dalla parte, e sempre la parte più bassa. L’aspetto più inaccettabile della faccenda non è nemmeno il modo di far giornalismo o politica dal buco della serratura ma è il rilievo pubblico, mediatico, politico dato a questo gossip infimo e infame. Non c’è senso critico, ma solo caricaturale, parodistico e denigratorio; tutto viene incrozzato (da Maurizio Crozza), ridicolizzato, perculato con un ghigno di superiorità da iena ridens. E questo esercizio ormai è trasversale, va da sinistra a destra, riguarda un po’ tutti; ma la cosa grave è che non si tratta nemmeno della vendetta piccola e grossolana dell’uomo comune sui vip, ma di un metodo generale di vedere le cose, un metro adottato nel giudicare le persone da una battuta, un vestito di carnevale, un busto, un gesto, uno sfogo, anche corporale. Il volto di una persona ridotto al foruncolo. Il trionfo del punto di vista più basso. Per scomodare Freud siamo passati dalla fase orale alla fase anale della politica, il livello del conflitto si è abbassato al punto inguinale. Ci stiamo avvicinando a quel punto infimo che i greci chiamavano cachistocrazia, che un tempo traducevamo con governo dei peggiori e oggi possiamo tradurre in modo persino peggiore, passando dai protagonisti a chi ne fa le feci.

Foto e poesie sono di Inchiostronero