Finalmente il ministero della Verità è diventato realtà

IL MINISTERO DELLA VERITÀ DIVENTA REALTÀ

IN INGHILTERRA, MA È SOLO UN INIZIO


Finalmente il ministero della Verità è diventato realtà e ha cominciato a far condannare i sudditi che hanno osato divulgare sui social notizie non in linea con quelle del governo. Per ora succede in Gran Bretagna. D’altronde Orwell, che aveva anticipato questo schifo nel libro 1984, era britannico. Tutti i critici che si erano illusi che i riferimenti fossero relativi all’Unione sovietica stalinista, sarebbero ora delusi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In compenso gli attuali critici woke sono entusiasti.

Perché è arrivata l’ora di impedire che, sui social, vengano pubblicate le notizie non approvate dal ministero della Verità. E poco importa se le notizie rispecchiano la realtà. Se la realtà non è in linea con le indicazioni del potere, è la realtà che sbaglia e dunque deve essere modificata almeno in fase di narrazione, di divulgazione della notizia.

D’altronde, anche in Italia, la credibilità dei giornali di servizio è pari a zero. Crollano senza soluzioni di continuità le vendite delle copie dei quotidiani. La somma del cartaceo e dell’online è imbarazzante e mostra chiaramente il livello di fiducia dei lettori. E allora bisogna impedire che i social si trasformino in luoghi di divulgazione di verità non ufficiali, non manipolate.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Se le istituzioni affermano che alla mensa olimpica si mangia benissimo ed in modo politicamente corretto, nessuno deve pubblicare che sono stati trovati vermi. Se i giudici stabiliscono che un atleta è da punire, nessuno deve far notare che è totalmente estraneo al fatto contestato. Le istituzioni hanno ragione a prescindere, hanno ragione anche quando hanno torto. Dunque, non si deve scrivere che hanno torto.

Se in Gran Bretagna tre bambine bianche vengono assassinate da un ragazzo nero,(2) è vietato raccontarlo. Ci si deve limitare a scrivere che tre bambine sono morte. Se, però, dei ragazzi bianchi assaltano un centro in cui si ritrovano migranti africani, allora si deve assolutamente precisare il colore della pelle di aggressori ed aggrediti.

Alcune reazioni all’ultimo, ennesimo massacro, dei 100 bambini nella scuola palestinese di Gaza

Se a Gaza i buoni israeliani bombardano l’ennesima scuola, provocando l’ennesimo massacro di bambini, i ministri italiani complici della strage evitano accuratamente di indignarsi per un atto di terrorismo di stato. Tutt’al più supplicano gli amici di Tel Aviv di fare più attenzione nei prossimi massacri. Dunque, non si deve scrivere ciò che è successo realmente. Bisogna cambiare la realtà per non essere censurati dal ministero della Verità e dal mondo woke annidato nelle redazioni e nei centri di censura all’interno delle piattaforme social.

Redazione Electo
Augusto Grandi

 

 

 

Approfondimenti del Blog

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QUESTO IL COMMENTO DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI DEL 13 MARZ 2019

L’azione si svolge in un futuro prossimo del mondo (l’anno 1984) in cui il potere si concentra in tre immensi superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Al vertice del potere politico in Oceania c’è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, che nessuno ha visto di persona, ma di cui ovunque sono visibili grandi manifesti. Il Ministero della Verità, nel quale lavora il personaggio principale, Winston Smith, ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua. Per quanto sia tenuto sotto controllo da telecamere, Smith comincia a condurre un’esistenza “sovversiva”.

“1984” fu pubblicato nel Regno Unito settant’anni fa, l’8 giugno 1949 (la prima edizione italiana è del 1950). Un libro che Winston Churchill confessò, al medico curante di Orwell, di avere letto due volte.

Rileggere oggi queste pagine significa provare sollievo per quello che non si è (ancora) avverato, ma anche avvertire inquietudine per le profezie che fanno parte del nostro quotidiano (dalle fake news alle post-verità).

[…]

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