La confusione è grande sotto il cielo

IL MONDO SI MUOVE, BRUXELLES RESTA SOTTO UNA CAPPA DI IMBECILLITÀ

Augusto Grandi

Bruxelles: un faro che stagna nell’oscurità dell’assurdo tra turbolenze globali e incertezze politiche


La confusione è grande sotto il cielo, dunque la situazione è eccellente. Chissà se Trump è consapevole di aver inverato l’analisi di Mao. Perché non c’è dubbio che dopo il ritorno di Donald il mondo ha dovuto svegliarsi dal torpore e reagire alle provocazioni di Washington. In un modo o nell’altro, dal Giappone al Cile, dal Congo al Messico. Con una sola eccezione: la banda Ursula.

Ovviamente in prima fila c’è la Russia, con Lavrov che schizza come una pallina da ping pong. Aveva appena finito il proficuo scambio di opinioni con gli statunitensi ed era già ad Ankara a discutere con Erdogan. A discutere di Mediterraneo, visto che gli ursulati se ne fregano. A discutere dei rapporti con la Turchia ed anche di quelli con la Siria, a partire dalla sorte delle due basi russe. E insieme a Erdogan, che tratta con Zelensky per conto proprio, i russi hanno chiesto a Trump di rendere inoffensiva la base americana in Grecia da cui partono i rifornimenti per l’Ucraina. Un gesto di buona volontà.

Nel frattempo Trump ha incassato, senza alcuna fatica, la richiesta congolese di aiuto militare in cambio dello sfruttamento delle ricchissime risorse minerarie. Non c’è neppure stato bisogno di chiedere. Mentre il Niger, che ha scelto la protezione russa, si avvia allo sfruttamento del rame.

 

Intanto Putin riceve la telefonata di Xi Jinping che ribadisce la grande amicizia del popolo cinese. Tanto per evitare fughe in avanti del Cremlino verso la Casa Bianca. Se proprio si deve fare la pace, insomma, tanto vale che ci sia più ricchezza per tutti. Che non è proprio una cattiva idea. Condivisa, peraltro, dal ministro Pichetto. A suo avviso, infatti, fatta la pace si dovrà tornare ad acquistare il gas russo, che costa molto meno di quello poco gentilmente offerto dagli alleati e padroni.

Pichetto, però, pensa ai vantaggi per famiglie e imprese. Non ai nobili principi democratici che vietano ai romeni di votare per chi vogliono; che ignorano la rabbia di un quinto dei tedeschi e della stragrande maggioranza dei francesi; che ignorano le tangenti elargite a Bruxelles. Sempre in nome della democrazia degli oligarchi.

 

E se Pichetto ragiona con il buon senso, arrivano subito i paladini della democrazia ad attaccare Putin ed i russi, per evitare che i rapporti possano migliorare anche in futuro. Grande è l’imbecillità sotto il cielo. E la situazione non è per nulla eccellente.

Redazione Electo
Augusto Grandi

 

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