Un racconto per chi guarda oltre il pelo arruffato e gli occhi spaventati
IL NOME CHE NON HO
Redazione Inchiostronero
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🐾 I Gatti di Strada Non Hanno Niente
Un racconto per chi guarda oltre il pelo arruffato e gli occhi spaventati.
Ci passiamo accanto ogni giorno.
Li vediamo rannicchiati sotto una macchina, appollaiati su un muretto, in cerca di qualcosa che non è solo cibo: è un po’ di dignità, un po’ di calore, forse solo un nome.
I gatti di strada non chiedono niente.
Non si aspettano niente.
Ma ogni tanto, per pochi istanti, si ricordano che possono ancora sperare. Perché ogni giorno, alla stessa ora, spunta da un angolo una figura stanca ma testarda. La loro gattara. Con una busta in mano e un piccolo miracolo dentro.
Questo racconto è per loro.
Per chi vive ai margini, per chi non ha voce, per chi aspetta.
E per chi, senza clamore, continua a esserci.
I GATTI DI STRADA NON HANNO NIENTE
🐾
Non hanno un nome, non hanno un riparo sicuro, non hanno cibo sempre a disposizione.
I gatti di strada lo sanno che il futuro non esiste, che ogni momento potrebbe essere l’ultimo.
A volte trovano un riparo dalla pioggia, magari un anfratto in una casa abbandonata o in un giardino, un cespuglio che fa ombra d’estate o una macchina appena parcheggiata, col motore ancora caldo, che ripari un po’ dalle fredde notti invernali.
Il mio nome diventa “Vai via bestiaccia!”, quando qualcuno mi vede fare pipì in un vaso di fiori
(scusate, ma in strada non ci sono bagni per gatti e io da qualche parte la devo pur fare).
Oppure quando non vuole che mi accoccoli in cerca di calore sul suo prezioso zerbino.
Manco fosse fatto d’oro. Vi ci pulite le suole delle scarpe, eppure dite che io ve lo sporco.
Il mio nome diventa “Poverino!” o “Pussa via!” quando sono sporco e malato.
Al massimo mi fate una foto, da mettere sui social, sperando che qualcun altro mi venga a soccorrere.
O semplicemente che si porti via la vista disgustosa del mio corpo sporco e malato, che tanto vi turba.
Ma io non ho un nome.
Non ho un futuro.
Eppure…
Eppure, c’è un momento del giorno in cui i gatti di strada hanno un nome. E un futuro.
È quel momento in cui sanno, anche senza bisogno di orologio, che da dietro un angolo tra poco arriverà la “loro” gattara.
Non importa se piove, se fa caldissimo, se nevica, se tira un vento che fa volare via tutto.
La “loro” gattara è lì. Arriverà a momenti. Ogni giorno.
Magari ha la febbre. Magari una brutta tosse. Magari le stampelle.
E col tempo i suoi capelli saranno sempre più bianchi, il passo sempre più stanco.
Ma verrà.
Il gatto di strada lo sa.
E aspetta la “sua” gattara, con la sua busta piena di sopravvivenza, almeno fino al giorno dopo.

Non passare oltre.
Se puoi, adotta. Se non puoi, dona. Se non puoi donare, parlane.
Ogni gesto conta. Anche il più piccolo.