L’origine della società patriarcale non è ancora del tutto chiara, ma si pensa che abbia avuto origine durante la rivoluzione agricola, ovvero circa 4000 anni fa

IL PATRIARCATO VERO DIFENDEVA I VECCHI E LIBERAVA LE DONNE
DUNQUE SI CAMBIA IL SIGNIFICATO
di Enrico Toselli
Arzdora (o azdora), rezdora. I termini, rispettivamente in romagnolo ed emiliano, per indicare chi comandava davvero in quelle che l’ignoranza dei politicamente corretti di oggi definisce “famiglie patriarcali”. Ci fu in tempo in cui la destra, minoritaria ed emarginata, tentava comunque di ingaggiare battaglia sul corretto utilizzo delle parole. Perdendo, immancabilmente, battaglie e guerre. Ma almeno ci provava.
Ora si assiste alla resa senza condizioni. I significati vengono cambiati senza farsi problemi, pur di adattarsi agli slogan utilizzati per modificare la società. Ed allora “patriarcale” viene utilizzato come termine peggiorativo di “maschilista”. Per incidere più profondamente nella mentalità collettiva.
Per far dimenticare che la società patriarcale era quella dove, in famiglia, erano le donne a decidere, erano loro che – come nelle definizioni romagnole ed emiliane – reggevano la famiglia. Ed il patriarca non era il padre padrone violento, ma il vecchio capofamiglia a cui si doveva rispetto. Che non consiste nel definirlo anziano invece di vecchio, ma nell’accettarlo nel suo inevitabile declino. Nell’ascoltare la sua saggezza, basata sull’esperienza, anche se le mani tremano, si sporca quando mangia, non sente quasi più.
Famiglia patriarcale era quella in cui i vecchi potevano crepare nel proprio letto, e non parcheggiati e dimenticati in qualche Rsa.
E i diritti delle donne? Qui si vede come l’imbecillità dei politicamente corretti sia dovuta non a carenze di intelligenza ma a crassa ignoranza. Perché ignorano, costoro, la libertà sessuale che si erano conquistate le mondine, accompagnata non a caso da una forte coscienza sociale. Ignorano i “matrimoni di prova” nelle campagne, dove ragazzine si sceglievano liberamente un compagno e lo “provavano” per il tempo necessario a capire se sarebbe andato bene anche in futuro. E solo a quel punto il matrimonio si faceva con le carte e con il prete.

Ma quella società patriarcale non aveva falsi pudori, non si scandalizzava per una cosa normale e fisiologica come il sesso. In compenso era una società che non tollerava torme di ragazzini nullafacenti impegnati ad assalire i vecchi indifesi. Ed anche i delinquenti erano più seri.
Ora, invece, in nome del cambiamento del significato, le violenze contro gli anziani (grande conquista, il nuovo termine.) servono solo per individuare nuovi capitoli di spesa per aiutare i più fragili. Le anziane vittime? Macché! I fragili, per i politicamente corretti, sono i giovani teppisti che, in 10 contro 1, picchiano una donna di 80 anni.
Ma ora Farinetti, sì proprio quello che invita a dimezzare i pasti per poter pagare il doppio i prodotti alimentari che lui vende, ha deciso che “naturale” è un termine fascista. Inizia la nuova guerra contro tutto ciò che ha a che fare con la natura. E non è una guerra di poco conto se si pensa, ad esempio, che naturale è il vino fatto con l’uva, il formaggio a base di latte, il cioccolato realizzato con il cacao.
E che la natura è così arretrata da aver previsto solo maschi e femmine, senza infinite variazioni sul tema.
