Il pentimento è il primo passo verso il cambiamento

IL PENTITO
di Il Simplicissimus
Il pentimento come momento di riflessione personale, strumento di crescita interiore e chiave per riparare i rapporti danneggiati.
Proprio ieri ho ascoltato un’intervista a Zuckerberg nella quale dice che la sua esperienza con i fact-checker di terze parti era qualcosa “uscito dal 1984” di Orwell ribaltando completamente le opinioni espresse negli ultimi cinque anni. Perché poi Meta, ovvero Facebook, Instagram e compagnia chattante, pagasse questi orwelliani, adesso viene giustificato con le pressioni dell’amministrazione Biden. Non posso esimermi dal parlarne perché nel mio piccolo ho dovuto subire il mobbing di Zuckerberg andando incontro a censure, dovendo svicolare con i titoli per non incorrere nelle variabilissime “regole della community” e sopportando di essere preso per un untore della disinformazione o addirittura come fomentatore di odio da parte di inqualificabili cretini auto definitisi controllori dei fatti. I quali cassavano persino le foto delle stragi nella striscia di Gaza.
Per carità mica mi voglio atteggiare a vittima: nessuno mi ha ordinato di tenere un blog e ho continuato nonostante che lo scrivere cose divergenti rispetto alla narrazione vigente, sia diventata quasi un’attività criminale, specie in Europa. E poi è molto più subdola la censura nascosta di Google che ostacola la diffusione di contenuti spiacevoli per l’ensemble globalista o le minacce mafiose provenienti da individui come quelli di Newsgard che tentano di intimidire le persone con mail che sembrano i pizzini di malaugurata memoria. Ma non appena la musica è cambiata ecco che mutano le casacche e i carnefici dell’informazione di ieri si riverginano come martiri. Assisteremo nei prossimi mesi a molte di queste sorprendenti conversioni a cui in Italia siamo fin troppo abituati: in pochi giorni si salterà dal 1984 letterario al 2025 reale nel quale comincerà la riduzione dei grandi padroni del pianeta a padroncini del cortile occidentale.
