Una delle pazzesche argomentazioni dell’élite europea per giustificare la sua cieca e furibonda lotta contro la Russia è che essa ha un Pil piccolo

IL PIL RUSSO IN PROCINTO DI

SUPERARE QUELLO TEDESCO


Russia-Ucraina: “La condotta di guerra delle forze ucraine ha messo in pericolo la popolazione civile”

Una delle pazzesche argomentazioni dell’élite europea per giustificare la sua cieca e furibonda lotta contro la Russia è che essa ha un Pil piccolo, paragonabile a quello di un singolo Paese europeo come l’Olanda e comunque  inferiore a quello della Germania: dunque non può prevalere, cadrà prima che i cittadini europei siano ridotti alla miseria se non alla fame per sostenere un regime apertamente nazista, del quale persino Amnesty International ora denuncia  i crimini contro la popolazione civile. Certo questa organizzazione che fa parte del Washington consensus lo ha fatto perché sa che il regime di Zelensky è ormai imbarazzante per l’amministrazione Biden e così dà una mano a un possibile cambio di governo a Kiev. Ma a parte questo, l’argomentazione del Pil è interessante perché mostra come la governance occidentale finisca per credere ciecamente nelle proprie favole e anche in quegli strumenti econometrici costruiti apposta per confermare la teoria neoliberista più che descrivere la realtà, ma che poi sul campo non funzionano o funzionano poco. Dirò solo questo: che la misurazione del prodotto interno lordo non soltanto è a campione; dunque, aperto a qualsiasi manipolazione che del resto avviene regolarmente, ma comprende anche “stime” su fattori economici non ben misurabili diminuendo ulteriormente di credibilità. Ma in ogni caso nei Paesi occidentali una grande fetta del prodotto interno lordo è costituito dai servizi che spesso non possono venire tout court comparati tra di loro.

Ci sono anche altre misure come, per esempio, il Pil pro capite e il Pil a parità di potere di acquisto (o Ppp) che una volta ottimizzati i rapporti di cambio, sono molto più significativi, ma non vengono mai usati in questo caso o generalmente quando è necessario mostrare i muscoli occidentali ben gonfiati nella palestra delle chiacchiere. Se invece venissero utilizzati si scoprirebbe anche la Russia è molto più in alto nelle classifiche di quanto non venga detto: prendendo il Pil Ppp la classifica mondiale è quella che segue: Cina, Usa, India. Giappone, Germania (5, 27 trilioni di dollari), Russia (4,37 trilioni), e dunque Mosca è molto davanti a Francia, Italia Gran Bretagna, Spagna e via dicendo. Ma anche questo ha un significato relativo e non rappresenta il vero potenziale economico di un Paese. Per esempio, la Russia produce rispetto alla Germania il doppio di energia elettrica, cemento, acciaio, 4 volte più carbone e grano, 7 volte più alluminio per non parlare della cantieristica navale, dell’energia atomica e dell’industria aeronautica. Certo se poi un caffè sulla

Russia, l’ex McDonald’s diventa “Vkousno i totchka” ovvero ‘Delizioso e basta’.

Kurfürstendamm a Berlino costa dieci volte più che a Mosca e si fanno i calcoli su questa base monetaria inconsistente allora ecco che un’economia molto più forte di altre può essere considerata debole. Ed è questa la trappola auto costruita in cui si è infilata l’Europa che certo non può sopravvivere di caffè. Ricordate quando si diceva che la scomparsa dei McDonalds dalla Russia sarebbe stata una tale tragedia che il popolo si sarebbe rivoltato contro Putin? Beh, il livello è questo, lo stesso per il quale nessuno ha riportato la notizia che in 41 aree della sterminata Russia sono cominciati i test per mettere a punto la legislazione sui veicoli a guida automatica

Ad ogni modo questo excursus sul Pil l’ho fatto perché mentre prima della operazione militare in Ucraina le previsioni dell’FMI erano che il Pil nominale russo avrebbe superato quello della Germania nel 2025, adesso alcune fonti bancarie ritengono che il sorpasso possa avvenire molto prima e addirittura a metà del prossimo anno a causa della mancanza di energia e del suo costo che penalizzerà molto l’industria tedesca, ma anche della necessità per Mosca di sviluppare le proprie produzioni per sostituire ciò che non arriva più dall’Europa. Un processo questo che comunque non sarà più reversibile e costituirà un danno permanente. Ma se il sorpasso si realizzasse in tempi brevi lo choc sarebbe enorme e di certo la costruzione europea non potrà assolutamente reggere a questo colpo. Tutti ne sono consapevoli ed è una pena vedere la massa degli utili idioti che costituisce la parte visibile del potere tremare come gelatina, ma senza riuscire a smetterla con i mantra che continua a ripetere sulla ruota di preghiera dei media mainstream, come se questi potessero salvarli. Il fatto è che queste élite non hanno nemmeno le risorse culturali per uscire fuori dal loro sogno dogmatico e dunque non riescono a risvegliarsi dai loro incubi e dal tentativo di far crollare l’economia russa. Basti pensare che i suggeritori occulti di Biden gli hanno fatto dire durante la visita a Varsavia del marzo scorso di voler riportare la Russia al 19° secolo: peccato che in quel secolo la Russia comprendeva non solo quella si sarebbe chiamata Ucraina, ma anche l’attuale Polonia, gli stati Baltici e la Finlandia. È probabilmente il desiderio della Casa Bianca che ha la maggiore possibilità di realizzarsi.

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