”Nel corso del giorno e della notte, nel nostro linguaggio, nei gesti o nei sogni, che ce ne accorgiamo o no, ognuno di noi usa i simboli. Essi danno volto ai desideri, stimolano certe imprese, modellano un comportamento, avviano successi o fallimenti.
La pigna

- «È un tempio la Natura, dove a volte parole
- escono confuse da viventi pilastri
- e che l’uomo attraversa tra foreste di simboli
- che gli lanciano occhiate familiari»
(Charles Baudelaire, da «Corrispondenze», Les Fleurs du Mal)
La pigna, simbolo di fertilità, simbolo fallico, di prosperità e abbondanza allude al più alto grado di illuminazione spirituale possibile.
Ciò venne riconosciuto da varie culture antiche e il simbolo può essere trovato tra le rovine architettoniche indonesiane, Babilonesi, Egiziane, Greche, Romane, nelle antiche tavole sumeri, Cristiane, solo per citarne alcune. Appare anche nei disegni delle tradizioni esoteriche, come nella Massoneria, nella Teosofia, nello Gnosticismo e nel Cristianesimo esoterico.

Fin dall’antichità ha rappresentato la divinità, assurgendo anche a simbolo della montagna. Il significato più chiaro che possiamo trovare è quello che la associa allo “0”, quindi all’uovo cosmico, alla nascita, al principio; vedasi ovviamente il simbolismo riferito ad Eostre(1), al coniglio e alla tradizione greco-romana di regalare uova colorate.

La scultura della Pigna si trova in un cortile del Vaticano chiamato “La Corte della Pigna” e viene oggi considerata la più grande statua di una pigna al mondo. Il cortile che prende il nome dalla colossale pigna di bronzo, collocata sul ripiano della scalinata che si svolge a doppia rampa davanti al nicchione e posata su un grande capitello con l’Incoronazione di un atleta vittorioso. Fu il Bramante a progettare l’enorme cortile del Belvedere.
Qual è il significato simbolico di queste pigne e come si inserisce il fattore antitetico nel contesto generale? Qual è il significato più profondo di queste immagini, apparentemente imperscrutabili?
La risposta a tutto ciò è che le pigne, nel corso della storia, hanno simboleggiato la “ghiandola pineale” o “Terzo Occhio” e, per associazione esoterica, l’atto del risveglio stesso. Questa ghiandola si dice sia situata nel centro geometrico del cervello e viene considerata da alcuni come il Terzo Occhio biologico, il filosofo francese René Descartes(2) ritenne che la ghiandola pineale fosse la sede dell’Anima.

Per ghiandola pineale, che assomiglia ad una pigna, da cui deriva il suo nome; troviamo la seguente definizione sul dizionario Webster’s Ninth New Collegiate: “Una piccola appendice cerebrale presente in tutti i vertebrati craniati e che in alcuni rettili ha la struttura essenziale di un occhio. Negli uccelli fa parte del sistema di misurazione del tempo ed è da molti considerata un terzo occhio rudimentale, un organo endocrino o la sede dell’anima …”
Il simbolismo della pigna non si è perduto con le culture antiche, in India, la tradizione indù insegna ai suoi seguaci di risvegliare il Terzo Occhio, attivando i loro “sette chakra”. Si tratta di un esercizio antico, ancora oggi praticato, chiamato Kundalini Yoga: si dice influenzi direttamente la coscienza umana, sviluppi l’intuizione, aumenti la conoscenza di sé e liberi il potenziale creativo di ognuno. È interessante notare che il simbolo esoterico del kundalini yoga è il caduceo, un simbolo provvisto di due serpenti antitetici.

Kundalini è l’energia spirituale o forza vitale presente in ogni essere umano che si trova alla base della spina dorsale. Per risvegliare il Terzo Occhio, l’energia della kundalini deve essere richiamata fino alla fronte, dove si espanderà e risveglierà così il Terzo Occhio. L’energia viaggia attraverso la ida (a sinistra) e la pingala (a destra), al polo centrale o sushumna. Questo è un processo esotericamente rappresentato dal simbolo del caduceo: due serpenti antitetici attorcigliati intorno ad un bastone. Il caduceo, la verga del potere. In India si tratta di un bastone di bambù con sette nodi che rappresenta la colonna vertebrale, con i suoi sette centri o chakra i 2 serpenti invece sono simbolici dei 2 canali, Ida(3) e Pingala(4).
Così, le coppie di animali antitetici associati alle pigna – come gli elefanti gemelli in Indonesia, i pavoni gemelli a Roma, i due serpenti in Egitto, sono un allusione ai canali Ida e Pingala (i serpenti gemelli antitetici sul caduceo). La sushumna centrale è, a sua volta, simboleggiata dal disegno centrale (spesso una pigna) che sul caduceo è l’asta principale che corre dal basso verso l’alto.
Molte culture antiche incorporarono le immagini della pigna nella loro arte e architettura spirituale, ovviamente assieme alle coppie antitetiche. Le divinità pagane di Babilonia, Egitto, Messico e Grecia vennero associate alla pigna.

Anche il ciclo vitale stesso della pigna ha in se un significato esoterico: con la maturazione, la pigna si apre lentamente per rilasciare i suoi semi maturi. Questo processo è il simbolo della espansione della coscienza che accompagna l’apertura della ghiandola pineale e il risveglio del Terzo Occhio. La metafora è una lezione importante e mentalmente stimolante di un fenomeno esoterico che non può essere visto o spiegato quanto avviene all’interno del cervello.

Chi ha familiarità con le religioni orientali ricorderà come il Terzo Occhio abbia una lunga storia, in India, Cina e Sud-Est asiatico, dove le tradizioni religiose dell’Induismo, del Buddismo e del Taoismo dominano. Più di un idea “religiosa”, il Terzo Occhio è un’usanza “spirituale” arcaica che trascende le religioni. Viene chiamato “Urna” e “Trinetra”, si può vedere spesso rappresentato come un puntino nel mezzo della fronte.

Il Terzo Occhio venne chiamato con nomi diversi nel corso della storia, tra cui “occhio interiore”, “occhio della mente”, “occhio dell’anima” e “occhio della ragione.” Il ritratto di un singolo “occhio” è, infatti, un’immagine archetipica che risale a migliaia di anni fa. Appare più e più volte nei miti, nelle sculture, nelle incisioni, nei dipinti e nelle culture antiche di tutto il mondo. Venne spesso raffigurato nell’antico Egitto come un unico occhio disincarnato, l’Occhio di Ra
Il Terzo Occhio venne comunemente descritto dai mistici antichi che sperimentarono la luce divina.
“[…] in ogni uomo c’è un occhio dell’anima, molto più prezioso di diecimila occhi normali, perché è il solo che permette di vedere la verità […] L’occhio dell’anima viene naturalmente risvegliato e stimolato dalle discipline matematiche.”
(Platone, La Repubblica)
Utilizzare superficialmente il terzo occhio è molto facile. Chiudete gli occhi e, senza muoverli “guardate” un oggetto vicino a voi. State ora utilizzando il Terzo Occhio. Per elevare il proprio livello spirituale e risvegliare i poteri latenti, l’occhio deve essere rivolto verso l’interno. La tradizione occulta occidentale concorda con gli antichi testi orientali affermando che rivolgendo l’occhio all’interno di noi stessi possiamo avere accesso a:
– Una coscienza superiore
– Una più profonda comprensione della vita e della morte
– La capacità di gestire meglio il proprio futuro
– Un senso di pace e beatitudine
– Capacità extrasensoriali, divinatorie, intuitive e psichiche
– Percezione espansa
–Miglioramento della capacità di auto-guarigione
– Riduzione dello stress
– Calma e chiarezza
– Una nuova sensibilità
L’opera dello scrittore Stephen King, Shining, tocca proprio questo concetto. Nel romanzo di King, “Shining” significa sfruttare i poteri psichici dell’individuo. Purtroppo, le attuali idee sul Terzo Occhio e sui relativi concetti mistici e/o esoterici vengono disapprovati ed etichettati, in senso peggiorativo, con il termine di “occulto”.
La domanda, tuttavia, è perché l’Occidente sia così male informato sul Terzo Occhio e sui procedimenti per risvegliarlo, visto che l’occhio è compreso anche nelle tradizioni spirituali orientali. La risposta a questo è l’ascesa del cristianesimo in Occidente; la pratica e l’idea di un “dio interiore” o “Terzo Occhio” da risvegliare venne bandita dai tradizionali insegnamenti cristiani. Questa antica saggezza, costretta alla clandestinità, divenne uno dei motivi principali che portò alla creazione di società segrete che avrebbero continuato a trasmettere questi insegnamenti, una di queste società fu la massoneria.
IL TERZO OCCHIO NEL TRIANGOLO MASSONICO
In tempi moderni, autori famosi, pittori e poeti hanno descritto il Terzo Occhio e la ghiandola pineale come il “segreto perduto” della Massoneria. Nel suo libro, del 1918, “Le meraviglie del corpo umano”.
Il dottor George Washington Carey afferma:
“[…] L’occhio che tutto vede […] Questo è l’occhio della massoneria, il terzo occhio. Mentre so per certo che ben pochi massoni capiscano il significato dei loro stessi simboli, resta il fatto che li usano

[…]. Dr. George Washington Carey, The Wonders of the Human Body,1918.
Nel suo affascinante libro, del 1924, Mystic Americanism, l’oscura scrittrice Grace Morey scrive:
“L’occhio che tutto vede … emblema della ghiandola pineale o terzo occhio dell’essere umano … venne trovato tra le rovine di ogni civiltà del pianeta, a testimoniare l’esistenza di una religione universale, in un periodo remoto.” – Grace Morey, Mystic Americanism.

Non è certo una sorpresa, quindi, che le pigne, compaiono regolarmente in tutte le decorazioni massoniche. Vengono raffigurate nell’arte di ispirazione massonica, pendono dal soffitto delle Logge e sono scolpite nella pietra degli edifici massonici di tutto il mondo.
È possibile vedere una importante raffigurazione massonica a tema in una facciata del Whitehall Building a New York dove sono raffigurati due enormi serpenti che si intrecciano a spirale fino ad arrivare alla pigna (il tutto somiglia incredibilmente al bastone di Osiride).
Le pigne adornano inoltre gli strumenti rituali utilizzati dai massoni all’interno delle logge: “I vertici dei bastoni [massonici] dei diaconi sono spesso ornati da una pigna.” (Albert Mackey)
“La massoneria operativa, nel senso più pieno del termine, indica il processo mediante il quale l’occhio viene aperto. E.A. Wallis Budge notò, che in alcuni papiri, che illustravano l’ingresso delle anime dei morti nella sala del giudizio di Osiride, il defunto aveva una pigna attaccata alla sommità del capo. I mistici greci inoltre avevano con se un bastone simbolico, la cui sommità superiore era a forma di pigna, che venne chiamato il tirso di Bacco. Nel cervello umano vi è una piccola ghiandola chiamata corpo pineale, che è l’occhio sacro degli antichi, e corrisponde al terzo occhio dei Ciclopi. Poco si sa riguardo alla funzione del corpo pineale, che Descartes immaginò essere (più saggiamente di quanto pensasse) la dimora dello spirito dell’uomo. Come suggerisce il nome, la ghiandola pineale è la pigna sacro nell’uomo – l’occhio unico […]”
(Manly P. Hall, Insegnamenti Segreti di tutte le età).
Il Terzo Occhio è stato nascosto in piena vista nel mondo occidentale, mascherato dal termine “occhio onniveggente” e considerato superficialmente l’occhio della divinità ebraica. Per questo motivo, i massoni si riferiscono ad esso come il “divino occhio che tutto vede”, quando in realtà è il Terzo Occhio risvegliato.
Molti massoni altamente addestrati ed educati che vissero nel corso del XX secolo, tra cui diversi noti autori e studiosi, erano convinti che l’occhio che tutto vede, non fosse l’Occhio del Dio della Bibbia e che il moderno sistema massonico che abbiamo ereditato, basato sulla Bibbia ebraica, fosse corrotto.
Il famoso scrittore e massone americano Mark Twain(5), scrivendo sull’occhio che tutto vede, non lo descrisse come l’occhio di qualche divinità distante o intangibile ma come ad un vero e proprio dono tangibile che le persone possono utilizzare:
“L’occhio comune vede solo la parte esteriore delle cose, e giudica in base ad essa, l’occhio che tutto vede invece, attraversa le cose leggendo cuore e anima, trovando lì capacità che all’esterno non sono percepibili e non rilevabili da chi sprovvisto di questo dono.”
(Mark Twain, famoso scrittore e massone americano, 1899).

È interessante notare che vi sono prove sul fatto che Hitler fosse a conoscenza e comprendesse il simbolo della pigna. Uno dei pannelli frontali sulla sua scrivania ce lo dimostra inconfutabilmente.
Adolf Hitler credeva nel Terzo Occhio. Questo fatto è confermato da Hermann Rauschning, ex presidente nazionalsocialista del Senato di Danzica. In “Hitler Speaks” (Londra, 1939), Rauschning scrisse:
“Avere delle conoscenze magiche era evidentemente l’ideale di progresso umano concepito da Hitler … C’era una volta l’occhio dei Ciclopi, o occhio mediano, l’organo della percezione magica dell’Infinito, ormai ridotto ad una rudimentale ghiandola pineale. ”
(Hermann Rauschning, “Hitler Speaks”).
Sembra che, quasi 100 anni fa, Hitler sapesse cose sul Terzo Occhio che la maggior parte degli occidentali cominciano a scoprire solo adesso.

È possibile trovare il Terzo Occhio nel dipinto della Dichiarazione dei diritti umani francese del 1789 e sul retro della banconota da un dollaro.
È possibile, allora, che la ghiandola pineale venga trascurata intenzionalmente dalla società occidentale, in modo da privare le masse del proprio potere? È possibile che il Terzo Occhio sia il segreto perduto della Autentica Massoneria?
Il simbolo della pigna, dunque, allude al terzo occhio: abbonda nell’arte e nell’architettura antica, rappresentando simbolicamente la nostra “finestra sul mondo” ormai latente.
Mentre la conoscenza e la pratica del Terzo Occhio rimangono ancora attive in Oriente, cominciarono a scomparire in Occidente all’inizio del cristianesimo. Di conseguenza vennero istituite società segrete come la Massoneria per tutelare la conoscenza sul Terzo Occhio, iniziare nuovi membri alla saggezza e mantenere viva la pratica. Questo spiega perché l’immagine di un solo occhio è molto comune tra le società segrete occidentali, i cui costituenti possedevano eccezionali menti filosofiche, creative e spirituali. L’occhio è uno degli emblemi supremi e sacri della massoneria.
Il Terzo Occhio sembra qualcosa di strano e quasi estraneo a noi occidentali, anche oggi, nonostante il nostro vivere nell’“era dell’informazione”. Il motivo per cui il Terzo Occhio sia così sconosciuto, così diverso dal nostro modo di pensare resta un enigma. Il motivo va ricercato in un costante e continuo sforzo dell’elite per tenerci all’oscuro sui suoi segreti.
Così come l’uovo è anche simbolo dell’anima, è facile trovare la pigna nei vecchi cimiteri, o sui cancelli di ingresso delle ville patrizie. E a questo proposito potrebbe rappresentare il nous, il terzo occhio, e in cima al bastone stesso essere così la spina dorsale umana sulla cui cima sorge la ghiandola pineale, la quale si credeva fosse la sede stessa dell’anima.
La tradizione agreste vuole che sia di buon auspicio regalare delle pigne legate assieme da appendere sopra la porta di casa affinché possano portare del bene alla famiglia che la abita.

Inoltre, la pigna, trova una stretta connessione con l’anima e con il tirso stesso di Dioniso, inerenti ai misteri dionisiaci e ai riti iniziatici. Tra l’altro i culti dionisiaci erano prettamente officiati da donne, chiamate appunto “Baccanti”(6) o “Menadi” le quali, ebbre di vino, venivano presa da una frenesia di eccitazione tale da indurle a smembrare un capretto (sacro a Dioniso) a mani nude per mangiarne le carni crude durante i baccanali. Le feste, di tipo orgiastico prevedevano iniziazioni di tipo sessuale e non è da escludere che la funzione del Tirso fosse propriamente quella di sostituzione all’organo maschile per le baccanti che, essendo donne, ne erano sprovviste.
La questione della pigna diventa peculiare quando la troviamo a Roma, nel IX rione, dedicato appunto a lei. In antichità una grossa pigna sorgeva da qualche parte nel rione, che nel 1200 si chiamava appunto della Pigna e di San Marco. In seguito venne spostata in Vaticano dove, come abbiamo descritto, si trova. Nella piazza, invece, si trova una semplice fontana a forma di pigna a ricordare l’antico nome del rione, ma non è da escludere che sia un richiamo allo stesso caduceo o al tirso di Dioniso, il cui culto è sopravvissuto tra le mura della città per buona parte del 400 d.C., ed è stato tollerato quanto meno fino alla morte di Teodorico il Grande nel e del suo modo liberale di amministrare le leggi religiose nel 526; il tutto in netto contrasto con la Chiesa Cattolica.
NOTE
- (1) Eostre è generalmente ritenuta una divinità germanica collegata a vari aspetti del rinnovarsi della vita, quali la primavera, la fertilità (al pari di Siwa nella mitologia slava) e la lepre (per la rapidità con cui si riproduce). In particolare si fa risalire a quest’ultima associazione la tradizione anglosassone del “Coniglio di Pasqua” (Easter Bunny). Le uova, prima di serpente e poi di gallina venivano decorate e poi regalate in simbolo di fertilità.
- (2) René Descartes, in francese (La Haye en Touraine [oggi Descartes], 31 marzo 1596 – Stoccolma, 11 febbraio 1650), è stato un filosofo e matematico francese. È ritenuto fondatore della matematica e della filosofia moderna. Cartesio estese la concezione razionalistica di una conoscenza ispirata alla precisione e certezza delle scienze matematiche a ogni aspetto del sapere, dando vita a quello che oggi è conosciuto con il nome di razionalismo continentale, una posizione filosofica dominante in Europa tra il XVII e il XVIII secolo.
- (3) Ida è adibita al controllo dei processi mentali. Scorre nella parte sinistra del corpo. Inizia nella parte destra e termina nella narice sinistra. Il suo simbolo è la luna. Diminuisce la nostra predisposizione a identificarci con l’Ego. Permette alla creatività e la libertà d’idee di fluire. Ida è l’energia femminile, negativa e lunare. A livello fisico Ida rafforza l’apparato digerente aiutando nel processo di secrezione enzimatica. Aiuta lo svuotamento della vescica. Ida è collegata alla narice sinistra. Agisce a livello mentale ed è un’energia negativa, femminile e fredda. Il metallo collegato è l’argento e sembra che stimoli il sistema nervoso parasimpatico.
- (4) Pingala è adibita al controllo dei processi vitali. Parte dal lato sinistro e termina in quello destro. Controlla i sistemi vitali. Incoraggia l’Ego. A livello fisico Pingala attiva il metabolismo. Stimola l’adrenalina e aumenta il battito cardiaco. Rallenta lo svuotamento della vescica. Pingala è l’energia positiva, maschile e lunare. Pingala è collegato alla narice destra. Agisce a livello fisico ed è energia positiva, maschile, solare e calda. Il metallo collegato è l’oro e sembra che simboli il sistema nervoso simpatico.
- (5) Mark Twain, pseudonimo di Samuel Langhorne Clemens (Florida, 30 novembre 1835 – Redding, 21 aprile 1910), è stato uno scrittore, umorista, aforista e docente statunitense autore di capolavori riconosciuti della letteratura americana del XIX secolo come Le avventure di Tom Sawyer e Le avventure di Huckleberry Finn entrati nell’immaginario collettivo e che hanno avuto numerose trasposizioni televisive e cinematografiche. È considerato una tra le maggiori celebrità statunitensi del suo tempo: William Faulkner scrisse che fu il “primo vero scrittore americano”. Twain dovette lavorare fin da giovane in quanto orfano di padre, e cominciò la sua carriera come giornalista e poi come scrittore di racconti umoristici, finendo per divenire, dopo alcune travagliate vicende personali (come la morte di un fratello, della moglie, di due delle sue tre figlie adulte e del caro amico Henry Rogers, avvenute quasi tutte durante la difficile vecchiaia dello scrittore), un severo e irriverente cronista delle vanità, sferzante contro ogni ipocrisia e crudeltà umana, nonché critico delle religioni, con un fondo di pessimismo ironico e di misantropia.
- (6) Le Baccanti (in greco antico Βάκχαι / Bákchai) è una tragedia di Euripide, scritta mentre l’autore era alla corte di Archelao, re di Macedonia, tra il 407 ed il 406 a.C. Euripide morì pochi mesi dopo averla completata. L’opera fu rappresentata ad Atene pochi anni dopo, probabilmente nel 403 a.C., sotto la direzione del figlio (o nipote) dell’autore, chiamato anch’egli Euripide. Venne messa in scena nell’ambito di una trilogia che comprendeva anche Alcmeone a Corinto (oggi perduta) e Ifigenia in Aulide. Tale trilogia di opere fruttò all’autore una vittoria postuma alle Grandi Dionisie di quell’anno.
- Conosciuto il vino e i suoi effetti, Dioniso volle che tutti gli uomini lo conoscessero e intraprese un lungo viaggio portando con sé il numeroso corteo di Ninfe, i Satiri, gli Egipani e le Menadi chiamate anche Baccanti, Thiadi e Bassàridi. Le Baccanti erano le sacerdotesse di Dioniso, venivano comunemente rappresentate nel delirio dell’ebbrezza, con gli occhi stravolti, la voce rauca e minacciosa, coi capelli sciolti e sparsi sulle spalle, nella foga del furore e dell’entusiasmo. Vestite con pelli animali, con in testa una corona di edera o quercia o abete, esse celebravano il dio cantando, danzando e vagando come animali per monti e foreste. Nell’iconografia classica le menadi vengono raffigurate come l’oggetto del desiderio dei satiri tra le braccia dei quali vengono spesso raffigurate.
Fonte; Wikipedia
Claudio
11 Novembre 2021 a 23:54
Bellissimo blog
Ho conosciuto nuove verità.
Grazie per l’ottimo lavoro.
Riccardo Alberto Quattrini
12 Novembre 2021 a 8:59
Grazie Claudio, il tuo giudizio è prezioso e ci stimola nel proporre sempre articoli di vasto interesse.