”Si racconta, l’ho letto di recente, come il cantante David Bowie, detto il Duca Bianco, scomparso il 19 gennaio del 2016, si “caricasse” prima d’ogni concerto vedendo il film…
Si racconta, l’ho letto di recente, come il cantante David Bowie, detto il Duca Bianco, scomparso il 19 gennaio del 2016, si “caricasse” prima d’ogni concerto vedendo il film di Leni von Riefenstahl
Il trionfo della volontà(1). Regista cara ad Hitler, autrice appunto del documentario sul congresso nazionalsocialista (il Parteitag) del 1934 e, successivamente, di un altro suggestivo documentario sulle Olimpiadi di Berlino del ‘36. Celebre l’inquadratura d’inizio con l’aereo che emerge dalle nuvole al ritmo del Die Fahne hoch, scena che tanto piacque e tanto venne elogiata da Michelangelo Antonioni, allora giovane critico cinematografico sui fogli del Regime. Dopo essere stato regista contorto e palloso (salvo dalla critica) al suo funerale qualche desueta bandiera rossa e pochi anacronistici pugni chiusi…
David Bowie fu anche attore: protagonista sia ne L’uomo che cadde sulla terra(2) (film di fantascienza, divenuto opera applaudita per gli amanti del genere) sia in Furyo(3), ove si intrecciano tensioni e tentazioni omosessuali tra un ufficiale giapponese e uno inglese, prigioniero dietro il filo spinato -.
Trovo il riferimento al cantante e al film della Riefenstahl nell’ultimo libro E finsero felici e contenti(L.C.) – Dizionario delle nostre ipocrisie – di Giuseppe Culicchia, di cui avevo letto, ormai trascorso un decennio, alcuni suoi romanzi, di gradevole ironia intrisa di giovanilismo, che nel trasloco ho abbandonato (stupidamente ogni volta che si procede ad uno scarto) ad un destino, sospetto, infelice e malevolo. A questo sono arrivato tramite una intervista in cui, l’autore, ironizza sui tanti termini, veri e propri luoghi comuni, imposti dalla nefasta e cretina ex-intellighentia sinistroide e che, oggi, preferisce definirsi “liberal”, con ennesimo atto di dipendenza con il made in USA, versione dem. anti-Trump.
Nel risvolto di copertina si ricorda e lo si accosta al Dizionario dei luoghi comuni(L.C.) dello scrittore francese Gustave Flaubert (1852), che non conosco, mentre il suo romanzo più celebre, Madame Bovary(L.C.) (“Ama l’arte. Fra tutte le menzogne è ancora la meno menzognera”), ha fatto coppia con quel L’amante di Lady Chatterley(L.C.) di D.H.Lawrence (“non va bene cercare di sbarazzarsi della propria solitudine”) per svezzare la mia adolescenza.
Accostamento, credo, per irrobustire un libro – lo sto leggendo, ma con progressiva perdita d’interesse – che mi appare luogo comune contro luoghi comuni… Sarà che, ormai, prediligo la narrativa e avevo a mente un Culicchia brioso creativo spontaneo mentre qui vi sono delle forzature che danneggiano l’ironia corrosiva e legittima. Da Inattuale – chi ricorda il tentativo d’essere poeta? – cito un verso “indifferenza per il superfluo”, appunto. Comunque ben venga a chiunque punta il dito e schernisce “il re è nudo!”. Forse ne riparleremo.
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Note:
(1) Il trionfo della volontà è un film di propaganda nazionalsocialista del 1935, diretto da Leni Riefenstahl. Il film documenta il Raduno di Norimberga del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori svoltosi dal 4 al 10 settembre 1934. Il film contiene estratti dei vari discorsi tenuti al raduno dai diversi leader politici del Partito nazista, principalmente brani di Adolf Hitler, intervallati da riprese dei membri del partito. Hitler stesso commissionò il film e il suo nome compare nei titoli di testa. Il tema principale del film è il ritorno della Germania al ruolo di grande potenza, con Hitler indiscusso leader tedesco portato in gloria dalla nazione. L’opera fu subito additata come uno dei migliori esempi di propaganda nella storia del cinema. Le tecniche usate dalla Riefenstahl – come le macchine da presa mobili, l’utilizzo della fotografia aerea e di teleobiettivi per provocare distorsioni della prospettiva, e l’innovativo uso della musica e della fotografia – valsero al film il riconoscimento di opera fra le più importanti dell’arte cinematografica.
(2) L’uomo che cadde sulla Terra (The Man Who Fell to Earth) è un film del 1976 diretto da Nicolas Roeg. Pellicola di fantascienza il cui soggetto è tratto dall’omonimo romanzo di Walter Tevis. Il ruolo di protagonista è ricoperto dal cantante rock inglese David Bowie, al suo esordio nella recitazione.
Trama
Un uomo, con l’aria di un vagabondo e con passaporto britannico a nome di un tale Thomas Jerome Newton, si reca in una gioielleria di una cittadina del Kentucky per vendere una fede d’oro. Tempo dopo, un avvocato di New York di nome Oliver Farnsworth e specialista in brevetti industriali, riceve la visita di Newton, il quale chiede di esaminare degli incartamenti relativi a delle sue invenzioni. Il legale capisce di trovarsi nove potenziali brevetti rivoluzionari, nel campo dell’Elettronica, della Chimica, della Fotografia e della Musica. Un professore di Chimica dell’Università di Chicago, Nathan Bryce, incuriositosi di un nuovo procedimento fotografico, di un principio a lui stesso ignoto, coglie l’occasione per abbandonare il mondo accademico e dedicarsi ad una più proficua attività presso la multinazionale World Enterprises Corp., origine della tecnica innovativa. Newton ha uno spiacevole incidente in un albergo di Louisville (Kentucky), prendendo un ascensore, di un tipo vetusto in quanto azionato con una leva a mano. L’accelerazione brusca gli causa svenimento ed emorragia. Salvato da una cameriera, Mary Lou, viene da questa accudito durante la convalescenza. Tra i due nasce un’amicizia seguita da un rapporto affettivo.
(3) Furyo è un film del 1983 diretto da Nagisa Oshima, tratto dal romanzo The Seed and the Sower (1963) di Laurens van der Post, nel quale lo scrittore raccontò della sua personale esperienza come prigioniero di guerra in un campo di concentramento giapponese durante la seconda guerra mondiale (su cui ha scritto anche A Bar of Shadow e The Night of the New Moon).
Libri Citati
- E finsero felici e contenti. Dizionario delle nostre ipocrisie
- Giuseppe Culicchia
- Editore: Feltrinelli
- Collana: Varia
- Anno edizione: 2020
- In commercio dal: 9 luglio 2020
- Pagine: 240 p.
- EAN: 9788807492723. [btn btnlink=”https://www.ibs.it/finsero-felici-contenti-dizionario-delle-ebook-giuseppe-culicchia/e/9788858838976″ btnsize=”small” bgcolor=”#eded00″ txtcolor=”#000000″ btnnewt=”1″ nofollow=”1″]Acquista € 9,99[/btn]
Descrizione
Un’opera di satira chirurgica e impietosa, che fa ridere e fa riflettere sulle finzioni comode e talvolta mostruose a cui siamo tutti assuefatti. Nel 1852 Flaubert scriveva queste parole a proposito del suo Dizionario dei luoghi comuni: “Bisognerebbe che in tutto il libro non ci fosse una parola mia, e che, una volta letto il dizionario, non si osasse più parlare, per paura di dire spontaneamente una delle frasi che vi si trovano”. Anche noi, oggi, ci ostiniamo a usare parole vuote e politicamente corrette, per comodità, per pigrizia o per interesse. Viviamo nell’epoca dello storytelling e delle fake news e, spesso senza accorgercene, siamo diventati tutti attori, grandi maestri di ipocrisia. Oggi la famiglia ideale non prevede più una mamma e un papà, concetti ormai obsoleti, tradizionalisti e dunque intimamente “fascisti”, ma corrisponde a quella formata da Genitore 1 e Genitore 2. I lavoratori licenziati si chiamano “esuberi”. Martina Navratilova, nove volte vincitrice a Wimbledon e lesbica dichiarata da decenni, è stata espulsa dall’associazione delle tenniste Lgbt per aver detto che la competizione tra tenniste donne e tenniste transgender non era equa. Per vedere come si fa ad abitare la nostra gigantesca finzione collettiva basta aprire questo dizionario e andare, per esempio, alla voce “trump: L’ennesimo ‘nuovo Hitler’. Definirlo un ‘fascista’. Il sogno di tutti coloro che hanno l’indignazione in tasca. Come lui solo Salvini e, staccati di qualche lunghezza, Putin e Boris Johnson”. Giuseppe Culicchia gioca con le parole dello spirito del tempo in modo spiritoso e feroce: ci sono gli Immigrati, i Marocchini e i Meridionali, e poi i Razzisti, i Russi, i Sovranisti, Ariana Grande e la Merkel. Un’opera di satira chirurgica e impietosa, che fa ridere e fa riflettere sulle finzioni comode e talvolta mostruose a cui siamo tutti assuefatti.
- Dizionario dei luoghi comuni
- Gustave Flaubert
- Traduttore: Gioia Angiolillo Zannino
- Curatore: Lea Caminiti Pennarola
- Editore: Bur
- Formato: EPUB con DRM
- Testo in italiano
- Cloud: Sì Scopri di più
- Compatibilità: Tutti i dispositivi (eccetto Kindle) Scopri di più
- Pagine della versione a stampa: 180 p.
- EAN: 9788858652336 [btn btnlink=”https://www.ibs.it/dizionario-dei-luoghi-comuni-ebook-gustave-flaubert/e/9788858652336″ btnsize=”small” bgcolor=”#eded00″ txtcolor=”#000000″ btnnewt=”1″ nofollow=”1″]Acquista € 0,99[/btn]
Descrizione
Enciclopedia del “pensiero banale” redatta con ironia pungente da un grande e disincantato osservatore della realtà, il “dizionario” è in realtà la parte finale di un progetto più ampio che Flaubert aveva iniziato con Bouvard e Pécuchet. Un testo leggero e profondo, superficialmente acuto e indagatore, che è un vero e proprio antidoto letterario al conformismo e all’appiattimento intellettuale. E nella maggior parte dei lemmi elencati il lettore ritrova tanti stereotipi nei quali, oggi come all’epoca di Flaubert, si esaurisce spesso la cosiddetta “cultura generale” di cui molti spesso si fanno vuoto vanto.
- Madame Bovary
- Gustave Flaubert
- Editore: Feltrinelli
- Collana: Universale economica. I classici
- Edizione: 15
- Anno edizione: 2014
- Formato: Tascabile
- In commercio dal: 1 febbraio 2014
- Pagine: Brossura
- EAN: 9788807900983. [btn btnlink=”https://www.ibs.it/madame-bovary-libro-gustave-flaubert/e/9788807900983?inventoryId=53585677″ btnsize=”small” bgcolor=”#eded00″ txtcolor=”#000000″ btnnewt=”1″ nofollow=”1″]Acquista. € 9,02[/btn]
Descrizione
La storia della signora Bovary, una povera adultera malata di sogni impossibili, che scende la scala della sua degradazione fino al suicidio, è, scriveva Garboli, solo in apparenza la storia di una vita mancata: dominata dalla fatalità, dotata di una cieca e meccanica articolazione, Emma Bovary è piuttosto il ritratto statico, marmoreo, della mancanza della vita. L’introduzione di questa edizione è a cura dello psicanalista Roberto Speziale Bagliacca che concentra la sua attenzione sulla figura di Charles Bovary, che appare un “masochista morale di alto lignaggio che, con un sadismo perfettamente camuffato, contribuisce in maniera determinante al suicidio di Emma”.
- L’ amante di lady Chatterley. Ediz. integrale
- David Herbert Lawrence
- Traduttore: Bruno Armando
- Editore: Newton Compton Editori
- Collana: Alphabet
- Anno edizione: 2016
- Formato: Tascabile
- In commercio dal: 1 settembre 2016
- Pagine: 312 p., Rilegato
- EAN: 9788854195639 [btn btnlink=”https://www.ibs.it/amante-di-lady-chatterley-ediz-libro-david-herbert-lawrence/e/9788854195639?inventoryId=53596479″ btnsize=”small” bgcolor=”#eded00″ txtcolor=”#000000″ btnnewt=”1″ nofollow=”1″]Acquista. € 3, 92[/btn]
Descrizione
L’amore adultero tra una nobildonna e il proprio guardia-caccia narrato in questo romanzo, il più celebre di D. H. Lawrence, scandalizzò a tal punto l’Inghilterra da essere immediatamente proibito in tutti i Paesi di lingua inglese. In realtà quest’opera difende appassionatamente le ragioni dell’amore, della passione più autentica e travolgente, della ricerca spregiudicata di un sentimento libero, genuino, intenso, di fronte a tutte le regole, i pregiudizi e le convenzioni che finiscono con l’incatenare ogni vero sentire. Giustamente i due personaggi di questo romanzo, diventato quasi mitico, Connie Chatterley e il guardiacaccia Mellors, si sono imposti, nell’immaginario contemporaneo, come modelli di una vitalità trasgessiva, intesa come ritorno alle energie pure della natura. Introduzione di Vanni De Simone.
Immagine: Il trionfo della volontà. Germania. Anno 1935. Genere documentario. Regia Leni von Riefenstahl