”Le Pen, “spettacolare vittoria di Wilders”
IN OLANDA VINCE LA DESTRA DI WILDERS. SCONFITTI I NEOMELONIANI
DEI PAESI BASSI (E DI TUTTA EUROPA)
Solo in un Paese come l’Italia, alle prese con una disinformazione faziosa ed anche ignorante, qualcuno può pensare che il risultato delle elezioni in Olanda possa rendere felice il centrodestra guidato dalla famiglia Meloni. Perché la vittoria di Geert Wilders e del suo Pvv imbarazza sicuramente il suo alleato italiano, Matteo Salvini, poiché dimostra che la coerenza è vincente, a differenza di ciò che accade in Italia con le difficoltà della Lega dovute a dichiarazioni assurde e ad una classe dirigente imbarazzante.
Ma è andata peggio per il resto della maggioranza italiana, affascinata da Yesilgöz, la nuova leader del partito di centrodestra Vvd. La “destra che piace alla sinistra che piace” – quella neomeloniana, crosettiana e forzitaliota – non è piaciuta agli elettori olandesi. Magari riuscirà a governare ugualmente, nonostante il calo dei consensi. Anche se non è chiaro con chi. Perché Yesilgöz, in campagna elettorale, aveva escluso accordi con l’estrema destra però, bontà sua, sarebbe disposta a governare insieme a patto che lei, sconfitta, sia il premier e Wilders, il vincitore, si accontenti di un ruolo di secondo piano. Tra l’altro il vincitore è considerato filo russo, dunque non può governare.
Oppure madame Yesilgöz potrebbe governare in una coalizione con Timmermans – a capo dell’alleanza tra socialisti e verdi – e con il neonato partito di Omtzigt, il Nuovo contratto sociale. Tanto, in nome delle poltrone, ci si può alleare con chiunque, senza alcuna pregiudiziale che presupporrebbe persino delle idee.
Il segnale, comunque, è chiaro per le destre fluide italiane. Ed anche per i centristi. La loro politica non piace in Europa. Non piace la fallimentare gestione dell’immigrazione; non piace l’asservimento nei confronti di Washington; non piace, in Spagna, il mancato rispetto delle piccole patrie; non piace, in Slovacchia, l’ottusità anti russa; non piace, in Polonia, il bigottismo.
C’è solo l’imbarazzo della scelta sulle motivazioni che, ovunque, mettono all’angolo proprio la destra fluida ed allineata alla sinistra che piace. E laddove la destra vince, è quella più distante dalle derive neomeloniane. Un segnale chiaro in vista delle elezioni europee del prossimo anno.