Non ce l’hanno fatta gli Usa…

IN SLOVACCHIA VINCE IL PARTITO DELLA PACE


Non ce l’hanno fatta: gli Usa che avevano scaricato  milioni di dollari nella piccola Slovacchia per impedire che vincessero i socialdemocratici di Robert Fico contrario alla cessione di armi e soldi all’ucraina e anche contrario a fare interessi altrui (leggi Ue) invece di quelli del proprio Paese, hanno fallito la propria missione  perché i socialdemocratici hanno vinto con un punto in più a ciò che prevedevano i sondaggi: sono al 23 per cento contro il 17 dei populisti filo Nato a fronte di un afflusso alle urne del 67,4 per cento dei cittadini che è la più alta dal 2002. (Abitanti 5.449.270 il 67% della popolazione pari a 3.672.807 ha votato. Il 23% pari a 1.253.332 è andato a Robert Fico il 17% è andato ai Populisti pari a 929.375 persona).

Vista la dispersione molti piccoli partiti di cui tuttavia i più importanti sono su posizioni socialdemocratiche è chiaro che sarà Fico a determinare la formazione del prossimo governo. Forse in questo risultato così deludente ha giocato l’imbecillità dell’ambasciatore americano che si è pubblicamente vantato di aver distribuito 5 milioni di dollari per tappare la bocca ai partiti di opposizione. Attenzione però è un’imbecillità che nasce dalle atmosfere senza più freni, feroci e disperate di Washington.

Dagli Usa milioni di dollari per truccare le elezioni slovacche
Robert Fico

Fico che è stato per due volte primo ministro del Paese e da sempre è stato la bestia nera degli Usa. Si dovette dimettere nel 2018 a causa di una sorta di mini Maidan orchestrata dagli Usa, quando si svolsero manifestazioni di protesta per l’assassinio del giornalista slovacco Ján Kuciak (e della sua compagna), ucciso mentre stava compiendo una serie di indagini riguardanti casi di corruzione e truffe intorno ai fondi strutturali dell’Unione Europea. Sarebbe davvero ingenuo pensare che Fico abbia fatto uccidere un giornalista tirandosi addosso guai molto più grandi di un’inchiesta sulla dilagante corruzione della Ue che è ormai una costante nella vita dei Paesi che hanno la sfortuna di appartenere a questo ambiguo costrutto. Sembra piuttosto un’operazione bagnata della Cia per assicurarsi il governo della Slovacchia in vista degli sviluppi della vicenda ucraina non deviasse dal sentiero dell’obbedienza. Lo stesso metodo adottato in Russia con l’assassinio di Anna Politkovskaja cercando di attribuirlo a Putin, ormai diventato il nemico numero uno degli Usa visto che non aveva svenduto il proprio Paese. Proprio un assurdo perché la Politkovskaja aveva già abbondantemente scritto e pubblicato anche un libro in inglese sulla guerra cecena (nella quale peraltro gli Usa che rifornivano i terroristi) e dunque l’attentato non aveva alcun senso se non quello di fare della giornalista, con tutto ciò che aveva scritto e tutto ciò che invece non aveva scritto, un’eroina. Ora chiaramente Putin non è uno stupido al contrario di chi si beve queste favole insanguinate.

Naturalmente adesso si cercherà in tutti i modi di mettere i bastoni tra le ruote a Fico e ai socialdemocratici visto che si sta formando nell’Europa dell’Est un fronte antiguerra e antimmigrazione selvaggia che costituisce un grave pericolo per la Ue, ma Anche per la Nato, ammesso e non concesso che ci sia una qualche differenza tra le due entità. Certo non si può far fuori un altro giornalista, così è possibile che il fiume di denaro servito per mantenere in piedi gruppi globalisti a cachet verrà aumentato per tenere in piedi questi gruppi di pressione tra l’altro sfacciatamente filo americano. Ma la mia impressione, forse sbagliata, è che ci sia un cambiamento radicale di umore in est Europa almeno laddove si avvertono i venti di guerra: la criminale mattanza voluto dalla Nato sta insegnando a tutti la reale natura del potere americano e nessuno vuole essere la carne da cannone di Washington.

Redazione

 

 

 

 

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