Una coppia si innamora tramite email, ma il sogno di incontrarsi non si realizzerà mai. Un amore eterno fatto di parole
INCHIOSTRO DIGITALE
di Riccardo Alberto Quattrini
Un racconto intenso e delicato sulla forza dell’amore nato nella dimensione digitale. Alex e Martina si incontrano per caso tramite email e costruiscono una relazione fatta di parole, emozioni e desideri mai realizzati. Nonostante il desiderio di incontrarsi, la loro storia resta confinata in messaggi scritti, un amore che vive e si alimenta nella corrispondenza.
Sotto il cielo grigio di una primavera instabile, Martina sedeva al tavolo della sua cucina, circondata da fogli sparsi e una tazza di tè fumante. Era una scrittrice in cerca di ispirazione, ma la vita sembrava averle rubato la creatività. La solitudine si era fatta pesante, e le sue giornate scorrevano tra l’ufficio e il raggiungimento di frasi che non riuscivano a prendere forma. Fu in quel momento che decise di iscriversi a un forum di scrittura online, nella speranza di trovare un po’ di conforto tra parole e pensieri condivisi.
Non sapeva che quella scelta l’avrebbe portata a un incontro straordinario, dal quale sarebbe scaturita una relazione che avrebbe sfidato ogni logica.
Era una serata di metà aprile quando Martina, dopo aver letto diversi post, notò una richiesta particolare. , un aspirante scrittore, cercava consigli pratici su come pubblicare il suo romanzo. Rispose con entusiasmo, citando alcuni articoli che aveva letto e condividendo la sua esperienza.
“Ciao Alex,” iniziò a scrivere. “Ho letto il tuo post e sarebbe un piacere aiutarti. Anch’io ho scritto qualcosa, anche se non sono ancora riuscita a pubblicare. Spero che i miei suggerimenti possano esserti utili!”
Nella sua risposta, Alex si mostrò grato e aperto. “Ciao Martina! Grazie mille per aver risposto! Sarebbe bello avere un confronto con qualcuno che ha esperienza. Hai scritto un romanzo? Di cosa parla?”
Martina si sentì subito a suo agio. Nel giro di pochi scambi di email, la conversazione si spostò dai temi di pubblicazione a discorsi più personali. “Scrivo spesso di relazioni e di esperienze quotidiane. Trovo che la vita sia piena di storie nascoste,” scrisse. Alex rispose: “Io sono completamente d’accordo. La mia storia esplora il lato oscuro dell’amore.”
Sotto quella coltre di parole, entrambi iniziarono a spiare l’anima dell’altro, curiosi di scoprire cosa si celasse dietro gli schermi.
Con il passare dei giorni, Martina e Alex iniziarono a scriversi ogni giorno. Ciascun messaggio si faceva più intimo, trasmettendo emozioni che, in un incontro dal vivo, sarebbero state più difficili da esprimere.
“Ti va di raccontarmi del tuo ultimo libro?” chiese Martina un giorno. La curiosità gli scorreva nelle vene come un fiume in piena.
“Certo! Parla di un uomo che perde l’amore, e il suo viaggio alla ricerca di se stesso. Ma in realtà, parla della mia vita,” spiegò Alex. “Ho avuto una brutta esperienza l’anno scorso. Ero innamorato e pensavo che fosse la persona giusta. Stavo programmando di sposarla, ma all’improvviso ha deciso di partire per un altro paese.”
Martina si fermò, toccata dalla sincerità di Alex. Scrisse: “Mi dispiace molto. È difficile quando qualcuno sul quale contiamo se ne va. Da parte mia, ho sempre avuto paura di aprirmi agli altri.”
“Capisco,” rispose Alex. “Ho vissuto quella paura, ma scrivere ha sempre aiutato. È un modo per liberarsi dai pensieri. La scrittura è il mio rifugio.”
Martina sorrise leggendo le parole. La scrittura era anche il suo rifugio. Cominciò a raccontare la sua storia: di come avesse sempre amato scrivere, di come il suo diario fosse stato il suo compagno da quando era bambina.
“Avevo dieci anni quando ho iniziato a scrivere,” raccontò. “I miei genitori mi regalarono un diario, e da quel momento in poi, tutti i miei pensieri, le mie speranze e persino le mie paure trovarono casa lì dentro. Scrivere mi ha sempre dato una sensazione di libertà, soprattutto nei momenti difficili.”
Alex si rivelò affascinato. “Le parole possono veramente cambiare le nostre vite. A volte, le emozioni più profonde trovano forma solo attraverso la scrittura.”
Man mano che i messaggi si accumulavano, Martina e Alex sentirono crescere qualcosa di più di un semplice affetto. Presto, le lettere volarono oltre i confini delle parole. “Dovremmo incontrarci,” scrisse Martina un giorno con una puntualità che dettava la gravità della sua affermazione.
Alex esitò. “Cosa accadrebbe se ci incontrassimo e scoprissimo che non siamo come nei nostri messaggi? La paura di deludersi è sempre presente, non credi?”
Martina approvò, pur sapendo che anche lei provava quell’ansia. “Lo so. Ma se mai dovessimo farlo, sarebbe bello scoprire chi è realmente l’altro. È come un’opera aperta in un libro, con pagine da sfogliare.”
“Esatto,” rispose Alex. “Ma non posso fare a meno di avere paura. Ho costruito un mondo intorno a noi, e lasciarlo andare mi spaventa.”
Le lettere continuarono a scorrere, ma il desiderio di conoscersi si faceva sempre più forte. Si scambiarono frasi poetiche e riflessioni nostalgiche. Martina pianificò una serie di incontri letterari a cui avrebbero potuto partecipare insieme, eppure, ogni volta che si parlava di incontri, il timore di Alex si rifletteva nell’incertezza di Martina.
“E se mi rendessi conto che preferisco il nostro mondo di parole a quello reale?” chiese Alex in un messaggio particolarmente emotivo. Martina rispose: “Non possiamo aver paura di vivere la vita. Dobbiamo trovare il coraggio di fare il primo passo.”
Dopo settimane di dibattiti e rivelazioni, Martina decise di fare un passo audace. Scrisse: “Dico sul serio, Alex. Voglio che tu venga a trovarmi. Ci sono delle fiere editoriali qui vicino, e sarebbe un peccato non conoscerci di persona.”
Si ripromise che non l’avrebbe più rimandata. Le sue emozioni lottavano fra di loro: da un lato, la trepidazione dell’incontro, dall’altro, la paura di esser delusa.
Il giorno seguente, Alex rispose con una lettera più lunga del solito: “Martina, non so se sono pronto, ma l’idea di incontrarti mi attrae come un magnete. Cosa succederà se le parole che abbiamo scritto non dovessero riflettere la realtà? Ho paura di disilluderti.”
“E se non fosse così?” replicò Martina, stimolando la sua immaginazione. “Immagina solo per un momento che tutto sia perfetto. Due cuori che si incontrano, non solo tramite uno schermo. Potremmo parlare senza dover scrivere, ascoltare il battito dell’altro. Questo è ciò che il nostro sogno sta cercando di dirci.”
Alex, colpito dalle parole di Martina, si ritrovò a riflettere. Quella proposta, sebbene spaventosa, era anche magnifica. Li avrebbe portati a un nuovo livello, all’intersezione fra sogno e realtà.
Più giorni passarono, più crebbe l’incertezza. Martina sognava spesso Alex: un uomo alto, dagli occhi vispi e profondi, che scrutava la sua anima. Lei si immaginava abbracciarlo, ridere insieme e condividere storie, ma la paura di scoprire che non era come in sogno la riportò indietro.
In un pomeriggio di maggio, Martina decise di invitare Alex a una fiera del libro che si sarebbe tenuta nel suo paese. “Siamo così vicini,” scrisse. “Non possiamo lasciare che questa opportunità ci sfugga. Ti prometto che ci divertiremo!”
“Lo farò, Martina,” si impegnò Alex, “ma ho paura. Che aspetto mi sarà riservato? Cosa dirò se il nostro incontro dovesse fallire?”
“Non sarai solo. È un passo che facciamo insieme. Dobbiamo accettare il rischio,” lo incoraggiò Martina. “Pensaci. Ci scriviamo da mesi! Siamo più di semplici estranei.”
Finalmente, Alex cedette. Insieme fissarono una data e, nonostante il groviglio di emozioni che li attanagliava, entrambi sapevano di non poter tornare indietro.
Il giorno dell’incontro, Martina si preparò con entusiasmo e nervosismo. Scelse un vestito semplice ma elegante e si guardò allo specchio ripetutamente, cercando di calmare la sua ansia. La fiera era agognata da tempo, ed entrambi speravano di condividere momenti indimenticabili.
Quando arrivò, il cuore le batteva forte. Alex era già lì, immerso in una conversazione con un altro autore. A un certo punto, si girò e i loro sguardi si incrociarono. Il tempo parve fermarsi. Alex sorrise, e il sorriso di Martina si allargò in risposta.
“Ciao,” disse Alex, la voce che tremava leggermente. “Sei… tu.”
Martina annuì, il cuore colmo di emozioni. Le parole non erano necessarie, e il silenzio riempì il loro primo incontro. Cominciarono a chiacchierare, e nell’aria si avvertiva una tensione meravigliosa. Parlarono di libri, di autori preferiti e delle loro speranze per il futuro. Un giro tra le bancarelle si trasformò in una passeggiata tra sogni e desideri.
“Mi hai sempre raccontato delle tue paure,” disse Alex, mentre passavano davanti a una libreria. “Voglio però sapere di più su di te. Cosa ti rende realmente felice?”
Martina si perse nei suoi occhi. “La scrittura,” rispose. “Ogni volta che metto in parole i miei pensieri, sento di volare. Ma a volte, la paura di non essere abbastanza mi graffia l’anima. Anche la paura di essere sola.”
Nonostante la bellezza di quel primo incontro, la sensazione di timore e incertezza rimase. “Non posso credere di essere qui con te,” disse Alex, ma c’era una nota di angoscia nella sua voce. “Cosa ne pensi dei nostri sogni?”
“Oltre ogni aspettativa,” rispose Martina. “Ma la mia mente corre veloce. Ho paura di rovinare tutto.”
La giornata proseguì con dolcezza e filmati di momenti, ma entrambi avvertirono che la pressione del reale era sconcertante. Come si poteva tornare indietro, dopo aver fatto i conti con la vulnerabilità?
Sugli scaffali di una libreria, Alex fece un gesto gentile, afferrando un libro che credeva potesse colpirla. “Ti piacerebbe leggere questo insieme? È una raccolta di storie su amori impossibili,” propose.
“È perfetto per noi,” rispose Martina, rimanendo incantata dalla profondità dei suoi occhi e dalla fragilità che traspariva dal suo sorriso.
Il loro incontro si concluse con un abbraccio, sereno e speranzoso. Ma, tornati ai loro mondi di appartenenza, Martina e Alex si sentirono persi. Scrissero lettere per giorni, ma la magia dell’incontro era offuscata dall’incertezza. “Non so come affrontare la vita reale,” scrisse Alex. “La tua presenza ha portato gioia, ma ora sono di nuovo solo.”
“Non sono sicura di riuscire a farlo,” scrisse Martina. “Se ci incontriamo di nuovo, temo potremmo sentirci diversi. C’è sempre qualcosa di più nella scrittura; non voglio perderlo.”
Alex rispose: “Non dobbiamo perderci. Siamo cresciuti insieme, e anche se non riusciamo più a scriverci come prima, il legame di cui abbiamo bisogno resisterà. Non promettiamoci nulla, viviamo la nostra verità giorno per giorno.”
E così decisero.

Elisabetta Bordieri
14 Gennaio 2025 a 17:28
Una scrittura possente. Una storia ipnotica.
“E così decisero.” Chissà se poi è stata la scelta giusta.
Riccardo Alberto Quattrini
14 Gennaio 2025 a 18:25
Cara Elisabetta, hai colto la frase più significativa del racconto. Ma a volte le decisioni possono essere rivedute.