A bocce ferme
IPOTECHE E AZIONISTI
A bocce ferme. Ma a braci ancora calde. Il “chi vince, chi perde” è vecchio, e stantio, gioco di società. Sorta di Monopoli per politici e politicanti. E sinceramente mi interessa poco. Anzi nulla.
Qualche osservazione, però, su queste ore. I toni trionfanti di Giorgia Meloni. Velati, comunque, da un dubbio. I suoi Fratelli sono cresciuti in percentuale, ma non hanno superato il 30%. Come fecero, nelle passate tornate europee, Salvini, Renzi, Prodi, Berlusconi. E, poi, c’è la questione dei voti reali. Cinquecentomila in meno. Le percentuali si alzano perché diminuisce, molto, il numero dei votanti. E questo significa una cosa: la Meloni sta perdendo gran parte del vecchio zoccolo duro. Quello che viene dall’eredità missina, e che non si riconosce nelle sue politiche. Sentendosi, per altro, offeso dalle continue abiure del passato.
Non hanno votato, o hanno votato per Vannacci. Che ha salvato il risultato di una Lega agonizzante dopo il “tradimento” del padre fondatore. Bossi (o chi per lui) che avrebbe dichiarato il voto per Forza Italia.
Senza Generale, il Capitano si sarebbe ritrovato con un crollo totale di voti.
Gli ha dato respiro. Ma ci sarà, comunque, uno scotto da pagare. Al Congresso d’autunno, innanzitutto.
E, poi, vedremo cosa farà Vannacci… da grande.
Anche Tajani andrebbe osservato con attenzione. Visto il risultato soddisfacente – ottenuto mettendo insieme anche Noi Moderati, SVP e reduci bossiani in fuga – non ha perso tempo. E subito ha proclamato che Forza Italia rappresenta il nuovo Centro. Il partito che si pone tra Fratelli d’Italia e il PD.
Leggete fra le righe. Noi siamo il Centro, dice il delfinotto di Berlusconi. E oggi siamo alleati della Destra. Ma un domani… mai dire mai.
Comunque l’astensionismo ha giocato un grande ruolo. In termini di voti reali, tutti hanno perso, alla faccia della crescita in percentuale.
Tutti, tranne il PD. Che ha mantenuti, compatti, i suoi voti, soprattutto nelle storiche Regioni Rosse. Dimostrando che gode, nonostante tutti, di una base tetragona. Quella che Guareschi chiamava trinariciuta.
La Schlein festeggia. Ha salvato la ghirba…per ora. Però se guardate i nomi degli eletti, dei più votati, sono tutti uomini legati a Bonaccini. Vecchia, e nuova, nomenclatura di partito. Quelli che la Segretaria, paracadutata dalla Svizzera, non controlla. E mai controllerà.
Anche lei dovrebbe cominciare a preoccuparsi…