”La macelleria israeliana non si ferma
ISRAELE UCCIDE 135 MEDICI PALESTINESI. COLPEVOLI DI CURARE
BAMBINI CHE DIVENTERANNO TERRORISTI…
La macelleria israeliana non si ferma. Dall’inizio della guerra – riporta Marco Rizzo, leader di Democrazia Sovrana Popolare – sono stati assassinati 135 medici palestinesi negli ospedali. Evidentemente colpevoli – per la narrazione atlantista – di aver curato dei bambini che, se fossero sopravvissuti, si sarebbero certamente trasformati in terroristi. Per questo, per il sacrosanto diritto di Israele a difendersi con aerei e carrarmati da chi lancia le pietre, le truppe del macellaio Netanyahu hanno già ucciso più di 4mila bambini.
A cui si aggiungono le donne, ree di aver messo al mondo o di poter mettere al mondo dei bambini che, crescendo, diventeranno terroristi. E si aggiungono anche i vecchi, massacrati per essere stati potenziali terroristi inespressi.
D’altronde l’Italia è il Paese in cui, per anni, si è rischiato di andare in galera mentre si riportava al lattaio la bottiglia in vetro, potenzialmente una molotov ancora scarica. Dunque, perché stupirsi delle giustificazioni utilizzate da giornalisti ed analisti per evitare di condannare Israele?
Ormai il doppiopesismo non viene neppure mascherato. Anzi, lo si ostenta per ribadire la propria appartenenza al campo atlantista, quindi buono e giusto. Per far finta di essere equidistanti, i TG si sono rassegnati a fornire i dati relativi ai massacri israeliani. Ma sempre come fenomeno di gruppo. Una massa indistinta di cadaveri. Mentre i parenti delle vittime israeliane vengono intervistati e la solita piangina buona per ogni disgrazia, imperversa con i servizi strappalacrime.
Perché le lacrime devono scorrere solo per le vittime israeliane. Gli altri non meritano nulla. Né uno stato né la pietà. Ed i prossimi corsi di aggiornamento professionale per giornalisti approfondiranno le tecniche per il doppiopesismo nella disinformazione nazionale.