C’è una ridicola immagine, quella in apertura del post

da sinistra a destra Armin Papperger, il primo ministro danese Mette Frederiksen, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il suo ministro della Difesa Boris Pistorius

ITALIA, L’ULTIMA RUOTA DEL CARRO… ARMATO


C’è una ridicola immagine, quella in apertura del post, che ritrae da sinistra a destra il boss della Rheinmetall, Armin Papperger, il primo ministro danese Mette Frederiksen, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il suo ministro della Difesa Boris Pistorius, mentre scavano simbolicamente la prima sabbia per le fondamenta di un nuovo stabilimento che una volta completato produrrà 200 mila proiettili di artiglieria l’anno, ovvero un decimo di quanto oggi ne produce la Russia che sta tuttavia accelerando la fabbricazione di questi ordigni. Basta guardare quelle facce ottuse e quei sorrisi vacui per rendersi conto del contesto di idiozia nel quale si svolge questa mesta cerimonia di guerra. E tuttavia lo scavo, metafora della sepoltura del continente, che Washington vuole trasformare in sorta di fortilizio contro la Russia, senza autonomia e senza economia, ci riguarda da molto vicino. In parte lo stiamo finanziando noi visto che la Commissione Difesa della Camera dei Deputati ha dato il via libera all’acquisto dei carri armati tedeschi Leopard 2A8.

La Commissione Difesa della Camera approva l’acquisto dei carri armati Leopard 2A8

Questa decisione è una delle cose più assurde e cretine che si possano pensare: andremo a spendere quasi 9 miliardi (ma alla fine saranno decisamente di più) necessari come il pane alla nostra economia, al nostro welfare per comprare 140 carri armati Leopard 2A8 di quelli che abbiano visto bruciare così bene in Ucraina: nessuno li vuole più e allora li hanno sbolognati a noi. Si tratta di carri incensati prima di essere messi alla prova e che adesso non hanno più acquirenti: così la Germania – via Washington – ha deciso che dovremo accollarceli noi al prezzo di 12 milioni di euro l’uno, almeno per ora. E non è nemmeno che questa scellerata operazione si faccia per fronteggiare un’imminente invasione russa – magari, ma purtroppo non è così – perché ci vorranno almeno due anni di preparazione prima di vedere l’ombra di un cingolo e solo nel 2037 avremo completato questa flotta di carri che tuttavia potrà servire a ben poco. In Ucraina un analogo numero di corazzati è durata una decina di giorni. E poi i carri russi che si sono rivelati equivalenti e per certi versi migliori del Leopard costano un quinto o anche meno perché sono fabbricati da impianti pubblici e non da aziende che vogliono fare guadagni stratosferici, e che oltretutto possono disporre di materie prime a basso costo visto che la Russia è la nazione con le più grandi risorse minerarie ed energetiche del mondo.

Ecco i miracolosi Leopard 2A8 passati sotto il fuoco russo

Ma non è tanto questo il problema quanto il fatto che la guerra in Ucraina ha mostrato come i carri armati siano molto più vulnerabili in un teatro di guerra ad alta intensità di quanto non si pensasse e questo a causa dell’evoluzione di armi esistenti, per esempio, gli Rpg e l’emergere di nuovi sistemi come i droni: perciò è ora che stia partendo un’opera di riprogettazione per cercare di rendere più efficaci i carri armati in questo nuovo contesto. Ciò significa che i Leopard 2A8 sono già obsoleti adesso e nel 2037 saranno inutili pezzi da museo. Siccome il periodo di acquisizione è così ampio da far comprendere che non c’è alcuna urgenza, non vedo perché acquistare carri armati che hanno dei vizi strutturali e che si sono rivelati inefficaci. Perché non guardarsi attorno prima di scegliere, visto che stiamo rimodernando i vecchi Ariete e magari per il momento puntare piuttosto alla produzione di droni? Perché comprare ora un’arma che si è già rivelata fallimentare e andare avanti con questa per almeno trent’anni?

Questo lo possono capire tutti, persino la Meloni e Salvini, per cui non ci vuole molto per capire che questo acquisto è stato imposto a un governo che non sa proprio dire a no nulla e che i nostri miliardi serviranno a progettare dei carri più evoluti che noi non avremo. Siamo davvero l’ultima ruota del carro armato

Redazione

 

 

 

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