”La deriva di Nicola Porro ormai non conosce ostacoli
LA DERIVA DI PORRO. I PRESTITI IN YUAN SONO VASSALLAGGIO
QUELLI IN DOLLARI SONO BUONI E GIUSTI
La deriva di Nicola Porro ormai non conosce ostacoli. E mentre lui è impegnato a spiegare che l’emergenza umanitaria è rappresentata da qualche scritta sui muri e non dalla strage di oltre 4mila bambini a Gaza, sul suo sito ospita un fondamentale articolo di Leopoldo Gasbarro, impegnato a dimostrare che la cattivissima Cina si sta comprando Argentina e Pakistan. Nel caso di Buenos Aires, ad esempio, prestando denaro agli argentini per pagare i debiti contratti con il Fondo monetario internazionale controllato dagli Usa.
Ma non basta. Il porriano Gasbarro, potenziale sovranista di confessione crosettiana, si indigna perché il pagamento non è stato fatto in dollari bensì in yuan. Chiara dimostrazione di “vassallaggio”, secondo i porriani. Che, evidentemente, ritengono il dollaro la valuta nazionale dell’Argentina, visto che un pagamento con la moneta di Washington non sarebbe vassallaggio. O, forse, avrebbero preferito il default di Buenos Aires, per dare ai padroni statunitensi di intervenire direttamente nella politica argentina. D’altronde per gli yankee l’America Latina è il cortile di casa; dunque, devono poter fare ciò che vogliono.
Ma Gasbarro va oltre. Perché il cortile di casa deve valere solo per Washington. Non è che Pechino possa fare altrettanto nei confronti del vicino Pakistan. Continuando a prestare soldi con cui Islamabad ripaga il solito Fondo monetario internazionale. I debiti, insomma, devono essere contratti esclusivamente con le istituzioni controllate dagli Usa. A tassi superiori e con controlli ossessivi non sugli aspetti finanziari bensì su quelli politici e culturali. D’altronde gli atlantisti sono i buoni, compresi i banchieri e gli usurai. E tutti gli altri sono cattivi e devono adeguarsi.