Dunque… parliamo di donne

 

LA DONNA & IL DIAVOLO


Oggi ho voglia di scherzare… Lo dico subito, come premessa, per evitare che qualcuno, e soprattutto qualcuna, si arrabbi prendendo per serio questo pezzo
   “Ma chi vuoi che ti prenda sul serio? – mi sembra già di sentirlo, il Direttore – Nessuno prende mai sul serio i tuoi sproloqui…”
E devo dire che, forse, ha ragione… Ma siccome prevenire è meglio che curare…

Dunque… parliamo di donne.
   “Un’altra volta? Ma sei fissato?”
Forse anche qui tutti i torti… Però, siamo sinceri… Quali possono essere gli argomenti… alternativi?
Se parlo di poesia, la Donna è il tema privilegiato. Non proprio l’unico, certo. Ma Dante se non ci fosse stata Beatrice, ovvero la Bice dei Portinari, e non l’avesse vista passare per le vie di Firenze, e sorridergli, pensate forse che l’avrebbe scritta la Commedia? Avrebbe scritto il De Monarchia, il Convivio…ma la Commedia certamente no…

Dante incontra Beatrice

Parlare di filosofia con annessi e connessi. A parte che, alla lunga, si rischia di provocare ripetuti orchiclasmi ai miei già scarsi lettori, ma avete presente Platone? O, per venire più vicini, Kirkegaard? La Donna sta sempre lì. È simbolo della vita. Allegoria della conoscenza. E si veda Solovëv (così un russo sono riuscito a cacciarlo dentro anche stavolta).
E glisso sui miti. Ovidio è la dimostrazione che tutti, o quasi, i miti si fondano su un tema erotico. E sulla Donna, appunto…

Comunque, per venire alla mia voglia di scherzare, è da stamane prima dell’aurora che mi frulla in testa un vecchio detto. Quanto vecchio non saprei dire… ma certo molto antico.
   “La Donna ne sa una più del Diavolo”.

A quando risalga, non saprei davvero cosa dire. Certo è che era già in uso nel primo ‘500. Machiavelli ne trae spunto per la sua unica novella: “Belfagor arcidiavolo. Ovvero il Diavolo a Firenze”. Dove immagina aggirarsi tra via dei Calzaiuoli e Piazza della Signoria uno stralunato diavolo. Venuto sulla terra proprio per appurare se questo detto popolare avesse un qualche fondamento di verità. Cosa che alla fine sperimenta sulla sua pelle. Dopo aver contratto matrimonio.
La novella ha poi ispirato, più nel titolo che nella sostanza, un film con Gassman, Vittorio intendo. Quello vero. “L’arcidiavolo”

Favola di Belfagor arcidiavolo

Ma il tema lo si ritrova un po’ dappertutto. In ogni epoca, e declinato nelle più diverse lingue e culture.
Bulgakov, con la figura di Margherita. Che, in principio, è solo una normale signora borghese – della nuova borghesia sovietica – convenzionale e, tutto sommato, banale.
Ma poi incontra il Maestro. E tutto cambia. Soprattutto cambia lei. L’amore per lo scrittore solitario, e in fondo pazzo – per lo meno per i canoni del regime – la trasforma in una, stupenda, strega. Capace di arrivare a sfidare il Diavolo stesso. Il professor Voland. Che, per altro, ne osserva la metamorfosi con divertita simpatia…

E ci sono poi “Le streghe di Eastwick”. Il romanzo di un, grande, John Updike, e, soprattutto, lo straordinario film con Jack Nicholson nella parte del diavolo. E tre stupende streghe, Michel Pfeiffer bionda e sognante, l’inquietante e oscura bellezza di Cher, e la fiammante sensualità della Sarandon… Tre streghe che, alla fine, riescono ad ingannare il diavolo stesso.

E proprio il romanzo di Updike mi sembra fornire una chiave di lettura di tale enigma… perché la bellezza delle tre Streghe è tale da riuscire ad incantare il diavolo /Nicholson. Che, pure, aveva contribuito in modo determinate a ridestare la loro voglia di vita, la loro sensualità. Spente, o meglio solo sopite da una esistenza familiare monotona.

È un rapporto antico quello della Donna con il Diavolo. E non voglio, certo, lasciarmi andare ad evocazioni di passi della Genesi. A quel serpente, piumato e bellissimo, che induce Eva a tentare Adamo. Anche se, questa, sarebbe probabilmente, una lettura non impropria. Una sfida che dura da… Sempre.

Diavolo o Angelo custode
Il Golem romanzo di Gustav Meyrink

Perché la Donna è sì essere angelico. Ma è un Angelo… strano. Un Angelo, in fondo, che giunge dalla Finestra d’Occidente. E chi abbia letto Meyrink capirà cosa intendo…
In questa perenne lotta il Diavolo ha dalla sua una antica sapienza. E una dialettica senza pari. Come dimostra Mefistofele, spiegando a Faust il Vangelo di Giovanni.
Però la Donna ha un altro tipo di sapienza. Che, spesso, le permette di sconfiggere il Diavolo. Di sedurre il grande seduttore. Una sapienza, un potere che è nel suo sguardo. Nel suo sorriso.
E che le permette di contendere il campo di battaglia. Che ha come posta, alla fine, l’anima dell’uomo. Che crede di essere tanto forte ma… aveva ragione Adriano, imperatore di Roma: animula vagula blandula…

D’accordo, lo avevo già detto in premessa… Oggi ho voglia di scherzare. Non si adirino gli zeloti e le pasionarie della parità di genere. Uomini e Donne sono perfettamente uguali. In tutto… Solo che la Donna ha qualcosa che le permette di gabbare anche il Diavolo.

Andrea Marcigliano

 

 

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