Dal sesso inclusivo al cesso inclusivo è un attimo

Latrine e altri spazi di “comodità” nel medioevo Pieter Brueghel il vecchio

LA FOLLIA WOKE OCCUPA ANCHE I CESSI


Piero Sansonetti, direttore dell’Unità (mica della Verità), bolla come “maschilista” la scelta di eliminare, in una scuola, la differenza tra bagni per i maschi e quelli per le femmine. Gabinetto neutro. Forse, più che maschilista, è semplicemente una coglionata perfettamente in linea con il pensiero unico obbligatorio.

 

Piero Sansonetti

Sansonetti difende il sacrosanto diritto delle ragazze di avere un momento di tranquillità personale almeno al cesso. Una tranquillità non riconosciuta, evidentemente, dalla dirigente scolastica amante della promiscuità tra gli studenti. Al di là dei problemi tipicamente famigliari legati all’asse da alzare o meno, dal centrare la tazza e cose analoghe. Ma tanto i bagni per i prof sono separati…

Non basterà certo spedire i bidelli nei cessi durante l’intervallo per evitare scontri, malintesi, insulti, litigi. Eppure basterebbe riesumare un vecchio brano di Guccini, l’Avvelenata: “nemmeno dentro il cesso possiedo un mio momento”.

Può accadere di sentirsi un cesso, una sensazione reale come altre

Ma, evidentemente, per i prestigiosi docenti questo non è un problema. La sigaretta in bagno? Vietata, e dunque tollerata. Ed ora anche le patte dei pantaloni sbottonate, le “dimenticanze” ovviamente involontarie, le serrature che si romperanno un giorno sì e l’altro pure.

Un, due, tre: casino! Un tempo, almeno, erano gli studenti ad organizzare il caos, ora provvedono i dirigenti, togliendo anche il gusto dell’indisciplina.

E tutto questo perché? Per togliere dall’imbarazzo i fluidi che il lunedì si sentono maschi, il martedì femmine ed il mercoledì scoiattoli.

Redazione Electo
Ala.de.granha

 

 

 

 

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