”A volte si dà per scontato che quello che si riesce a udire sia tutto ciò che può essere udito. In realtà, quello che si sente attraverso le nostre orecchie è solo la punta di un iceberg di iperfrequenze
LA FREQUENZA 430HZ, UNA RIVOLUZIONE MUSICALE
[stextbox id=’warning’ mode=’undefined’ color=’10e614′ ccolor=’0a0909′]Gli uomini somigliano a orologi che vengono caricati e camminano, senza sapere il perché; ed ogni volta che un uomo viene generato e partorito, è l’orologio della vita umana di nuovo caricato, per ripetere ancora una volta, fase per fase, battuta per battuta, con variazioni insignificanti, la stessa musica già infinite volte suonata.A. Schopenhauer [/stextbox]
Un giorno, parlando con una persona, essa se ne uscì con una parola che mi ha subito incuriosito la Frequenza a 430Hz. Non ne sapevo nulla di questa particolare frequenza. Ma quando ha accennato che Hitler se ne interessò, la mia curiosità esplose come una supernova. Così ho fatto delle ricerche scoprendo un infinità di materiale che voglio mettervi a parte.
Se dunque parliamo di frequenze, parliamo di musicalità, la quale, si sa, non è solo un piacere per le orecchie, ma una metafora della vita stessa, per questo è cosi importante in ogni cultura umana.
Schopenhauer parlò di meccanicità ripetitiva dell’azione umana, paragonandola ad una musica suonata infinite volte. Salta all’occhio il concetto di reincarnazione e di reiterazione delle azioni, eseguite come fossimo automi, senza cioè averne vera consapevolezza ma solo essendo meri esecutori di uno spartito che rimane sempre lo stesso, se non per piccole variazioni che non cambiano il risultato finale. La musica ripetitiva diventa così metafora della vita, come l’ha definita spesso anche Osho Rajneesh(1), forse perché la musica ci tocca così nel profondo: perché è molto simile alla natura umana.

Partendo dai greci dove Platone la instaurò come arte edificante che doveva svolgere la funzione morale di accompagnare l’uomo su quel retto sentiero che portava al Bene, in cui si esprimeva la verità e il dovere, e Pitagora che studiò a fondo i fenomeni acustici e musicali, e mediante il monocordo misurò i rapporti matematici che intercorrevano tra i suoni. Mettendo la corda in vibrazione Pitagora provò a dimezzarne la lunghezza mediante il ponte mobile, e si produsse un suono, cioè la medesima nota ma più acuta. Dunque, al contrario dei filosofi presocratici della scuola ionica, la base dell’universo non era il fuoco, l’acqua o l’aria, ma era qualcosa di natura diversa, non materiale, e quindi non percepibile per mezzo dei sensi.
Il suono.
Sappiamo che le onde sonore sono onde meccaniche, che gli necessita della materia per propagarsi longitudinalmente. L’orecchio umano è in grado di essere stimolato da frequenze comprese tra 16 e 20.000 Hz. Un’onda con frequenza inferiore a quella del campo di udibilità è chiamata infrasuono, un’onda con frequenza superiore a quella del campo di udibilità è detta ultrasuono. Il termine Hertz (Hz), che equivale al numero di oscillazioni per secondo, venne coniato nel 1930. Prima si chiamava “Cicli al secondo”. La prima volta che poterono misurarla con precisione fu nel 1834, quando furono inventati due strumenti: la Savart Wheel(2) (rimodellata) di Félix Savart e il Tonometer di Johann Scheibler(3).
Nell’aria, le particelle calcolate, sono circa 100.000 per ogni metro cubo, le loro oscillazioni creano delle aree di comprensione. I segnali trasmessi dalla voce e dalla musica sono quindi lievi increspature che si sovrappongono alla pressione atmosferica, paragonabili alle onde del mare.

L‘orecchio umano è in grado di percepire solo una gamma limitata di frequenze, come abbiamo visto, compresa fra i 16 e i 20.000 Hz. Le onde sonore raggiungono l’orecchio esterno e da lì penetrano nel condotto uditivo fino ad incontrare il timpano, facendolo vibrare. Le vibrazioni si trasmettono lungo la catena degli ossicini, fino alla finestra ovale. Proseguono poi nel labirinto osseo e nell’endolinfa. A questo punto vengono stimolate le cellule nervose contenute all’interno della chiocciola, che formano un complesso organo denominato organo di Corti che è collegato al nervo acustico. Così il suono viene trasmesso al cervello.
L’unità di misura delle frequenze internazionalmente riconosciuta, come si è detto, è l’hertz (Hz). Una caratteristica del suono, in ordine alla sua altezza, è l’intonazione, fondamentale per la musica, che si basa sulla differenza tra un suono e un suono di riferimento. Questo processo è indispensabile nel momento in cui si accorda uno strumento. Quando entrambi i suoni si trovano sulla stessa frequenza, l’intonazione è giusta e lo strumento è accordato correttamente. Se il suono emesso ha una frequenza più bassa o più alta (ed è cioè calante o crescente) allora si parla di stonatura. Nel sistema musicale standard universalmente riconosciuto la nota La in ottava centrale, in pratica la nota che si prende come riferimento per accordare uno strumento, corrisponde a 440 Hz, come stabilito anche dagli accordatori e i diapason. Praticamente tutta la musica che ascoltiamo oggi, salvo rarissime eccezioni sperimentali o coscienti di ciò che leggerete successivamente, si basa su questa intonazione.
L’accordatura.

Il suono a 432 Hz, per chi si interessa di discipline orientali, è collegato al chakra del cuore, “il chakra del sentimento”, diversamente dalla frequenza a 440 Hz che lavora sul chakra del cervello “il controllo mentale”. Se prendiamo per buona questa interpretazione, la decisione di fissare la frequenza a 440 Hz potrebbe essere vista davvero come una “cospirazione”.
I fautori di questa interpretazione sono convinti che ogni interferenza in merito, passata e presente, sia una cospirazione da parte di un potere occulto mirata a creare persone emotivamente instabili e quindi più facilmente controllabili.
Ma se siamo più razionali, quando parliamo di musica e di note, è necessario considerare innanzitutto l’accordatura e i rapporti tra le frequenze delle diverse note e quindi delle scale.

Non importa se stiamo imbracciando la chitarra nella nostra stanza, su un palco o in un’orchestra in tutti questi casi, la prima azione, per fare musica, è accordarsi. I valori assoluti di queste frequenze probabilmente non avrebbero molta importanza se si eseguissero soltanto brani suonati da un solo strumento o cantati da una sola voce. Ma, se si devono eseguire brani a più strumenti o a più voci, bisogna partire da un punto comune, cioè accordare tutti gli strumenti a una stessa nota di riferimento che abbia una ben determinata frequenza e anche a una stessa scala. Ed ecco il riferimento al La a 440 Hz, prodotta dai diapason più comuni o dagli accordatori elettronici.
Come è nata l’accordatura comune di tutti gli strumenti con il La a 440 Hz?
La storia che si cela dietro questa scelta potrebbe essere tranquillamente presa come sceneggiatura per un thriller.
Tutto ha avuto inizio da uno scambio epistolare, dopo una richiesta specifica della Commissione Acustica della Radio di Berlino alla British Standard Association, che portò, nel 1939, a un primo congresso a cui non furono invitati i compositori francesi e italiani. Essendo dediti all’uso di un diapason con frequenze più basse, la loro presenza sarebbe stata più che ingombrante. Così la decisione anglo-tedesca fu imposta facilmente e in un certo senso in modo arbitrario. Dietro questa scelta molti hanno sempre visto un complotto nazista.
È realistico pensarlo?
Sicuramente è indubbio che tutto partì, come abbiamo visto, da una specifica richiesta della Commissione Acustica della Radio di Berlino investita direttamente dal Ministro per la Propaganda nazista, il potente e spietato Goebbels.
Per quale ragione Goebbels si interessò a questo tema?
Hitler era profondo estimatore di Wagner. La musica del compositore tedesco, così come quella dell’intera scuola romantica, adoperava proprio l’intonazione del diapason a 440 Hz. È plausibile pensare che Hitler ordinò al suo Ministro di imporre l’intonazione ufficiale tedesca come standard mondiale.
Finita la guerra e sconfitto il nazismo, nel 1953 fu organizzato a Londra un secondo congresso che rimase, però, fermo nella decisione di adottare la standardizzazione sul valore dei 440 Hz. Una decisione, a detta di molti, presa, ancora una volta, in totale mancanza di trasparenza. Elemento quest’ultimo che ha lasciato supporre che oltre il “complotto nazista” ci fosse qualcosa in più dietro questa scelta. Il professore del conservatorio di Parigi Robert Dussaut dichiarò che i liutai inglesi erano spinti da interessi commerciali legati alla vendita di strumenti ai jazzisti americani, che già si esibivano accordando i loro strumenti a 440 Hz. È difficile capire quale elemento abbia giocato un ruolo più forte: la pressione politica nazista o le logiche commerciali inglesi?
Difficile rispondere.
Conclusione.
432 Hz sembra essere solo un altro numero senza alcun significato speciale sugli altri. Sintonizzare la tua musica su una frequenza specifica non sbloccherà i poteri cosmici, o farà suonare la tua musica migliore o peggiore. Detto questo, non esiste alcuna regola o legge che imponga ai musicisti di attenersi alla sintonizzazione standard di A = 440Hz. I musicisti seri dovrebbero usare accordature alternative per motivi vitali come il timbro e la costruzione degli strumenti, le esigenze musicali e lo sfondo storico della composizione.
NOTE
- (1) Osho Rajneesh, o semplicemente Osho (1931-1990). È stato un mistico e maestro spirituale indiano, che acquisì seguito internazionale. Osho era un professore di filosofia che abbandonò la carriera accademica per girare il mondo come maestro spirituale. Le sue posizioni anticonformiste suscitarono scalpore e reazioni controverse. Affermò di aver vissuto, ventunenne, l’esperienza mistica dell’illuminazione. Iniziò a viaggiare per l’India, a tenere discorsi e a condurre campi di meditazione. Negli anni Settanta creò un ashram, a Pune, che arrivò a ricevere trentamila visitatori l’anno.
- (2) La ruota di Savartè un dispositivo acustico che prende il nome dal fisico francese Félix Savart (1791-1841), originariamente concepito e sviluppato dallo scienziato inglese Robert Hooke (1635-1703).
- (3) Johann Heinrich Scheibler (1777-1837). È stato un produttore di seta di Krefeld , Prussia , senza un background scientifico, ha continuato a dare contributi alla scienza dell’acustica come musicologo autodidatta “Il tonometro fisico e musicale, che rende evidente agli occhi, mediante il pendolo [metronomo], le vibrazioni assolute dei toni e dei principali tipi di toni combinatori , nonché l’esattezza più precisa di ugualmente temperato e accordi matematici, inventati ed eseguiti da Heinrich Scheibler, produttore di seta di Krefeld”
Fonte: Wikipedia.