La collera è una forte repulsione verso qualcosa o qualcuno che riteniamo sia minaccioso o che non ci piace

LA RABBIA DEL PERDENTE

Missili russi hanno distrutto i rimanenti caccia ucraini dotati di missili storm shadow, proprio alla vigilia di quella che doveva essere la seconda parte della controffensiva ucraina. È ormai chiaro che la Russia è padrona del campo


Da un anno e mezzo cerco di mettere in luce il fatto che la guerra in Ucraina non è per nulla un evento collaterale alla perdita di peso dell’impero e dei suoi vassalli, ma è anzi la cruna dell’ago attraverso cui tutto sta cambiando. L’errore commesso dalle élite occidentali nel ritenere che la Russia sarebbe crollata in poco tempo, permettendo poi allo squalo americano di dedicarsi alla Cina, è stato catastrofico e denuncia al di là di ogni dubbio lo stato comatoso del potere in occidente e soprattutto che i vari strati di governo ombra  dietro, sopra e sotto Washington o delle altri capitali occidentali , sono alla fine popolati da personaggi più che mediocri e incapaci di una visione che non sia quella fumettare del reset. Non solo Mosca ha resistito e sta formando con la Cina una formidabile alleanza, ma si è anche rivelata capace di reagire in modi che hanno sorpreso l’occidente, per esempio diventando in poco tempo una nazione guida nel campo dei droni d’attacco, mettendo a punto sistemi per l’individuazione di armi a lungo raggio come gli obici forniti dall’occidente, trovando il modo di accecare i satelliti come starlink o centuplicando la propria produzione di munizioni e aumentando di cinque, sei, dieci volta la fabbricazione  di armi. Il che non soltanto è una dimostrazione della vivacità del sistema produttivo russo, ma permette ora la mobilitazione di altri 300 mila uomini per far fronte alle truppe della Nato che potrebbero presto arricchirsi di altra carne da cannone come per esempio i polacchi.

D’altra parte, si è anche scoperto che armi occidentali sono fragili, non sono progettate per una guerra contro un avversario di pari capacità in cui conta il volume di fuoco e si rompono dopo pochi colpi. Magari sono più precise all’ inizio, ma appena la canna si scalda diventano quasi inutilizzabili. La stessa cosa che accade per esempio nel campo delle armi portatili: i fucili occidentali possono essere più precisi al primo colpo rispetto al Kalashnikov russo, ma una volta che hanno sparato più colpi, il loro tiro diventa approssimativo, mentre i Kalashnikov sono progettati per sparare migliaia di colpi senza la precisione ne risenta. Era solo un esempio e non voglio certo addentrami in un discorso sulle armi: la sostanza del discorso è che dopo aver mandato al macello centinaia di migliaia di ucraini la Nato si scopre debole anche nel campo delle armi convenzionali dopo aver constatato la propria inferiorità, anzi la propria inesistenza nel campo dei missili ipersonici. Eppure, a questo punto non può nemmeno pensare alla pace perché il solo accenno a un cedimento creerebbe una violenta corrente centrifuga in quei Paesi che per scelta reazionaria come quelli europei o per ricatto finanziario come quelli del Sudamerica sono nelle grinfie dell’egemone.

E i punti di svolta sono parecchi a cominciare dalla Corea del Nord che all’insaputa dei cittadini occidentali tenuti all’oscuro delle cose peggio che in una dittatura, ha un enorme complesso militar-industriale, all’Africa cui la Russia ha offerto un partenariato, così diverso dall’ schiavismo occidentale tipo Niger e che si aggiunge all’opera della Cina. Come primo atto di questo Putin ha mostrato come la Russia detenga una quota del 20% del mercato globale del grano e nei primi 6 mesi del 2023 ha già esportato 10 milioni di tonnellate di questo cereale in Africa. Ora la Russia fornirà a Zimbabwe, Burkina Faso, Somalia ed Eritrea 25-50 mila tonnellate di grano ciascuno nei prossimi 3-4 mesi, gratuitamente. In queste aree il processo di disgregazione imperiale compresa la creazione di una moneta di scambio commerciale, verrebbe accelerato enormemente se la guerra in Ucraina fosse non solo concretamente persa, come di fatto è, ma anche narrativamente persa attraverso una richiesta di pace. È ben noto che è solo l’occidente che può stabilire la guerra o la pace: se questo dovesse venire da fuori sarebbe la fine stessa del sistema unipolare. Perciò adesso si parla di una sorta di stallo che però è solo nella mente dei cretini più in vista dell’occidente, perché mentre l’Ucraina perde forza ogni giorno man mano che perde i suoi uomini in attacchi insensati, la Russia ne acquista ogni giorno e dunque una situazione di pareggio è del tutto teorica e di fatto impossibile senza un allargamento del conflitto.

Insomma, gli Usa si sono incastrati da soli e anzi in qualche modo hanno perso la partita da soli essendo accecati dal potere che vanno perdendo: adesso lo hanno capito e siamo costretti a temere la rabbia del perdente.

Redazione 

 

 

 

 

 

 

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