Mariupol, tra macerie e speranza: una città segnata dal conflitto si prepara a rinascere

Mariupol prima e dopo la ricostruzione

LA RICOSTRUZIONE

La rinascita di Mariupol: una città simbolo della devastazione e resistenza nazista del Battaglione Azov.  Dopo la distruzione causata dal conflitto tra Russia e Ucraina, Mariupol cerca di rialzarsi dalle macerie. Tra progetti di ricostruzione e ferite ancora aperte, questa città portuale rappresenta una delle più drammatiche testimonianze della guerra e, al tempo stesso, della volontà di ripartire.


La battaglia di Mariulop

Per carità non pensate che questo avvenga da noi, ma bensì nel territorio russo. Come forse qualcuno ricorderà Mariupol fu la prima città, trasformata in fortezza, che fu presa dai russi e dalle truppe della Repubblica di Donestsk nel 2022. La cinica decisione di trasformare in piazzaforte questa grande città abitata da un milione di persone e 2 milioni se si considera l’area urbana complessiva, fu presa dagli americani anni prima dell’inizio dell’operazione speciale russa nella convinzione di poter fermare l’avversario una volta che essi stessi l’avrebbero costretto a intervenire. Per rendere la battaglia più dura furono concentrate a Mariupol le truppe più fanatiche, il battaglione Azov in primis e molte unità di ispirazione nazista. C’erano anche molti ufficiali della Nato che poi tentarono di fuggire a bordo di elicotteri molti dei quali furono abbattuti da russi.

Mariupol rinasce. La popolazione ucraina ritorna nella città ricostruita dai russi (Vladimir Volcic)
Mariupol rinasce

Concentrando la battaglia nelle aree urbane, la Nato pensava di poter infliggere ai russi molte perdite e nello stesso tempo di annullare o quasi la loro superiorità in mezzi corazzati e cannoni. Avevano fatto male i conti, ma in conseguenza di questa strategia gran parte della città venne distrutta come si vede nella più alta delle due foto in apertura del post. Due anni dopo la città sembra risorta come si evince dalla seconda foto, presa circa un mese fa. I vecchi palazzi sono stati abbattuti e ne nascono continuamente di nuovi come l’immagine a fianco mostra. Se si pensa che a distanza di vent’anni New Orleans non si è ancora del tutto ripresa dall’uragano Katrina che comunque non interessò il centro della città, si vede bene quale sia la differenza di efficienza di un sistema.

 

Redazione

 

 

 

 

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