Se gli europei si divertono a giocare alla guerra…

LA RUSSIA PREPARA UNA CALDA ACCOGLIENZA PER GLI F16


Se gli europei si divertono a giocare alla guerra, la Russia ha cominciato a fare sul serio. Da qualche giorno, infatti, si sono susseguiti potenti colpi con armi di precisione contro strutture militari ucraine, officine, fabbriche, stabilimenti che assemblano droni, arsenali, impianti energetici e aeroporti. Si tratta degli attacchi più massicci dall’inizio del conflitto e sono la risposta di Mosca alle azioni terroristiche guidate dalla Nato, ma anche un monito alle eventuali truppe europee che si volessero dislocare nel territorio ucraino. Come dire: possiamo colpire dovunque abbiate intenzione di nascondervi.

Ma una particolare attenzione è stata dedicata agli aeroporti ancor funzionanti: solo ieri sono stati duramente colpiti gli scali militari di Kolomyja, situato nella regione di Ivano-Frankivsk, nonché la base aerea di Ozernoye nella regione di Zhytomyr che ospitano molto personale dell’ex aviazione ucraina. Lo scopo di questa attenzione agli aeroporti è quello di dare un calorosissimo benvenuto agli F 16 che gli idioti europei vogliono inviare in Ucraina.  Si tratta di un caccia, come dire agé progettato agli inizi degli anni ’70 per contrastare gli aerei sovietici che nella guerra del Vietnam si erano rivelati superiori ai Phantom F4. Insomma era la risposta americana agli antenati degli attuali caccia russi e questo già di per sé la dice lunga su questa follia, a parte il fatto che questo caccia non si sia mai rivelato particolarmente brillante. Questo è tanto più vero perché gli esemplari di F16, promessi all’ucraina, specie quelli olandesi che dovrebbero arrivare a fine dell’estate, sono  tra i più vecchi, nonostante il fatto che questi velivoli da anni non siano più costruiti per l’Usaf, ma solo per gli alleati  a cui spetta il compito di arricchire il sistema militare americano.

Ma ha senso distruggere gli aeroporti prima che arrivino gli aerei? Sì, se ci si riferisce agli F 16: fin dai primi voli di prova questo aereo ha messo in luce un problema strutturale che rende rischioso il decollo da aeroporti che non siano tenuti alla perfezione, visto che la presa d’aria posta in basso raccoglie polvere, terra e impurità rischiando di distruggere il motore. Dunque, è abbastanza improponibile far decollare questi velivoli da aeroporti sottoposti a bombardamenti anche ammesso che si salvino da questi. La soluzione sarebbe quella di far decollare gli F16 da basi fuori dal territorio ucraino dove le condizioni sono più favorevoli ma la cosa non è così semplice perché questi caccia sono abilitati al trasporto di bombe all’idrogeno B61 e dunque la Russia dovrebbe anche considerare il rischio di un attacco nucleare a sorpresa e potrebbe legalmente spazzare via preventivamente le basi dei Paesi da cui gli F16 partono. Il tutto per qualche decina di aerei che non possono di fatto cambiare nulla sul campo visto che all’inizio del conflitto gli ucraini disponevano di circa duecento caccia più o meno equivalenti e in parte anche migliori degli F16 di più antica data, ma se li sono visti abbattere praticamente tutti.

Il fatto è che quando si perde la testa è difficile recuperarla e quando si fanno incaute promesse tanto per avere titoli sui giornali, poi non si può più tornare indietro.

Redazione

 

 

 

 

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