Quando si è a corto di idee e di prospettive…
LA TEORIA DEI PAZZI
Quando si è a corto di idee e di prospettive, quando ci si è cacciati in un vicolo cieco dal quale non si riesce ad uscire, quando non si sa più come giustificare i propri atti, allora l’unica maniera è fingersi pazzi. La speranza è quella che gli altri si impauriscano di fronte ad azioni prive di qualunque logica, inaspettate e in pratica suicide. Così, per esempio, Israele cerca di ritrovare una sua deterrenza minacciando una ritorsione dopo che l’Iran ha dimostrato di poter saturare le sue difese aeree e dopo che sette missili ipersonici, la totalità di quelli lanciati, sono passati indenni da tutta la contraerea Nato messa assieme. Se Teheran dopo la prima ondata di droni dei quali aveva peraltro avvisato tutte le capitali che contano e persino il direttore della Cia, ne avesse prevista un’altra, cosa assolutamente nelle sue possibilità, Israele si sarebbe trovata senza difese. A maggior ragione un attacco senza preavviso e portato su diverse ondate metterebbe in ginocchio il governo sionista e tuttavia Netanyahu spera che facendo il pazzo, promettendo vendetta anche se questo significa esporre la propria gente a una distruzione di massa, gli altri si intimoriscano perché non hanno modo di contrattare e di mediare con un folle al comando.
Possibile che a Tel Aviv non abbiano capito che con il suo attacco l’Iran ha raccolto preziose informazioni sulla dislocazione e la capacità del sistema di difesa aerea israeliano? Possibile che il messaggio dei missili ipersonici che rimandano a testate nucleari di cui l’Iran è certamente in possesso (come del resto Israele) non sia stato colto? No, tutto è chiarissimo, ma solo facendo finta di non avere la capacità di intendere, ma solo quella di volere, Tel Aviv può sperare di conservare un minimo della vecchia deterrenza che non esiste più.
La stessa cosa accade, sia pure in un contesto diverso, in Europa ed è rappresentata dalla decisione di quell’idiota senza speranza di Macron di inviare un po’ di truppe in Ucraina, truppe che peraltro sono già state attaccate dai russi e hanno già i propri morti e feriti. Esse saranno ricordate per essere giunte proprio alla vigilia della caduta di Chasov Yar con una perfetta scelta di tempo per apparire perdenti. Ci si chiede che senso possa avere mandare qualche centinaio di soldati visto che l’Ucraina avrebbe comunque bisogno di centinaia di migliaia di uomini? Per giunta in un momento nel quale i personaggi più in vista di Kiev, Zelensky compreso, stanno già facendo la valigia, dopo aver accumulato incredibili fortune sui conti esteri? E nel momento in cui tutte le idiozie dette sulla Russia e sulla sua incapacità militare si rivelano per quello che sono: baggianate ideologiche da quattro soldi? Non significa nulla o meglio Macron vorrebbe comunicare a Putin che la Francia e con essa la Gran Bretagna è anche disposta a suicidarsi per l’Ucraina, che si tratta insomma di pazzi pericolosi con cui non si può ragionare e ai quali bisogna concedere qualcosa. Peccato che fuori dalle terre occidentali, lo sappiano tutti che l’orso russo potrebbe facilmente tagliere le unghie al gattino europeo anche se soffia come fosse in amore. Peccato che tutta quella follia stimoli l’idea che la Russia non sarà sicura finché esisterà un Ucraina. E dunque la follia da disperazione delle élite europee sfiora il patetico.
In effetti tutti se la ridono di questi atteggiamenti e tendono a considerare un mero spettacolo la commedia europea, una rappresentazione alla Ionesco dove alla totale soggezione agli Usa si contrappone una sorta di bellicismo acefalo e privo, tra l’altro, dei mezzi per esercitarlo. Ridicolo… tanto che il cancelliere Scholz che si è deciso ad andare in Cina con una delegazione della Confindustria tedesca per piatire contratti, non è stato accolto al suo arrivo a Shangai da nessun personaggio politico, ma solo dal vicesindaco della città, a sottolineare il fatto che Pechino considera negativamente l’atteggiamento tedesco di autoumiliazione verso gli Usa e deprimente una politica così scioccamente antirussa, oltre ché gli ondeggiamenti anticinesi.
Ma alla fine i folli finiscono con la camicia di forza.