La Nato in questi giorni ha compiuto 75 anni

LA VECCHIA NATO FESTEGGIA UN COMPLEANNO DI SCONFITTA


La Nato in questi giorni ha compiuto 75 anni, 40 dei quali passati come strumento della guerra fredda e 35 come bastone d’appoggio di Washington nella guerra contro un presunto terrorismo universale, in realtà in gran parte autoprodotto, che finora ha consento agli Usa di condizionare oltre 75 Paesi. Certo i festeggiamenti hanno avuto un tono di epitaffio perché sono arrivati in piena stagione di lutto di fronte alla sconfitta in Ucraina proprio contro il nemico per il quale gli Usa avevano voluto creare l’Alleanza atlantica. Ma non è l’unico dispiacere per Washington che assieme alla Francia è sempre più isolata in Africa e sta per essere cacciata anche dal Niger: “Il governo del Niger, tenendo conto delle aspirazioni e degli interessi del suo popolo, revoca, con effetto immediato, l’accordo relativo allo status del personale militare degli Stati Uniti e dei dipendenti civili del Dipartimento della Difesa”, ha detto il portavoce del governo nigerino.

Il ripudio del suo alleato da parte del Niger è solo l’ultimo colpo ai farfuglianti sforzi antiterrorismo degli Usa nella regione. Negli ultimi anni, anche le partnership militari di lunga data degli Stati Uniti con il Burkina Faso e il Mali sono state ridotte a seguito di colpi di stato da parte di ufficiali addestrati dagli Stati Uniti. Tali battute d’arresto sono solo l’ultima di una serie di situazioni di stallo, fiaschi o vere e proprie sconfitte che sono arrivate a caratterizzare la guerra globale americana al terrorismo e dunque anche le politiche della Nato: in 20 anni di interventi armati, le missioni militari statunitensi sono state usate di fatto per cercare di mantenere il controllo in varie zone dell’Africa e dell’Asia, ma con risultati sempre più deludenti come dimostrano  Libia, Afghanistan, Siria e lo stesso Iraq.

Volendo un bilancio di questa guerra senza fine ci si trova di fronte a numeri drammatici riferiti solo agli ultimi vent’anni : 4,5 milioni di morti e circa 60 milioni di persone costrette a fuggire a causa della violenza alimentata dalle guerre americane, una enormità di gente che costituisce il grosso delle correnti migratorie a cui stiamo assistendo e sulle quali paradossalmente si è costruita una sorta di ideologia dell’integrazione e dell’inclusione che è una delle più visibili ipocrisie occidentali. Prima si caccia, poi si accoglie in un ciclo perverso. Per non parlare di una trentina di colpi di stato favoriti o guidati dagli Usa di cui almeno 12 solo in Africa. I Paesi della Nato non sempre sono intervenuti direttamente in queste situazioni, ma hanno sempre dato una copertura politica sia dentro l’Onu, sia nelle imprese compiute senza alcuna approvazione da parte delle Nazioni Unite. E anche in questo momento l’Alleanza è quella che permette le stragi a Gaza, che approva, se non altro con il silenzio, gli psicopatici biblici anche quando violano la convenzione di Vienna a garanzia delle sedi diplomatiche. bombardando l’ambasciata dell’Iran a Damasco. Nemmeno i nazisti erano arrivati a tanto, o meglio non ci erano ancora arrivati finora.

La Nato insomma non combatte il terrorismo, ma lo crea e ne è completamente parte. È il terrorismo, si potrebbe dire. Naturale che in questa situazione la spinta verso un mondo multipolare si sia accelerata, anche perché è evidente che il sistema del capitalismo totalitario, come lo chiamano alcuni, è ormai un vicolo cieco dove il debito garantisce il debito. Per dirla con Fabio Vighi: “il nostro “sistema” è obsoleto e per questo motivo si sta trasformando in un “sistema chiuso” di natura totalitaria. È altrettanto chiaro che i pochi che continuano a beneficiare materialmente del sistema capitalista (lo 0,1%) sono disposti a fare qualsiasi cosa per prolungarne la logora esistenza. Alla radice, il capitalismo contemporaneo funziona in modo semplice: il debito viene emesso da una porta e acquistato da un’altra attraverso l’emissione di nuovo debito, in un circolo depressivo da cui hanno origine la maggior parte dei fenomeni distruttivi del nostro tempo”.  

Ecco perché mentre il compleanno della Nato sembra il suo funerale e le candele si spengono da sole perché il milieu dell’Alleanza è ormai senza fiato, cominciano a comparire immagini come quella che ho messo all’inizio del post in cui la Russia diventa un’arca proprio per la civiltà occidentale, oltraggiata e sfregiata dagli psicopatici che ne hanno preso il comando.

Redazione

 

 

 

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