”Finiti gli anni del boom economico
LADRI DEL TEMPO
“La vera ricchezza è il tempo”. Finiti gli anni del boom economico, passato anche il tempo dell’edonismo reganiano, ci si è ritrovati con retribuzioni reali sempre più basse e si è trovato il consolatorio “tempo” come unica possibile base di valutazione della ricchezza. Che importanza ha possedere Ferrari, Lamborghini, yacht Azimut, ville con piscina se, poi, hai poco tempo per goderti tutto ciò che hai acquistato? Che valore ha una abbuffata di ostriche e caviale con accompagnamento dei migliori champagne quando puoi sorseggiare un tavernello mentre gusti i bastoncini di pesce surgelato? (E non erano neppure ancora arrivate le dotte indicazioni del ministro cognato miracolato sulla bontà del cibo raccattato nei cassonetti).
Dunque, tutti più poveri, ma con più tempo libero. Più salario, meno orario? No, non è andata proprio così. Il salario, in termini reali, è diminuito ma l’orario no. Anzi, in nome della liberalizzazione e della concorrenza si sono inventati, soprattutto nei servizi, orari sempre più assurdi e penalizzati per la vita dei lavoratori.
Poteva bastare? Macché! Sono arrivati gli ambientalisti che, per difendere l’ambiente, hanno imposto regole sempre più assurde per combattere l’utilizzo delle auto private. “Usate i mezzi pubblici, andate in bicicletta, non superate i 30 km orari se dovete prendere l’auto”. Fantastico. Anche perché le amministrazioni locali si sono ben guardate dal potenziare il trasporto pubblico. Vincoli di bilancio. Anzi, a Torino (ma non solo), hanno aumentato il prezzo dei biglietti mentre peggioravano il servizio.
Non va meglio con i treni. Il ministro Salvini si preoccupa per i diritti dei passeggeri solo in caso di sciopero. Negli altri giorni i ritardi non contano, il super affollamento non ha importanza, la lentezza esasperante deve essere accettata sorridendo, l’assurdità dei cambi obbligatori su linee ad alto traffico non è un problema. Tanto il ministro cognato miracolato può far fermare i treni quando vuole.
Lui. Gli altri no. I sudditi perdono ore intere per attendere le coincidenze dei treni, mezz’ora per le coincidenze di bus e tram in città. Se il tempo è ricchezza, ora il sistema ruba anche il tempo. In bici o alle fermate dei mezzi pubblici, ai semafori che rallentano drasticamente anche i 30 km orari, si viene derubati dell’unica ricchezza rimasta. Tempo sottratto alla famiglia, alla cultura, al divertimento, ai rapporti con gli amici, allo sport e alla salute. Tempo rubato a se stessi per la felicità di ambientalisti in auto blu, di ministri arroganti, di amministratori delegati incapaci.
Ladri del nostro tempo che nessun giudice condannerà mai. Ma restano comunque dei ladri dell’unico bene prezioso che era rimasto.