Che succederebbe se gli americani si stancassero della guerra in Ucraina?

L’AMERICANO STANCO


Che succederebbe se gli americani si stancassero della guerra in Ucraina?

Non è una domanda retorica. Troppo spesso tendiamo ad identificare, o meglio riassumere, tutta la complessità degli States, l’enorme varietà di uomini – oltre che di clima e paesaggi – in quelle ristrette cerchie, vere e proprie oligarchie autoreferenziali, che dominano il mondo della finanza e, in genere, determinano i destini politici del paese.

 

 

 

 

 

Così, vediamo la pervicacia con cui il vecchio Joe Biden e i suoi sponsor sostengono la guerra assurda. Utile solo agli interessi, economici e non, di certi ambienti, di certi “figuri” che restano pur sempre nella penombra…

E non ci rendiamo conto della stanchezza, sempre più diffusa, che serpeggia nell’America. Tra la gente comune. Quella che, bene o male, uno scotto per questa “avventura” lo sta cominciando a pagare.

Warren Davidson è un Congressman, un deputato al Congresso degli Stati Uniti, eletto nell’8° distretto dell’Ohio. Repubblicano. Di lui non so altro, e, sinceramente, non credo che vi sia molto altro da dire.

Quello che, però, mi pare interessante, è che Davidson ha scritto una lettera, firmata da altri suoi 11 colleghi, al Presidente Biden.

Una lettera che dice, apertis verbis, che gli americani, i cittadini americani, sono stanchi di finanziare la guerra in Ucraina.

Tutto qui? Nella sostanza sì. Anche se, naturalmente, questa lettera si addentra in particolari tecnici sullo sfondamento del tetto del Bilancio Federale. Richiesto da Biden, e che ha bisogno, per passare ancora una volta, del, cosiddetto, voto bipartisan. Quindi anche dell’appoggio dei Repubblicani.

Ed è cosa importante da tenere presente. Perché il Presidente degli States, per certi versi, ha il potere di un monarca assoluto. Può svegliarsi la mattina e dichiarare guerra a chi gli pare. E, in fondo, i suoi collaboratori non sono “ministri”, bensì Segretari. Ovvero devono fare ed eseguire quello che decide lui.

Però, il controllo dei fondi, delle spese è in mano al Congresso. Ai rappresentanti del popolo. E questo è determinante. Perché prova tu a fare, o finanziare una guerra per procura, se il Congresso ti taglia i fondi. E Biden è sempre di più un’anatra zoppa. Ovvero non controlla il Congresso.

Davidson e gli altri undici non parlano, però, per partito preso. Non c’è alcun livore ideologico nella loro presa di posizione. Sono deputati. Eletti in ben precisi distretti territoriali. E devono ascoltare l’umore del loro elettorato. Perché negli States funziona così… mica come da noi, dove una volta eletti i politici svaniscono. E pensano solo ai fatti loro. Lì il collegio te lo devi coltivare. E devi saper ascoltare, cogliere la situazione. Le variazioni di indirizzo.

E i dati statistici, i sondaggi, per quanto sempre edulcorati a favore di chi sta al potere, parlano chiaro. Il 57% degli americani non ne può più di finanziare la guerra in Ucraina. Non ne capisce il senso, le ragioni. Soprattutto l’interesse.

 

 

 

 

 

 

 

E infatti nella lettera dei dodici a Biden gli si chiede di parlare finalmente chiaro. Di dire il perché dell’appoggio a Kiev, quali sono gli obiettivi di Washington. Quali e soprattutto di chi, gli interessi…

Perché, poi, questa è la domanda. A fronte dei sacrifici economici richiesti, chi ci sta guadagnando? Perché, certo, vi è chi da questa guerra, negli States, ci sta guadagnando. E molto. Le industrie degli armamenti, i produttori di gas e petrolio…

Però la stragrande maggioranza degli americani ci sta rimettendo.

Gli States non sono le, scintillanti, città cartolina, Manhattan in primis, della filmografia holliwoodyana. Sono immense periferie degradate. Servizi sociali e di trasporto vecchi e carenti. Sacche profonde di miseria…

E più di qualcuno comincia a chiedersi:

Perché dobbiamo continuare a finanziare Zelensky?

Nell’interesse di chi?

Gli americani cominciano ad essere stanchi.

Andrea Marcigliano
Augusto Grandi

 

 

 

 

 

 

 

 

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