”Ma chi l’ha detto che l’ascensore sociale si è bloccato in salita?
L’ASCENSORE SOCIALE FUNZIONA A SANREMO
PER FLUIDI E NON BINARI
Ma chi l’ha detto che l’ascensore sociale si è bloccato in salita? Che funziona solo in discesa? È la visione, errata poiché datata, di chi è legato a vecchi schemi. Merito, competenza, professionalità. Certo, in quei casi è inevitabile che l’ascensore scenda, anzi precipiti. Non c’è posto per queste sciocchezze nella società odierna, nella società dell’apparire. E pazienza se i Ferragnez devono superare alcune difficoltà. Torneranno presto, perché l’Italia non ha bisogno di medici ma di influencer.
Tra l’altro ci si avvicina, con squilli di tromba (e di tromboni) al momento clou dell’ascesa sociale: il Festival di Sanremo. Che non ha più nulla da dire sul piano musicale, ma che è la passerella perfetta per chi deve salire sull’ascensore. I criteri per l’ascesa sono alla portata di tutti. Anzi di tuttə. Perché essere fluidi è un elemento che aiuta non poco. Fluidi, non binari, almeno problematici. Il minimo sindacale per ottenere visibilità, interviste, ospitate. Mica si può andare a Sanremo versione Amadeus soltanto perché si ha un bel brano e si sa cantare! Roba del passato.
E se non si ha la fortuna dell’ambiguità sessuale, bisogna dedicarsi alla costruzione di un’immagine politicamente corretta. I due sopravvissuti dei Ricchi e Poveri, dunque, hanno dovuto trasformarsi in esperti di geopolitica, intervenendo nel fondamentale dibattito sull’ammissibilità di un concerto in Russia. Assolutamente contrari, ovviamente, ed anche pronti a condannare il povero Pupo che ha osato cantare per i cattivi.
E chi, pur NON sapendo cantare, non andrà a Sanremo? Beh, per loro l’ascesa sociale si può conquistare a letto. La subrettina X sta con il belloccio Y. Nessuno ha una benché minima competenza, però più sono stupidi ed ignoranti più si moltiplicano le comparsate nei programmi spazzatura che abbondano su ogni rete pubblica e privata. Isole per sfigati, programmi di tentazione sessuale, show di infimo livello. L’importante è continuare a cambiare partner purché faccia parte sempre della medesima compagnia di giro. Per raccattare ascolti di fronte a drammi esistenziali sulla fine dell’amore iniziato al Grande Fratello e terminato in un altro programma dove, però, è iniziata una terminabile nuova storia, caratterizzata da inevitabili tradimenti studiati a tavolino.
In fondo, però, non c’è neppure troppa differenza rispetto alla compagnia di giro dei programmi giornalistici in cui gli ospiti, sempre gli stessi, urlano, si insultano, dicono banalità prima di andare tutti insieme a cena a festeggiare il gettone di presenza.