Non so chi sia davvero il sedicente scrittorucolo…
L’ATTENTATO A FICO E IL CERVELLO RETTILE DELLA NATO
Non so chi sia davvero il sedicente scrittorucolo che ha attentato alla vita del premier slovacco Robert Fico, noto eretico della Nato e in parte anche della Ue in quanto costrutto politico sinergico se non subalterno all’alleanza. Ma so chi gli ha armato la mano: è stato il cervello rettile che si è impadronito di questo continente, anzi dell’intero occidente e ha mandato in esilio la ragione. Attacco o fuga, noi e loro, tutto l’universo ormai è dentro questa insensatezza. Lo dimostra il fatto che addirittura in uno dei media di riferimento dell’impero ovvero Sky News l’attentato viene giustificato per il fatto che Fico è “molto filo-russo”, si oppone ”agli aiuti all’Ucraina” e dunque “non sorprende” che si sia tentato di assassinarlo. Io mi sorprendo di come questa gentaglia non si prenda a schiaffi ogni volta che si guarda nello specchio. (Con tale ragionamento ogni persona che è per la Pace rischia dunque di essere assassinata. f.d.b.)
Del resto, cosa ci si può aspettare da quelli che danno una mano volonterosa al tentativo di genocidio a Gaza concedendo tonnellate di bombe e da quelli che hanno mandato a morte mezzo milione di ucraini per non ammettere di aver compiuto un colossale errore nel provocare l’orso russo oltre ogni limite? Ricordo quando è morto Navalny il truffatore scelto dagli Usa per creare casino in Russia, un personaggio politicamente vuoto e repellente come i suoi padroni: ci fu un’indignazione senza limiti, almeno fino a che i servizi americani non ammisero che Putin era estraneo alla vicenda come del resto qualsiasi persona con un QI appena sopra lo zero poteva comprendere. Se invece si tratta di far fuori qualche avversario, l’assassinio è pienamente giustificato: dunque non ha importanza se ad armare la mano dell’anziano militante filo occidentale siano stati i servizi ucraini o quelli inglesi o quelli americani o indirettamente una delle tante false Ong che sono il cancro della Slovacchia, esattamente come accade in Georgia dove però è finalmente passata la legge che impone loro di rivelare qual è la fonte del loro finanziamento. Una legge che esiste anche in Usa, ma contro la quale l’occidente chiede sanzioni in preda a un vero delirio. Ecco ciò che sta dietro questo attentato è il veleno della violenza diffuso da decenni nelle menti più deboli, è quello della doppia morale, della demonizzazione di qualsiasi idea al di fuori degli evangeli neoliberisti, è la continua stimolazione del nervo emotivo, al posto di quello intellettuale. È cultura di morte il vero assassino.
L’odio viene condannato solo se è odio contro un potere di per sé odioso e i suoi ridicoli comandamenti: e ora nell’imminenza della sconfitta e del tramonto non si ferma davanti a nulla, vuole fare terra bruciata di se stesso e dei propri sudditi. Vengono in mente i propositi genocidiari di numerosi senatori americani, in qualche modo secondati anche dai media o la rabbia bavosa di Biden che sembra ritrovare un minimo di lucidità solo quando minaccia o la vuotaggine ringhiosa e impotente di certi personaggi che contano nell’Europa che non conta più nulla. Abbaiano alla Russia e ne vorrebbero cancellare la cultura: non c’è bisogno di molte indagini per comprendere chi sono i colpevoli e soprattutto dove si annida la colpa storica di tutto questo. Del resto, l’attentato sta diventando persino un cliché: anche il leader dell’opposizione in Corea del Sud che si batte contro l’infeudazione americana si è preso una pugnalata al collo che lo ha quasi ucciso prima di avere un grande successo alle elezioni dell’aprile di quest’anno. Chiedere che si vergognino è un po’ troppo sofisticato per il livello cui sono giunti i milieu politici burattinai dall’economia finanziarizzata. Si sfoghino ora a dire cazzate, a recitare gli insulsi rosari che appaiono nei giornali ridotti a un messale che propone l’invocazione del giorno, a ripetere le loro bugie prefabbricate: il loro tempo sta per finire.
