Esistono molti tipi di biografie e, come per il romanzo, anche il genere biografico può essere espresso attraverso molti modelli diversi
LE BIOGRAFIE DEI GRANDI PERSONAGGI?
NON FATELE SCRIVERE AI FAMIGLIARI…
Chi meglio di un figlio, o di una vedova o vedovo può scrivere una biografia migliore di un personaggio scomparso da poco o da tanto? Probabilmente chiunque altro. Perché il personaggio famoso, proprio in quanto “pubblico”, aveva una sua vita propria che prescindeva dal momento famigliare.
Momenti suoi e delle persone che lo frequentavano in quelle ore, in quei giorni di libertà dai doveri famigliari. Con atteggiamenti e comportamenti che affascinavano gli amici ma che non necessariamente erano condivisi da moglie (o marito) e figli. Anche quando si trattava di momenti perfettamente normali, per lo scomparso. Dunque non relazioni clandestine, non figli privi di riconoscimento ufficiale.
Perché, in fondo, è comprensibile che la famiglia voglia ricordare il proprio congiunto famoso in modo particolare. In modo diverso da quello che era all’esterno. Però, in quei momenti esterni, non c’erano solo spettatori, giornalisti curiosi, appassionati di musica e di teatro. C’erano anche gli amici, c’erano anche le persone con cui il personaggio famoso aveva condiviso momenti difficili, pericolosi, di dolore.
E la gelosia dei famigliari nei confronti di costoro è assurda, nel migliore dei casi. Perché, a volte, subentra anche la volontà di rendere politicamente corretta una vita che non lo è stata mai. E che rimane scomoda, anche molti anni dopo la scomparsa del personaggio famoso. “Dimenticare” alcuni episodi non proprio esaltanti a livello umano può essere comprensibile, passare alla cancel culture per opportunismo politico è inaccettabile.