”Nella democrazia ateniese, a cui molti per democratica ignoranza fanno riferimento non conoscendo o oscurando le sue basi etniche…
LE ELEZIONI DEI TRUFFALDINI
Nella democrazia ateniese, a cui molti per democratica ignoranza fanno riferimento non conoscendo o oscurando le sue basi etniche, razziali ed imperialiste, c’erano i cultori di questo metodo di governo e, ovviamente, gli oppositori.
ha precisato Luciano Canfora.
Tra gli oppositori è possibile identificare Crizia in un dialogo recuperato, e verosimilmente datato tra il 429 e il 424 a.C.
Alcuni spunti sono particolarmente interessanti per inquadrare la questione nella contemporaneità elettorale.
In questo dialogo, che come tale implica una dialettica conflittuale tra due visioni del mondo e della politica, si evidenzia un contenuto valoriale, uno spessore di princìpi, condivisibili o meno, ma comunque di qualità dottrinaria.
Ora, nulla di tutto ciò. E su questo Evola ha vinto su tutti i fronti, quando ha scritto che la democrazia è l’infezione dello spirito. Perché siamo ben oltre alla scontata schermaglia delle antiche tribune elettorali, alla discreta retorica comiziale, alla implicita seduzione delle folle, al pacifico adescamento di voti.
Ci troviamo di fronte alla farsa antagonista di disertori della propria storia, di voltagabbana nei confronti dei propri stessi sodali, di spergiuri della parola data. Non solo senza palle per rivendicare il proprio operato, ma addirittura bannatori e moralizzatori sui social media contro coloro che puntualizzano l’incoerenza e il doppiogiochismo. Da Salvini, culo e camicia con Draghi e Putin, per poi ritrattare ogni vicinanza, alla Meloni, che ricorda ipocritamente la morte di De Donno, dopo essere stata allineata e coperta alle direttive terroristiche e persecutorie del governo vaccinale.
La sinistra è talmente inquinata e corrotta che anche il disgusto diventa un sentimento sprecato.
Il disonore unisce tutta la parata partitocratica, senza differenza di distintivo e di bandierina. Come disse in un’intervista del 15 gennaio del 2009 Jacques Julliard, Direttore all’epoca del Nouvel Observateur, e che riporto sempre con piacere:
E la carnevalata alla quale stiamo assistendo è la democrazia pienamente realizzata.
Il problema finale rimane il voto. Jünger offre qualche spunto di riflessione. Il potere pretende dall’elettore
In questa illusione di libertà, forse, il defilarsi in un superiore pathos della distanza sarebbe un segnale di reale liberazione, perché

In attesa dell’uomo nuovo capace di coagulare questa forza dissenziente in una operazione di effettivo rovesciamento del sistema.

Fonte: ElectoMagazine del 29 luglio 2022