“Le facce di bronzo sono utili: non si arrugginiscono mai, anche sotto le peggiori piogge di verità!”
LE FACCE DI BRONZO
di Andrea Marcigliano
Draghi, Mario Draghi prende di pensione quasi 34.000 euro al mese. Senza contare altre entrate, di cui non siamo edotti. Ma questa è cifra ufficiale. E non soggetta a smentite.
Beato lui si dirà.
E beato anche Mario Monti. Ve lo ricordate? Il presidente del consiglio austero. Quello col loden. Quello che pretendeva da voi, da noi, sobrietà. E necessari sacrifici.
Tra una cosa e l’altra, si porta a casa circa 32.000 euro al mese.
E qui mi fermo, anche se potrei continuare. A lungo, purtroppo.
Quello che, però, volevo fare rilevare è che coloro che hanno chiesto a noi italiani sacrifici economici per “salvare il paese”, di sacrifici non ne hanno fatti mai. E continuano a non farne alcuno.
Epperò non si danno per vinti. Anzi. Draghi, per fare un esempio, dichiara che è necessario tagliare le retribuzioni medie e basse italiane per… salvare le banche.
Che, evidentemente, necessitano di tale aiuto, per continuare ad elargire sontuose remunerazioni a tanti, inutili, parassiti.
Esagero? Non credo.
Pensateci un po’. Per anni ci siamo sentiti dire che Berlusconi – ve lo ricordate? – era un riccastro multimiliardario, che pensava solo ai suoi affari ed interessi. E che, pertanto, andava tenuto lontano dal potere politico. Uno scandalo, un abominio!
Già, però il Berlusca i soldi li aveva fatti con le sue imprese. E creando lavoro.
Ma questi? Intendo i Monti, i Draghi e compagnia… Hanno mai creato un solo posto di lavoro? Hanno mai generato, con la loro fatica, ricchezza?
No. Mai nulla. Al contrario, piuttosto, hanno favorito la speculazione, interessi non nazionali, causando disoccupazione e miseria.
Pensateci un po’…e fate un raffronto, facile facile, a come stavate con Berlusconi. E come state oggi. Non servono altri, grandi, discorsi.
Che poi sono solo esercizi retorici. Ovvero sabbia gettata negli occhi. Perché la realtà delle cose è molto semplice. E drammatica.
Al potere, in vari modi e forme, vi è una, cosiddetta, élite completamente avulsa dal popolo. O dalla nazione. Per farla più semplice, da noi, gente comune. Che cura interessi che non ci riguardano. Anzi…
Basta pensare, ancora una volta, a quello che ha detto Draghi. Bisogna ridurre le retribuzioni, per salvare il sistema bancario. Avete capito bene? È il sistema finanziario che sta loro a cuore. Voi, noi possiamo finire in miseria. Morire di fame. Non contiamo, non pesiamo nulla.
Francesco Guicciardini, maestro di cinismo insuperabile, sosteneva che tutti, proprio tutti perseguono il loro “particulare”. Ma il buon governante sa che, per fare fiorire le proprie fortune, deve accrescere la ricchezza e la forza dello Stato. Ovvero di tutti i cittadini.
Ma Guicciardini questi signori o non lo ascoltano o, cosa più facile ancora, neppure mai lo hanno sentito nominare.
Il loro algido aplomb, la loro supponenza e sicumera si nutrono di ben altro.
Fondamentalmente della cecità della maggioranza dei cittadini comuni. Che non si rendono conto né di chi li governi, né, soprattutto, del come li governi.
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