Il catastrofismo climatico e la deformazione della realtà fattuale
LE TEMPERATURE A CASO DEL CULTO CLIMATICO
Che il catastrofismo climatico sia diventato una specie di ideologia o di culto misterico lontanissimo da qualsiasi traccia di scienza, dovrebbe ormai essere chiaro a tutti. Ma ciò che non si immagina è la deformazione della realtà fattuale che raggiunge vette così grossolane da essere al di là di qualsiasi immaginazione. Adesso si scopre che l’ufficio meteorologico del Regno Unito, uno dei centri mondiali del terrore da clima, è un totale disastro sul piano della misurazione delle temperature: quasi il 30 per cento delle stazioni meteo ha un margine di errore fino a 5 gradi centigradi, mentre il 48,7 per cento delle 380 stazioni totali è soggetta ad errori fino a 2 gradi centigradi. Ciò significa che quasi otto stazioni su dieci (77,9%) producono letture “spazzatura” delle temperature dell’aria superficiale. Tuttavia, questo istituto finanziato dallo Stato utilizza questi dati senza alcuna credibilità per segnalare e spesso catastrofizzare aumenti di temperatura di soli 0,01°C.
In effetti non si capirebbe perché il Met office non cerchi di migliorare la precisione dei suoi dati, o meglio lo si capisce perfettamente: per utilizzarle nella promozione del progetto Net Zero. Questa faccenda dei dati fasulli è venuta fuori dopo che un sito inglese ha richiesto – sulla base delle leggi per la libertà di informazione – l’elenco di tutte le stazioni meteo del Regno e la loro valutazione alla luce dei criteri stabiliti dal World Meteorological Office che suddivide in 5 classi la fedeltà delle temperature riportate: un sito di classe 5 è quello in cui gli ostacoli vicini “creano un ambiente inappropriato per una misurazione meteorologica che deve essere rappresentativa di una vasta area”, la classe 4 segnala “incertezze” fino a 2° centigradi, la 3 errori fino a un 1 a un grado e solo le stazioni di classe 1 forniscono un adeguato grado di accuratezza sufficiente a osservare piccole variazioni di temperatura, ma nel Regno Unito sono solo il 13,7% del totale.
L’anno scorso, il giornalista investigativo Paul Homewood ha cercato informazioni dal Met Office sulla stazione meteorologica gallese di Porthmadog, che spesso appare negli elenchi delle temperature “più calde della giornata”. È stato informato che il sito era classificato come classe 4 e che “questa è una valutazione accettabile per un sensore di temperatura”. Quindi, prosegue il Met Office, “continueremo a citare da questo sito”. In breve, osservò Homewood, il Met Office è felice di utilizzare un sito di classe 4 per scopi climatologici, “anche se quella classe è prossima allo stato di spazzatura”. È già abbastanza grave che il Met Office utilizzi questo sito, ma è ancora peggio che siano a conoscenza del problema ma abbiano comunque intenzione di continuare a farlo.
Utilizzando queste cifre con una precisione fino a un centesimo di grado centigrado, il Met Office ha dichiarato che il 2023 è stato il secondo più caldo nel Regno Unito, attestandosi solo 0,06°C in meno rispetto al record storico. Nel 2022, il Met Office ha dichiarato che cinque siti nel Regno Unito il 19 luglio hanno superato i 40°C, con un record di 40,3°C presso la RAF di Coningsby dove i jet decollano e atterrano in continuazione ed è comunque un sito di classe3 dunque poco preciso. Kew Gardens è definito un sito di classe 2, sebbene sia molto vicino a una delle serre tropicali più grandi del mondo. St James’s Park e l’aeroporto di Northolt sono siti di classe 5, Heathrow è di classe 4, All’epoca, il Met Office dichiarò che i dati costituivano una “pietra miliare nella storia del clima del Regno Unito”.
In realtà sono pietre miliari del climatismo, ovvero dell’ideologia che proclama il clima il maggior problema del pianeta, ma con stazioni meteo che quando segnano dieci gradi, potrebbe darsi che ce ne siano solo cinque. È un culto che non vale un soldo bucato.