“Una lingua “morta” che però continua a godere di ottima salute. Quante volte, nel parlare e nello scrivere, adoperiamo termini latini o di provenienza latina?
Qualis pater talis filius
Quale il padre tale il figlio. Pregi e difetti si trasmettono per via ereditaria. Ma la frase viene usata preferibilmente, e con accenti di riprovazione, nel secondo caso. Nel Veneto si dice el sangue no xe aqua quando il figlio d’un ladro di biciclette si adegua al progresso tecnologico e assalta il caveau d’una banca, munito di lancia termica. Naturalmente la legge dell’ereditarietà subisce qualche deroga e addirittura provvidenziale è quella che, da un padre di modeste qualità, fa nascere un genio. Il genio è destinato a non essere capito dai contemporanei, figuriamoci dai genitori mediocri, che vorrebbero figli sempre a loro immagine e somiglianza. Il padre del Petrarca, notaio, desiderava che Francesco si avviasse come lui agli studi giuridici, e quando scoprì che perdeva tempo a leggere libri dei poeti latini, glieli bruciò. Il padre di Blaise Pascal gli nascose tutti i volumi di matematica, ma lui, giovanissimo, chiuso in camera, ri-scoprì da solo la geometria di Euclide.