“Una lingua “morta che però  continua a godere di ottima salute. Quante volte, nel parlare e nello scrivere, adoperiamo termini latini o di provenienza latina?

Miserere.

 Abbi pietà. Imperativo del verbo miserèri. Nel quarto dei salmi penitenziali, che è anche il più noto, re David pentito per il peccato commesso con Betsabea chiede perdono al Signore, cantando Miserere mèi Dèus secùndum màgnam misericòrdiam tùam, abbi pietà di me, Dio, secondo la tua grande misericordia. E questa doveva essere grandissima. Perché David l’aveva fata grossa. Betsabea, moglie del guerriero Uria, abitava vicino alla reggia e David, vedendola al bagno, se ne invaghì, e la portò a letto, approfittando del fatto che Uria era impegnato all’assedio di Rabbath-Ammon. Essendola donna rimasta incinta, David con un pretesto richiamò dalla guerra Uria, perché giacesse con lei, ma l’altro rifiutò di entrare in casa, adducendo che un soldato in tempo di guerra non può concedersi distrazioni. Allora David lo rispedì al campo, con una lettera per il comandante supremo, in cui gli ordinava di mandare Uria a combattere nelle zone più esposte al nemico, sperando che qualche freccia lo colpisse. Eliminato così il rivale, David sposò Betsabea.

A Versailles, per ottenere via libera con la moglie di un ufficiale o di un cortigiano, i vari Luigi di Francia usavano metodi meno cruenti: bastava promuovere il marito.

 

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