È partita, in tutta Europa, la caccia all’ucraino
L’EUROPA DEMOCRATICA LANCIA LA CACCIA ALL’UCRAINO
PER DARE CARNE DA MACELLO A ZELENSKY
È partita, in tutta Europa, la caccia all’ucraino. Organizzata non dai russi ma da Zelensky. Che rivuole indietro tutti i sudditi riparati in Occidente per evitare la guerra voluta dal boss di Kiev. Qualcuno ricorderà i primi giorni dopo l’inizio del conflitto: tutti pronti ad aiutare chi scappava dal Donbass e anche dalle regioni occidentali. Case messe a disposizione delle famiglie ucraine, cibo, vestiti. Una gara di solidarietà. Beh, era tutto sbagliato. Zelensky dixit.
L’Europa può, temporaneamente, ospitare i bambini. Ma deve dare la caccia ai giovani uomini e, possibilmente, anche alle donne. Tutti devono essere mandati al fronte a farsi macellare per fare più grande il prestigio della famiglia Zelensky. Anche il conto in banca, ma è un altro discorso.
La Polonia, ovviamente, è stata la prima a garantire che inizierà la caccia per stanare gli ucraini rifugiati e rispedirli da Zelensky. Ma presto gli altri Paesi seguiranno. Com’era quella barzelletta sul dovere europeo di accogliere chi scappa dalla guerra? Non era previsto che valesse solo per i migranti africani.
Per aiutare i governi complici a deportare gli ucraini, Zelensky ha deciso che ambasciate e consolati non rilasceranno più visti e documenti. Così i rifugiati si trasformeranno in clandestini e saranno rimpatriati.
A questo punto, però, è intervenuta la Russia che ha deciso di prendere in giro la banda Zelensky. Mosca ha offerto agli ucraini rifugiati in Europa la possibilità di rivolgersi alle ambasciate ed ai consolati russi per richiedere la cittadinanza russa. In modo da ricevere documenti regolari per vivere nei diversi Paesi europei. Senza neppure bisogno di essere conquistati dalle truppe di Mosca: basta compilare un documento e non si rischia neppure di andare a combattere per Putin…
