… trasformano un vecchietto provocatore in un martire della libertà di pensiero

Luciano Canfora

L’IBERTÀ DI INSULTO PER LA GAUCHE INTELLO

O DI RIMBAMBIMENTO


Oltre 150 esponenti della gauche intello europea e statunitense hanno firmato il documento di solidarietà a Luciano Canfora, portato a processo da Giorgia Meloni che si è risentita perché il professore l’ha definita “neonazista nell’anima”. Forse avrebbero dovuto indignarsi i neonazisti per l’accostamento con lady Garbatella, ma è andata così. E gli intellettuali sono scesi in campo. Non proprio una folla oceanica, considerando che l’appello era rivolto all’intero Occidente Collettivo messo in pericolo dalla cattiva abitudine della destra fluida di governo di querelare a destra e a manca per qualsiasi battuta non compresa o non condivisa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per di più l’appello lascia molto a desiderare sul piano della qualità. Definire Saviano “grande scrittore” squalifica i firmatari. E li squalifica ancora di più l’aver definito questo processo come l’unico dal dopoguerra ad oggi. Dimenticando, o ignorando per scelta o per mancanza, che Giovannino Guareschi era finito in carcere per i processi intentati da uomini di governo. Mentre il “grande scrittore” Saviano ha dovuto pagare mille euro. E basta. Non proprio la stessa cosa.

“Giovannino Guareschi, Internato Militare Italiano 6865”

Quanto a Canfora, è evidente a tutti – tranne che alla gauche intello – che ha detto una colossale puttanata. Se non fosse il fine intellettuale che è, o che è stato, si potrebbe pensare che sia una questione di ignoranza. Invece, nel suo caso, si può scegliere tra un rincoglionimento dovuto all’età o un superamento dei limiti della decenza per mettere in atto una provocazione e un trappolone.

Giorgia Meloni illustrazione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Perché tra le tante caratteristiche di Giorgia Meloni, il neonazismo è totalmente assente. A livello ideologico ed anche a livello geopolitico. Il servilismo nei confronti di Washington e Tel Aviv dovrebbe essere evidente persino a Canfora ed ai suoi amici. È vero che esiste la categoria dello spirito dei “nazisti dell’Illinois”, ma sono una macchietta autoironica. E va bene che la gauche intello ha scarso senso dell’umorismo, però c’è un limite anche all’ottusità. Ed anche agli insulti.

Dopodiché la destra fluida di governo potrebbe anche evitare di correre ogni volta a frignare dai magistrati (ma non erano le “toghe rosse”?). È vero che in questo modo dimostrano di non avere a che fare non solo con i nazisti ma neppure con i fascisti dalle infinite riviste satiriche e scanzonate. Però dimostrano anche di non saper replicare sul piano della comunicazione. Non delle idee, ma della banale risposta mediatica. Nonostante il teorico controllo di RAI e Mediaset. Macché. Continuano a farsi del male, a farsi prendere in giro. E trasformano un vecchietto provocatore in un martire della libertà di pensiero, invece di restituirlo al suo ruolo più consono, quello di umarell.

Umarèll, la parola in cantiere
Ala.de.granha
Augusto Grandi

 

 

 

 

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