”La Russia è diventata la seconda fornitrice di merci all’India

L’INDIA QUINTUPLICA LE IMPORTAZIONI DALLA RUSSIA E CHIEDE A LONDRA
LA RESTITUZIONE DI CIÒ CHE GLI INGLESI HANNO RUBATO
La Russia è diventata la seconda fornitrice di merci all’India, alle spalle della Cina. Nel primo trimestre di quest’anno le esportazioni di Mosca verso Nuova Delhi hanno superato i 15,5 miliardi di dollari, ossia quasi 5 volte di più rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Un segnale chiaro di quanto il resto del mondo si sia allineato alle sanzioni imposte dal petomane di Washington e adottate dai maggiordomi europei.
Anzi, di fronte alle proteste di Borrell – il rappresentante della politica estera europea nonché il genio che ha considerato Giggino Di Maio come miglior candidato per gestire i rapporti tra Europa e Paesi del Golfo – per gli eccessivi acquisti indiani di petrolio russo, il ministro degli esteri di Nuova Delhi ha replicato invitando Borrell a studiare le regole europee prima di blaterare.

Perché gli euro idioti hanno creato le condizioni, grazie alle sanzioni, per comprare il petrolio russo ma pagandolo di più. “Il petrolio russo – gli ha ricordato il ministro indiano – viene lavorato in modo significativo in Paesi terzi e non è più considerato russo”. Una farsa, insomma. Che tutti conoscono tranne Borrell. In pratica la Russia continua a vendere petrolio che viene lavorato al di là del confine e acquista la “nazionalità” del Paese di lavorazione che lo rivende, a prezzi maggiorati, anche in Occidente.

Mentre India e Cina ottengono petrolio a prezzi scontati per rendere più competitive le proprie economie.
Ma i russi hanno utilizzato anche un altro escamotage. Hanno trasferito uomini e imprese nei Paesi ex sovietici dell’Asia Centrale. Dunque, con la possibilità di produrre e commerciare tranquillamente con ogni Paese del mondo. Per poi “riesportare” in Russia ciò che serve.
In questo modo, tra l’altro, si fanno crescere le economie dei Paesi vicini, rafforzando il fronte “Non allineato” anche se sempre più vicino a Pechino.

Quanto all’India, blandita da tutti in funzione anticinese, continua a pensare soprattutto agli affari interni. Approfittando della corte serrata sia dei russi sia degli atlantisti e persino della stessa Cina. Ed ha alzato il prezzo. Chiedendo a Londra di restituire tutto ciò che gli inglesi hanno rubato durante il periodo coloniale.(1) Perché è curioso che gli atlantisti difensori dei diritti e della legalità si dimentichino tutti i valori ed i sani principî quando si tratta di rispettarli davvero.

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