Ora nei bar non si entra più se non per lavorare

L’ITALIA DEI NUOVI SCIUSCIÀ

E l’Italia giocava alle carte/e parlava di calcio nei bar/E l’Italia rideva e cantava…


No, neppure un pessimista, sacrosanto pessimista, come Gaber avrebbe immaginato di dover rimpiangere l’Italia assente e distratta, beota e beata, mentre i tecnocrati prendevano il potere.

Giorgio Gaber

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ora nei bar non si entra più se non per lavorare. Tutto troppo caro. Gli italiani non hanno più nulla per cui ridere, e non si canta più perché i divi del momento emettono solo rumori fastidiosi che tolgono ogni desiderio di riproporli in un falò intorno al fuoco. E poi interverrebbero i gretini ad impedire il falò perché inquina e riscalda il pianeta. Ed i vigili urbani, che non vedono spaccio ed aggressioni, pretenderebbero autorizzazioni e tasse per occupazione di spiaggia pubblica.

Dunque bisogna rassegnarsi e guardare, con ammirazione perché l’invidia è una cosa brutta, gli americani che sono tornati a trattare gli italiani come sciuscià, ma invece di farsi lucidare le scarpe si fanno servire a tavola. D’altronde questo è un Paese che vive solo di turismo. L’ordine è tassativo: gonfiare i numeri, propalare entusiasmo. All’inizio dell’estate i TG pubblici e privati annunciavano mesi da record per gli arrivi di visitatori da ogni parte del globo terracqueo e per le vacanze di tutti gli italiani.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Poi ci si è accorti che a luglio e agosto la maggior parte degli italiani trascorreva buona parte delle ferie a casa. Ed allora è arrivata la fola del boom di settembre. E pazienza se i turisti italiani non si vedono, ci sono gli stranieri. Un TG nazionale spara la cifra: 215 milioni di turisti esteri in Italia! Sicuramente la giornalista frequenta con regolarità i corsi di aggiornamento dell’Ordine professionale sull’informazione “di genere”, peccato che nessuno le abbia spiegato la differenza tra arrivi e presenze turistiche. E che 215 milioni di visitatori stranieri in tre mesi non ci stanno neppure fisicamente.

Ma l’importante è mentire. Raccontare che tutto va bene. Che ristoranti di media qualità possono far pagare le pizze dai 15 euro in su. Perché con vista mare. E si sa, quest’anno lo iodio è rincarato. Se poi il ristoratore si ritrova con 2 soli clienti in tutta la serata, magari a fine stagione si porrà anche qualche domanda. E chiederà sussidi a Lollobrigida, quello secondo cui la qualità si paga ma se si fruga nei cassonetti si trova qualità e sicurezza alimentare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tanto, finché si sopravvive, si preferisce alzare i prezzi e approfittare dei gonzi. Tanto ci sono gli stranieri. Che in autunno se ne tornano a casa. Ed i furbetti delle pizze rincarate si lamenteranno per gli italiani straccioni che non vanno più al ristorante, che ordinano un solo piatto, che non bevono vino. E dunque la povera vittima alle prese con lo iodio rincarato è costretta a far pagare il taglio di un toast anche se il locale è in montagna e lo iodio non si sente.

Ma, in fondo, è la rivincita dello sciuscià. Che prende calci sui denti dal padrone yankee e poi va a casa e picchia moglie e figli per sentirsi un duro.

Andrea Marcigliano
Augusto Grandi

 

 

 

 

 

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