Quando lo Stato abdica al suo ruolo di garante della sicurezza
LO STATO SI ARRENDE AI DELINQUENTI
chiede ai bar di esporre il cartello con le norme della buona educazione
Ala.de.granha
L’incapacità di difendere i cittadini e il trionfo dell’illegalità: un fallimento collettivo
Prima un magistrato che finge di ignorare che sono i suoi colleghi a non stroncare i comportamenti criminali dei cosiddetti “antagonisti”. Poi il ministro Piantedosi convinto che la violenza nei luoghi della movida si combatta con un bel cartello posto nei bar, nei ristoranti e negli hotel con le indicazioni dei comportamenti del “cliente modello”. E chiede, il ministro, che siano gli esercenti ad acquistare, a spese proprie, le telecamere sempre per contrastare la criminalità. Ma n’ce staranno a pijà per culo? come avrebbe commentato la Sora Lella.

Piantedosi non si è mai accorto che, nonostante le telecamere poste in negozi di ogni tipo, i rapinatori continuano ad agire indisturbati? Non si è mai accorto che borseggiatrici e violenti continuano a commettere reati, senza neppure un passaggio per le patrie galere, nonostante foto, filmati, riconoscimenti, identificazioni? Nessuno gli ha spiegato che, la notte, i dehors sono occupati da senzatetto, barboni, clochard che dormono e bivaccano con tutti i rischi legati alla mancanza di igiene per chi li frequenta durante il giorno?
Vincenzo Nasi, presidente di Epat Ascom Torino, sottolinea che i costi legati alla sicurezza incidono già per il 30/40% sul fatturato delle imprese mentre la delinquenza diffusa è diventata una delle cause che ostacolano il lavoro dei pubblici esercizi. Tuttavia, gli esercenti non possono essere considerati responsabili di ciò che avviene negli spazi pubblici. «La sicurezza non può essere una responsabilità scaricata sulle spalle delle imprese – aggiunge Nasi – Siamo pronti a collaborare, ma è fondamentale che siano lo Stato e l’Amministrazione a garantire un controllo efficace e costante sul territorio. Abbiamo fatto la nostra parte e continuiamo a farla ma adesso ci aspettiamo un aiuto da parte dello Stato e non ulteriori richieste».
