È possibile affermare senza dubbio che il più antico e diffuso sogno dell’uomo è sempre stato quello di volare, lo dimostrano i tantissimi episodi, racconti, aneddoti e tracce di tentativi di volo di cui la storia dell’uomo e disseminata

È possibile affermare senza dubbio che il più antico e diffuso sogno dell’uomo è sempre stato quello di volare, lo dimostrano i tantissimi episodi, racconti, aneddoti e tracce di

tentativi di volo di cui la storia dell’uomo e disseminata. Le testimonianze ad oggi conosciute fanno risalire il primo volo in mongolfiera al “Secolo dei Lumi”, nella tanto evoluta Francia del settecento, attribuendo i natali della mongolfiera a due ragazzotti, figli di un ricco cartaio, da cui la straordinaria macchina volante prese anche il nome: i Fratelli Montgolfier. In realtà non tutti sanno che i Fratelli Montgolfier non hanno mai volato!

Ebbene si, sembra incredibile ma è vero. I due inventori della mongolfiera infatti, avevano stretto un patto con il padre secondo cui, per continuare nei loro esperimenti, promisero che non sarebbero mai saliti su quella strana macchina volante. Si deve tuttavia alle loro intuizioni la nascita della mongolfiera, il cui volo si basa sul principio fisico di Archimede, che ancora oggi permette all’uomo moderno di provare l’emozione straordinaria di un volo in mongolfiera.

Nati in una ricca famiglia di fabbricanti di carta ad Annonay, un paese a sud di Lione. La mentalità del primo fratello, Joseph, era geniale e da sognatore, ma poco pratico negli affari e nelle faccende personali. Intelligente e creativo per natura, si ribellava alle istruzioni rigide tanto da fuggire per due volte dalla scuola. La sua spontanea curiosità gli permise da autodidatta di raggiungere un’eccellente formazione nelle allora emergenti scienze fisiche.

Mentre, il secondo fratello, il diligente Etienne, aveva un carattere più regolare ed orientato agli affari. Subito nei primi anni, Etienne si dedicò ad introdurre delle innovazioni tecnologiche nell’industria familiare, all’epoca la produzione della carta era un’attività ad alto contenuto tecnicnologico e molto prestigiosa, portando le più recenti novità nell’attività della famiglia. Per i suoi meriti imprenditoriali, il governo francese gli riconobbe un finanziamento perché la fabbrica Montgolfier potesse essere presa a modello per le altre fabbriche di carta della nazione.

L’idea di una macchina volante fu di Joseph, il quale osservando i panni posti ad asciugare sopra un fuoco notò che alcune parti ripetutamente si sollevavano verso l’alto. Solo moltissimi anni dopo si capì che tutto dipendeva dall’aria, e che i panni che andavano verso l’alto era dovuto all’aria calda più leggera dell’aria fredda. 

Dopo i primi sperimenti, i fratelli Montgolfier decisero di svolgere una dimostrazione pubblica, realizzarono quindi un apparecchio a forma di pallone, realizzato con tela di sacco e tre strati interni di carta sottile., con un volume interno di quasi 790 m3 d’aria e pesava 225 kg. Era composto da quattro parti tenute assieme da 1.800 bottoni, con una “rete da pesca” applicata all’esterno per rafforzare ulteriormente la struttura.
Il 5 giugno del 1783 l’aerostato ci fu la prima dimostrazione pubblica ad Annonay. Il volo coprì circa 2 km, durò 10 minuti e raggiunse l’altitudine stimata di 1.600-2.000 metri.

[stextbox id=’warning’ mode=’undefined’ color=’10e614′ ccolor=’0a0909′]La prima dimostrazione pubblica dei fratelli Mongolfiere 5 giugno del 1783 [/stextbox]

Esistono però versioni discordanti circa la data del primo volo in mongolfiera con aeronauti a bordo, come spesso accade quando si parla di grandi invenzioni.

Secondo le fonti infatti, durante il volo in mongolfiera di Annonay, i Fratelli Montgolfier gonfiarono la mongolfiera e la lasciarono atterrare da sola.

Portrait d’Étienne de Montgolfier au Musée des Papeteries Canson et Montgolfier
Un disegno di mongolfiera 1781

Solo successivamente, Etienne Montgolfier, vista la risonanza dell’accaduto, si recò a Parigi per effettuare dimostrazioni pubbliche, così da tutelare la paternità dell’invenzione del volo in mongolfiera. In questa sede, visto il divieto del Re di Francia di effettuare voli con persone a bordo per motivi di incolumità delle stesse, venne effettuato il primo volo in mongolfiera con a bordo gli animali. Era il 19 settembre 1783 e ad assistere, oltre ai nobili della corte di Francia, vi erano anche Luigi XVI e Maria Antonietta, a cui venne dedicata l’impresa.

Sul punto di atterraggio, tra i primi ad accorrere ci fu Pilatre de Rozier(1) che fin da allora si prenotò per il primo volo in mongolfiera mai effettuato dall’uomo e questo avvenne, insieme al Marchese d’Arlandes il 21 novembre 1783 (data certa). Il volo in mongolfiera durò 25 minuti, la mongolfiera percorse circa 9 Km alzandosi di 100 metri sui tetti di Parigi e consacrando Pilatre de Rozier e il Marchjese d’Araldes come i primi aeronauti della storia e del mondo. Il 15 giugno 1785 a Wimille Pilatre de Rozier, nel Passo di Calais, durante il tentativo di attraversamento del canale della Manica la sua mongolfiera ebbe un grave incidente entrando nella storia come il primo incidente aereo documentato.

In realtà la voglia di volare ha sempre albergato nei desideri e nella fantasia dell’uomo. Nelle Metamorfosi di Ovidio si narra che Dedalo e Icaro furono imprigionati dal re Minosse per aver aiutato Teseo a fuggire dal labirinto che lo stesso Dedalo aveva ideato. Per fuggire questi costruì per sé e per il figlio delle ali con penne e cera. Ma durante il volo, Icaro, contravvenendo alle raccomandazioni del padre, si avvicinò troppo al sole e le sue ali si squagliarono. Il giovane precipitò in mare e morì annegato. Dedalo, disperato, aspettò a riva il corpo del figlio e lo seppellì. Una metafora fortissima e senza tempo, il simbolo di colui che vuole sfidare i limiti della propria natura, ma anche di chi viene punito per la sua tracotanza. La doppia lettura di questo mito ha portato, così, a raffigurare Icaro in due momenti distinti, prima del volo e durante la caduta, a secondo che se ne volesse far leggere l’eroismo o la superbia. Le rappresentazioni più antiche, di età classica, mostrano già questa ambivalenza.

Gowy, Jacob Peeter La caduta di Icaro (1636-1638)

Se però ci fermiamo a pensare ed osservare un po’ più il mito, la letteratura, la religione e tutto quello che l’uomo ha prodotto nei secoli, ci accorgiamo che macchine e uomini volanti sono sempre stati presenti nell’immaginario dell’essere umano.

Phileas Fogg e Passepartout ne “Il giro del mondo in 80 giorni” di Jules Verne (1873)

Come dimenticare la figura degli angeli, angelos dal greco, che vuol dire “messaggero”, gli Angeli sono presenti in tutte le culture e tradizioni fin da epoche assai remote. Creature piene di fascino e di splendore, circondati di mistero e suggestione, gli Angeli appartengono ad un mondo evanescente e fantastico, ai confini tra materia e spiritualità. E tale è anche il loro aspetto: luminoso ed evanescente ed al contempo composto di materia. Dalla figura religiosa degli Angeli, che altri non sono se non essere umani dotati di ali, al mito del Dio Ermes, messaggero degli Dei con le ali ai piedi. Non dimentichiamo neppure l’avvincente racconto di Jules Verne “Il giro del mondo in 80 giorni” i cui personaggi sono proprio i protagonisti di uno straordinario viaggio in mongolfiera con cui effettuano il giro del mondo incappando in rocambolesche avventure.

Incisione del 1784 raffigurante il volo di Paolo Andreani

La risonanza dell’impresa dei Fratelli Montgolfier fu grande, e di li a poco iniziarono tentativi di imitazione in giro per il mondo. In Italia ad esempio Paolo Andreani(2) viene ricordato come il primo uomo ad aver effettuato un volo in mongolfiera su territorio nazionale dopo il volo in mongolfiera dei Fratelli Montgolfier. Il volo in mongolfiera avvenne il 13 Marzo 1784 con a bordo due contadini, Giuseppe Rossi e Gaetano Barzago, opportunamente “ubriacati” al fine di far vincere loro la paura di volare in mongolfiera.

È sempre l’Italia a dare i natali ad un altro inventore primatista nel mondo dell’aerostatica, il Toscano Andrea Lunardi(3). A seguito del grande eco che ebbe l’impresa dei Fratelli Montgolfier, Lunardi costruì il primo pallone a gas. Questa mongolfiera aveva una maggiore stabilità ed una notevole autonomia. Lunardi tuttavia “regalò” all’Inghilterra il primato del primo volo con la mongolfiera a gas, dimostrando pubblicamente l’ascensione e il giro in mongolfiera dinanzi ai nobili e alla corte di Londra. Era il 15 settembre 1784 e il volo durò la bellezza di 2 ore e 15 minuti.

Il capitano Vincenzo Lunardi, George Biggin e Mrs. Letitia Anne Sage su una mongolfiera (John Francis Rigaud, 1785)

Ad ogni modo, in Francia, a Londra o in Italia, la storia ci insegna che volare in mongolfiera rappresenta la realizzazione del più antico, grande e forte sogno dell’uomo: quello di volare. Anche il più grande degli inventori di tutti i tempi ne era “ossessionato”. Si deve infatti al grande Leonardo Da Vinci la più bella e rappresentativa descrizione e citazione sulla bellezza del volo. Sono sue le famose parole secondo cui “chi avrà conosciuto il volo, camminerà sulla terra guardando il cielo perché la è stato e la vorrà tornare” …. 

Riccardo Alberto Quattrini

Studi sul volo di Leonardo Da Vinci (1503)

 

Note:

  • (1) Jean-François Pilâtre de Rozier (Metz, 30 marzo 1754 – Wimille attualmente Wimereux vicino a Boulogne-sur-Mer, 15 giugno 1785 nel primo incidente aereo della storia) è stato un pioniere dell’aviazione, fisico, chimico, e aerostiere francese. La sua mongolfiera ebbe un grave incidente vicino a Wimereux, nel Passo di Calais, durante il tentativo di attraversamento del canale della Manica, entrando nella storia come il primo incidente aereo documentato. Nel giugno 1783 ebbe modo di assistere al volo del pallone dei fratelli Montgolfier. Il 19 settembre, era presente ai voli senza funi di vincolo di palloni con una pecora, un galletto e un’anatra dal cortile di fronte al palazzo di Versailles. Dopo alcuni test in ottobre, fu il protagonista del primo volo umano della storia il 21 novembre 1783, accompagnato dal marchese d’Arlandes. Nel corso del loro volo di 25 minuti su di una mongolfiera (pallone ad aria calda), viaggiarono per 12 chilometri dal Château de la Muette a Butte-aux-Cailles, all’epoca in periferia di Parigi, raggiungendo una altezza di 1000 metri.
  • (2) Paolo Andreani (Milano, 27 maggio 1763 – Nizza, 11 maggio 1823) è stato un viaggiatore italiano. Paolo Andreani viene ricordato per essere stato il primo ad effettuare un volo in mongolfiera in Italia, dopo la celebre impresa compiuta dai fratelli Montgolfier in Francia. «Al nord di Cologno sta Moncucco, fatto bello all’occhio della grandiosa Villa Andreani, ora Sormani, una delle più distinte dei dintorni. Il maschio del palazzo sta sopra un rialto, che campeggia la pianura; i giardini offrono aranciere e passeggi; ed in essa, per la prima volta in Italia, nel 1783 Paolo Andreani, fra gli evviva di un numeroso concorso, diede l’esempio di un viaggio aereo in un globo d’aria rarefatta, da lui fatto espressamente costruire, e felicemente compì quello in allora portentoso volo» (Cesare Cantù, Grande illustrazione del Lombardo Veneto, Corona e Caimi Editori, Milano 1858 (2° ed), p. 517.)
  • (3) Vincenzo Lunardi (Lucca, 11 gennaio 1754 – Lisbona, 1º agosto 1806) è stato un inventore e ufficiale italiano, pioniere dell’aeronautica. Ufficiale del genio nell’esercito del Regno di Napoli, fu nominato segretario dell’ambasciatore del Reame di Napoli in Inghilterra. L’eco delle ascensioni dei Fratelli Montgolfier, spinse Lunardi a progettare un pallone a gas, un tipo di pallone dotato di migliore capacità ascensionale e di più grande autonomia. L’anno successivo, il 15 settembre 1784, utilizzando un pallone gonfiato con idrogeno, Lunardi compì la prima ascensione in Inghilterra, a Chelsea (Londra), alla presenza della Corte inglese. Il pallone aveva un diametro di 33 piedi (all’incirca 10 metri) ed era provvisto di due leggere pale per mezzo delle quali Lunardi intendeva regolare l’ascesa, ma che all’atto pratico si rivelarono inutili. Dopo un volo di 2 ore e 15 minuti, Lunardi atterrò a Ware, una località dell’Hertfordshire. Sul luogo della discesa di Lunardi è stata posta la seguente iscrizione: «Che i posteri sappiano, e sappiano, si stupiscano, che il quindicesimo giorno di settembre 1784, Vincenzo Lunardi da Lucca, in Toscana, il primo viaggiatore aereo in Gran Bretagna, salì dall’Artillery Ground di Londra, attraversando le regioni del mare per due ore e quindici minuti, in questo luogo rivisitando la terra. Su questo monumento rimarrà per secoli, quella meravigliosa impresa».
Fonte

 

Un filmato sui fratelli Montgolfier

 

 

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