In un manicomio capovolto, i pazzi prendono il comando e i veri medici diventano prigionieri della loro stessa istituzione.
L’OSPEDALE DEI PAZZI
Il Simplicissimus
In un manicomio isolato dal resto del mondo, si consuma un inquietante ribaltamento dei ruoli: i pazienti, con astuzia e follia, riescono a sopraffare medici e infermieri, prendendone il posto. Ora si presentano come dottori, gestendo la struttura con regole proprie, mentre i veri specialisti, imprigionati, vengono trattati come malati di mente. Ma chi può davvero stabilire chi è sano e chi è folle? In un gioco perverso di potere e inganno, la realtà si confonde con la pazzia, portando a una riflessione disturbante sulla natura dell’autorità e della normalità.
In un celebre racconto di Edgar Allan Poe, Il sistema del dott. Catrame e del prof. Piuma – ispirato dalla visita di un giornalista americano alla Casa dei matti di Palermo che allora era l’unico ospedale al mondo dedicato esclusivamente alle malattie psichiatriche – si narra di un manicomio in cui i pazzi sono riusciti a sopraffare medici ed infermieri, prendendone il posto e presentandosi come se fossero loro i dottori. Durante un pranzo offerto a un visitatore occasionale, i matti animano una conversazione stravagante, assurda e aberrante che mette in luce tutta la loro follia, ma di cui l’ospite non coglie la natura, pensando che gli interlocutori siano persone sane. È un tipico caso di pregiudizio positivo che crolla completamente quando dottori e infermieri, chiusi nelle cantine, cosparsi di catrame e piume di gallina come terapia per la loro sanità mentale, riescono a liberarsi e a riprendere in mano la situazione. Ecco, provate a tastarvi e vedrete di avere addosso qualcosa di appiccicaticcio con piume sparse dappertutto: basta sentire le idiozie prive di qualsiasi senso che risuonano nelle parole dei vertici e dei leader europei, per rendervi conto che sono psicopatici e mentecatti i quali ora temono fortemente di essere smascherati dalla dottoressa realtà.
Da una parte tutto questo è drammatico, dall’altra è in qualche modo irresistibile come un romanzo umoristico inglese. Mentre le truppe russe avanzano e da ieri stanno facendo a pezzi ciò che rimane del saliente di Kursk, il piccolo Napoleone di Parigi pontifica dicendo che la pace semplicemente non può aver luogo alle condizioni russe e offre l’arsenale nucleare francese come ombrello per il resto d’Europa. Più idiota di così non si può. Ma a Macron, che alcuni sospettano essere il figlio naturale di un Rothschild, non hanno spiegato che questo modesto arsenale, peraltro piuttosto vecchiotto e arretrato, era stato creato da De Gaulle come forza di deterrenza, ossia per dissuadere da un attacco alla Francia e non come una minaccia per altri? Che è stato creato per non essere usato, e non per servire da minaccia? Inoltre è del tutto insufficiente già per la Francia figuriamoci per l’intero continente. Saremmo insomma al confronto tra una Ferrari come il modernissimo apparato nucleare russo e un’automobilina a pedali. In definitiva l’ombrello francese non è in nessun modo credibile: il minimo danno alla Russia i cui soli missili di difesa aerea, sono tre volte più veloci di quelli di offesa francesi, significherebbe la vaporizzazione dell’intero continente nel giro di venti minuti.
Ma non c’è solo questo Napoleone IV a dare i numeri, c’è anche la Führerin der SS, Ursula von Ballen che straparla di 800 miliardi di euro per il riarmo, soldi che peraltro nessuno ha, che dovrebbero essere prestati e poi rimborsati con tassi di interesse stellari ai cravattari del sistema finanziario internazionale. Un altro regalo a trattativa privata con i veri ispiratori di questo neo-bellicismo? Tutto ciò mentre i falchi di Berlino assicurano di voler esplorare ogni possibile modo per impedire che il Nord Stream 2 venga riparato. Il che è davvero un prodotto di alienazione perché questo è solo un colpo all’economia tedesca e non a quella russa. E poi partecipa al pranzo degli psicopatici il Primo ministro danese, tale Mette Frederiksen che rappresenta appieno l’inconsistenza dell’asserita diversità femminile al potere, la quale ha detto che “la pace in Ucraina sarà più pericolosa della guerra”. E che pensare della Kaja Kallas o del premier polacco il quale durante un accesso di mattana, ha detto che l’Europa può vincere qualsiasi nemico?

Siamo di fronte alla prova palese che il continente è geopoliticamente morto e sepolto, grazie soprattutto alla Ue e di certo non saranno i mentecatti che manifestano per più Unione a smentire questa condizione anzi ne sottolineano la gravità: che l’Europa sia in grado di rappresentare una minaccia militare per la Russia non si qualifica nemmeno come propaganda spazzatura per i più cretini. Ci vorrebbero almeno vent’anni per rimilitarizzare il continente dato che la sua economia è moribonda, pugnalata da costi energetici ingestibili e che rimarranno tali. Come ha osservato Andrei Martyanov, le superpotenze hanno “solo due opzioni: o scatenare la Terza Guerra Mondiale, che si concluderà con uno scambio nucleare, o trovare un modus vivendi”. Ma questa è una conversazione per adulti che esclude automaticamente l’ospedale dei matti di Bruxelles, i capricci infantili dell’attore squilibrato di Kiev e l’umoristica e cinica resistenza delle frange di bambini obbedienti che manifestano per la guerra all’ultimo ucraino, in cambio di caramelle che forse un giorno sapremo nei dettagli come vengono distribuite.
È del tutto evidente che senza l’irruzione in questa kermesse di pazzi furiosi e disperati, della gente sana che finora è stata cosparsa di catrame e piume, cioè dei cittadini, saremo trascinati nel fango e nell’impoverimento. irreversibile. Che è poi l’interesse principale di chi tira i fili.
