”I nazisti ucraini quando vennero tirati fuori dal congelatore dove Washington gli aveva conservati per decenni…
L’UCRAINIZZAZIONE DELL’EUROPA
Secondo la leggenda, Zeus, sotto forma di un toro, è apparso ad Europa, che giocava con i suoi amici in riva al mare, e la rapì, prendendola sulla sua schiena verso l’isola di Creta. Ella, dopo che Zeus giacque con lei, generò Minosse, Serpedonte e Radamanto
I nazisti ucraini quando vennero tirati fuori dal congelatore dove Washington gli aveva conservati per decenni,(1) per costituire formare il nerbo dei governi fantoccio di Kiev, cantavano” l’Ucraina è Europa”, ma sta diventando sempre più evidente che la tendenza è esattamente quella opposta perché l’Europa è oggi una grande Ucraina. Cosa hanno in comune queste due entità? Fino a una ventina di anni fa quasi nulla, oggi molte cose. Per esempio l’interruzione delle fonti energetiche fondamentali dalla Russia, il paese più ricco di risorse del mondo: senza di esse sia gli ucraini che gli europei stanno rapidamente perdendo il loro status di nazioni sviluppate e industrializzate, ma l’Europa è stata in grado di trovare sostituti solo per circa la metà del gas naturale che aveva perso prima con le sanzioni e definitivamente quando gli americani hanno fatto saltare in aria il gasdotto del Mare del Nord(2)e il gas che riesce ad ottenere dagli Usa ha un prezzo esorbitante, circa quattro volte il prezzo russo. E non detto che siano forniture sicure e costanti. Dato che il gas di scisto negli Stati Uniti sta raggiungendo il picco, e perciò quella metà potrebbe facilmente trasformarsi in una frazione molto più piccola.
Non solo, sia l’Ucraina che l’Europa (Francia compresa) dipendono dal combustibile nucleare russo e dalle competenze tecniche di Rosatom per mantenere in funzione il loro numero sempre più ridotto di centrali nucleari, mentre dipendono dalla Cina per tutto ciò che ha a che fare con le installazioni di energia eolica e solare, nessuna delle quali può servire come sostituto di fonti energetiche tradizionali a causa del problema dell’intermittenza e imprevedibilità della produzione. Dunque, la prima analogia è proprio l’incombente carenza di energia.(3)
Ma c’è anche altro. L’Ucraina ha una popolazione di lingua russa molto numerosa, la parte più altamente concentrata della quale nella regione del Donbass ha rifiutato di avere qualcosa a che fare con il governo ucraino nazionalista che gli americani hanno installato a Kiev nel 2014, dando luogo a una vera e propria guerra civile che ha covato per otto anni prima di portare a una conflagrazione a piena forza. L’Europa da parte sua, come vediamo bene in questi giorni ha problemi non molto diversi: ormai una vasta popolazione proveniente da culture molto diverse che non vuole avere niente a che fare con i governi centrali di Parigi o Berlino, per non parlare dei burocrati non eletti di Bruxelles. Gran parte di questa popolazione proviene da paesi che sono stati devastati dagli Stati Uniti, e talvolta dagli sforzi congiunti di Usa e Nato, per diffondere “libertà e democrazia” in stile americano. Disprezzano i nativi europei e, essendo abituati a soffrire sotto le amministrazioni coloniali bianche, vedono i governi occidentali un prolungamento di quella storia. I coloni bianchi hanno saccheggiato le loro terre d’origine e ora sono essi a non rispettare il Paese in cui vivono.
D’altro canto, le varie politiche di accoglienza e integrazione sono state segnate da atteggiamenti ipocriti, poiché l’apertura alle migrazioni è stato funzionale alla lotta di classe al contrario, permettendo di abbassare i salari, di comprimere i diritti del lavoro e di far diventare “normale” la precarietà. In seguito, una volta ottenuto il primo scopo, le forze globaliste hanno trovato un doppio vantaggio nel favorire o anche provocare queste migrazioni: sottraggono braccia e cervelli ai Paesi che sfruttano senza ritegno mentre collaborano a far decadere il senso delle comunità stante e nazionali, provocando quello sradicamento generale che è il presupposto del globalismo. Così è evidente che la seconda grande analogia tra Ucraina ed Europa è che la prima è segnata dalla ribellione dei separatisti russi, la seconda dalla ribellione dei migranti che sono rimasti sostanzialmente estranei alla società in cui vivono. C’è anche una terza analogia: come il regime di Kiev cerca di mettere in scena l’esistenza di una propria autonomia rispetto agli Usa e alla Nato, anche i pagliacci del milieu politico europeo dell’Europa occidentale fingono di avere voce in capitolo e di volere una guerra che è la rovina dei loro Paesi. In realtà il continente e stato rapito e violentato come narra la mitologia, da chi si crede il re degli dèi.
Approfondimenti del Blog
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Gli ucraini che collaborarono con i nazisti lo fecero in vari modi: tramite la partecipazione nell’amministrazione locale, nella polizia ausiliaria sotto la supervisione tedesca, nella Schutzmannschaft, nell’esercito tedesco e in servizio come guardie dei campi di concentramento.
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6 luglio 2023