”Certo, nel nuovo scandalo sono implicati politici italiani della sinistra moralista…
L’UNIONE EUROPEA SI RINSALDA CON LE MAZZETTE…
Necesse est enim ut veniant scandala (che a volte diventa “oportet ut scandala eveniant”). Matteo, nel Vangelo, non conosceva ancora i politici europei, ma lo Spirito Santo sarà ben servito a qualcosa. Ed allora la squallida vicenda dei sacchi pieni di grano, ma nel senso di denaro, diventa indiscutibilmente opportuna. E non perché la trasparenza è fondamentale e bla bla bla. Ma perché, finalmente, si è capito su quali basi si può costruire un’Europa davvero unita: la corruzione e le mazzette.
Certo, nel nuovo scandalo sono implicati politici italiani della sinistra moralista, portaborse italiani dei suddetti compagni e una compagna greca assurta al ruolo di vicepresidente del parlamento europeo. Fantastico, a forza di parlare di destino mediterraneo dell’Italia si è scoperto che si può finalmente fare i capofila almeno nella corruzione, trascinando anche i compagni greci.
Ma sarebbe riduttivo soffermarsi su Roma ed Atene. Perché, in precedenza, c’era già stato il caso del re di Spagna costretto ad auto esiliarsi dopo la scoperta di mazzette che lo coinvolgevano. E la schizzinosa Francia? Forse ci si è dimenticati dei diamanti di Bokassa e dello scandalo che aveva investito Giscard? E la condanna a Sarkozy? Dunque, tutto il Mediterraneo? Si riconferma la tesi dei Paesi nordici secondo cui i latini ed i greci sono disonesti per natura? Macché. Perché non si può non parlare degli scandali tedeschi. O di quelli inglesi, tra le modeste vicende che hanno costretto alle dimissioni la meteora guerrafondaia Liz Truss e le gravissime menzogne di un premier che si era inventato le armi chimiche di Saddam per andare in Iraq (più di un milioni di morti civili n.d.b.) a massacrare decine di migliaia di persone, compresi i civili, risolvendo tutto con un “mi dispiace, mi ero sbagliato”.
Indubbiamente l’Italia non aveva bisogno dell’ennesimo scandalo per confermare la propria partecipazione al club europeo del malaffare. Però è sempre meglio ribadirlo.
Divisi sul cibo, sulla cancel culture, sui clandestini, sull’energia. Ma quando si sente il profumo di mazzette, gli europei si ritrovano affratellati. Purché ci sia denaro per tutti. O purché i corruttori siano talmente numerosi da potersi rivolgere ad un numero sufficientemente ampio di politici dei vari Paesi.
Non tutti gli europarlamentari sono così, ovviamente. Però gli altri, quelli onesti, hanno maggior difficoltà a “fare squadra” poiché manca l’elemento in grado di riunirli, di coinvolgerli tutti insieme. Interessi nazionali, di corrente, di schieramento, di categoria portano ad inevitabili divisioni. Invece il malaffare permette di superare ogni barriera: ideologica, nazionale, di partito. E finalmente l’Europa unita può nascere, può collaborare, può spartirsi le tangenti. Altro che le faide antiche tra famiglie mafiose o tra organizzazioni criminali.
A Bruxelles si offre l’esempio di una virtuosa collaborazione transnazionale. E sul letto di banconote gentilmente offerte da qualche governo straniero nascono anche amori e passioni travolgenti. Che sarà mai una tangente a fronte di un amore che rinsalda l’Unione europea?
beppe pal
19 Dicembre 2022 a 1:22
L’europa è divisa in Pigs (letteralmente PortogalloItaliaGreciaSpagna) e gli altri.
Concordo che la corruzione e venialità sia trasversale a tutto il “porcile” Europa.
Ma perchè solo di Grecia e Italia (due paesi Pigs) la canea mediatica è stata totale con anche tutte le TV a strombazzare il fatto? Forse che i paesi “virtuosi” siano esenti da corruzione? Certo che no ma senz’altro viene taciuto. Allora perchè Grecia e Italia? Non può essere un avvertimento che prelude ad un Commissariamento più stretto dato che chi governa è incapace di iviare corrotti discreti come i “virtosi” e pertanto saranno direttamente i virtuosi a selezionare personale servile e discreto in modo che non si ripeta la canea mediatica (che per paradosso i commissari medesimi hanno autorizzato)?
E tutti saranno tranquilli e felici di …