Peccato non ci sia un nuovo Musil

L’UOMO SENZA DIGNITÀ


Peccato non ci sia un nuovo Musil. Perché, dopo “L’uomo senza qualità”(1), sarebbe stato il momento dell’uomo senza dignità. Quanto a Cacania, non ci siamo molto lontani. Certo che un ministro degli esteri, seppur di un Paese a sovranità limitata da 80 anni, un minimo di decenza dovrebbe dimostrarla. Magari non sempre, ma almeno una volta ogni tanto. Invece il ministro romano evita accuratamente di dimostrare di possedere una benché minima spina dorsale.

Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola. (Giovanni Falcone)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Succede, dunque, che il pur non coraggiosissimo Josep Borrell si indigni per l’inarrestabile massacro messo in atto da Netanyahu e complici a Gaza e – incurante delle possibili denunce per antisemitismo della solita signora italiana – chieda all’Unione europea di imporre delle sanzioni contro alcuni ministri israeliani che incitano all’assassinio di altri palestinesi.

Il minimo sindacale, insomma. Semplici sanzioni ad personam, non un invio di armi ai palestinesi per difendersi.

Eppure, per Tajani, anche le sanzioni sono una punizione eccessiva per i suoi amici israeliani. Che sono, in fondo, più di 40mila morti (sono di più!), soprattutto donne e bambini? Un piccolo incidente nel diritto di Tel Aviv di difendersi da coloro che reclamano una terra ed uno stato.

Le sanzioni, per il maggiordomo italiano, si devono applicare contro la sorella di un imprenditore uzbeko che ha finanziato l’ospedale di Olbia ma è considerato filo putiniano. Non ha ucciso nessuno, lui. Non ha invitato a massacrare donne e bambini. Però bisogna sequestrargli yacht e ville.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Invece ai responsabili dei massacri di Gaza non bisogna far nulla. Non bisogna disturbarli mentre proseguono nel loro lavoro di sterminio, di pulizia etnica.

Siamo passati da “il feroce monarchico Bava” a “il feroce maggiordomo Tajani”. Che, però, piace tanto alla gauche intello per aver proposto di introdurre lo ius scholae per concedere la cittadinanza ai giovani figli di migranti. Purché non siano palestinesi, ovviamente. Quelli possono crepare sotto le buone bombe di Netanyahu e dei suoi intoccabili ministri.

Redazione Electo
Augusto Grandi

 

 

Che schifo!!!

Approfondimenti del Blog

(1)

 

 

Descrizione

Una delle massime costruzioni letterarie del Novecento.

«Il quadro spirituale e intellettuale di un’epoca» – Pietro Citati

L’uomo senza qualità, il romanzo al quale Musil lavorò per gran parte della vita, è un’insuperabile rappresentazione delle grandi crisi del secolo scorso. Nella Vienna alle soglie del primo conflitto mondiale, il protagonista Ulrich, per una sorta di malattia dell’anima, non sa né vuole dare corpo e forma alle proprie inclinazioni. Preda di un’intelligenza affascinata dall’esattezza scientifica e dall’infinita indeterminatezza del reale, Ulrich si presta con lucida ironia a quell’infinito gioco di simulazioni che Musil orchestra con vertiginosa intelligenza. La presente edizione dell’Uomo senza qualità seleziona sulla scorta dell’edizione critica tedesca a cura di Adolf Frisé una vastissima mole di materiali inediti, chiarendo le linee di sviluppo della complessa architettura del progetto musiliano.

«”Un uomo che vuole la verità, diventa scienziato; un uomo che vuol lasciare libero gioco alla sua soggettività diventa magari scrittore; ma che cosa deve fare un uomo che vuole qualcosa di intermedio fra i due?” Si può dire che su questa difficile via intermedia nessuno sia andato cosí lontano come lo scienziato e psicologo Musil e abbia offerto un panorama “saggistico” cosí completo delle tendenze e delle aporie dello spirito contemporaneo» – Cesare Cases

«Uno spirito di intelligenza eccezionale e un artista di consumata scaltrezza domina con mano sicura la materia del romanzo… Piú che mai attuale, esso attrae il lettore col fascino della sua complessa, subdola, disperata problematica» – Ladislao Mittner

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